In equilibrio tra fornelli e computer, 7 donne su 10 fanno i conti con piccoli disturbi in media due volte al mese, il 56% ricorre all’automedicazione. Ma per gli uomini si tratta di scuse
Mal di testa, dolori mestruali, disturbi gastrointestinali e da stress sono compagni di vita del 70% delle donne che, almeno due volte al mese, fanno i conti con piccoli disturbi ricorrenti. Per risolverli, oltre la metà delle donne ricorre ai farmaci di automedicazione. Secondo un’indagine promossa da Anifa (Associazione Nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione) su un campione di donne adulte, infatti, il mal di testa è il primo fra i disturbi più ricorrenti del gentil sesso: quasi il 70% delle intervistate dichiara di soffrirne con regolarità. Seguono i dolori mestruali (45,5%), i disturbi da stress (citati nel 41,5% dei casi), il gonfiore alle gambe e i disturbi gastrointestinali di cui soffrono quasi il 40% delle intervistate. Si tratta di lievi disturbi che condizionano la vita e l’umore delle donne in media almeno 2 volte al mese: quasi il 50% delle donne intervistate ammettono di diventare più lunatiche e suscettibili, di provare disagio nelle relazioni con gli altri (26%) e di avere anche difficoltà sul lavoro (20%). A risentirne sono in particolare le giovani: 59% delle under 25, infatti, dichiara di avere disturbi dell’umore e 1 su 3 difficoltà di concentrazione, mentre con il passare degli anni si impara evidentemente meglio a convivere con il proprio disagio.
“Il benessere psico-fisico femminile è frutto di un equilibrio meraviglioso ma complesso, che coinvolge la sfera ormonale della donna con sintomi ciclici e ricorrenti di natura fisica come gonfiore, sintomi dolorosi come cefalea e dolori muscolari, comportamentali come impulsività, senso di perdita di controllo e affaticamento ed emozionali come irritabilità, labilità emotiva, depressione, ansia, che spesso si amplificano a causa dello stress, frutto dei ritmi frenetici di vita e nemico numero uno della regolarità del ciclo mestruale” dichiara la Prof.ssa Rossella Nappi, Professore Associato di Clinica Ostetrica e Ginecologica IRCCS Policlinico San Matteo, Università di Pavia “è cosi che sempre più donne hanno problemi dovuti proprio ad un’alterazione di questo delicato equilibrio, con sintomi che meritano di essere trattati poiché causano disagio e interferiscono con la vita della donna”.
Fortunatamente la donna di oggi è molto attenta alla salute e per questo, da un lato, sempre alla ricerca di rimedi che preservino il benessere nella speranza di tenere il più possibile lontano le malattie vere e proprie e, dall’altro, anche ben disposta ad assumere i farmaci se si rendono necessari in alcune occasioni. Fra questi, i farmaci di automedicazione, quelli riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione e acquistabili senza obbligo di ricetta medica, sono i primi rimedi cui le donne ricorrono nel 56% dei casi, seguiti da riposo (36%) e vecchi rimedi della nonna. In particolare è all’aumentare dell’età che le donne fanno sempre più uso di farmaci di automedicazione per alleviare il disagio (63,3% delle over 55). E se è vero che la maggioranza sa “autogestirsi” con i farmaci di automedicazione, le donne sono anche consapevoli che spesso è bene rivolgersi comunque al medico (44,8%) o chiedere consiglio al proprio farmacista (38%).
“L’automedicazione è di grande utilità per le donne perché esistono numerosi principi attivi di efficacia scientificamente provata, in grado di alleviare tempestivamente i tipici disturbi che colpiscono l’universo femminile” afferma la dott.ssa Ornella Cappelli, Presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico. “Nel kit di automedicazione ‘in rosa’ non dovrebbero mai mancare antinfiammatori non steroidei (FANS) per mal di testa, tensioni muscolari, dolori mestruali e sindrome premestruale, protettori dei capillari per il gonfiore delle gambe, sedativi leggeri per l’insonnia, enzimi digestivi, procinetici e antiacidi per i più comuni disturbi della digestione, probiotici per riequilibrare la flora batterica, vitamine e sali minerali per combattere lo stress”.
E gli uomini? Non sembrano cogliere con attenzione il disagio delle loro compagne: circa il 30% ritiene che questi disturbi, di cui le donne a volte soffrono, siano usati come scusa o espediente per potersi lamentare.
I disturbi più frequenti e come porvi rimedio
Sindrome premestruale e dolori mestruali Variando durante le fasi del ciclo mestruale, gli ormoni predispongono la donna alla “sindrome della luna”, ossia la sindrome premestruale (PMS) con un’ampia varietà di sintomi ciclici e ricorrenti. I dolori poi accompagnano spesso i giorni del ciclo. L’automedicazione è in quest’ambito di grande utilità nell’alleviare significativamente alcuni disturbi con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Disturbi intimi (bruciori e prurito, vaginiti/candidosi) I disturbi intimi provocano una sensazione di disagio difficile da affrontare quando si è in giro tutto il giorno. è consigliabile l’uso di biancheria di cotone per aiutare la traspirazione e di detergenti delicati a base di composti antibatterici e antifungini. Antimicotici e antisettici (creme o lavande) sono di aiuto nei casi più fastidiosi. Potenziare la flora batterica naturale a tutti i livelli (intestinale, vaginale) con sostanze probiotiche può essere utile per ottenere un valido aiuto di barriera verso le più comuni infezioni.
Mal di testa L’emicrania diventa “donna” al momento della pubertà in un rapporto di circa 3 a 1 con l’uomo quando, con la comparsa della mestruazione, le fluttuazioni ormonali cicliche favoriscono la vulnerabilità del cervello femminile e lo fanno adattare meno bene a tutti quegli stimoli che possono favorire la cefalea (stress, alterazioni del ritmo sonno/veglia, condizioni meteo, ipoglicemia, ecc.). Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono alleviare il fastidio; se si superano i dieci analgesici al mese è sempre bene consultare il proprio medico di fiducia, per valutare un approfondimento con lo specialista.
Disturbi da stress (insonnia, tensione muscolare, herpes) In farmacia sono disponibili, in automedicazione, sedativi leggeri per favorire il riposo (passiflora, melatonina, valeriana), antivirali per uso topico quando compare l’herpes labiale, e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) per combattere la tensione muscolare. Ritagliarsi piccoli spazi di libertà, per svolgere attività fisica, o dedicarsi a un hobby o alla cura di sé, rappresenta un incredibile antistress.
Gonfiore delle gambe L’arrivo del caldo influisce prepotentemente su questo disturbo tipico dell’universo femminile. In questi casi, sono disponibili in automedicazione i cosiddetti protettori dei capillari. Inoltre, può essere utile tenere le gambe sollevate, preferire la doccia fredda. Se si è al mare, una passeggiata sul bagnasciuga con l’acqua che arriva al polpaccio può essere di grande sollievo.
Disturbi gastrointestinali (cattiva digestione, bruciore di stomaco, stipsi, diarrea) Le donne sono in generale più predisposte a soffrire di problemi digestivi e gastrointestinali. Acquistabili in farmacia senza ricetta medica, fermenti lattici o probiotici, lassativi e antidiarroici, enzimi digestivi, farmaci procinetici e antiacidi non possono mai mancare nel “kit di automedicazione di Venere”.