Le malattie croniche non trasmissibili costituiscono oggi la principale causa di morte nel mondo e sono determinate dall’interazione di svariati fattori: genetici, ambientali ma soprattutto quelli legati allo stile di vita, come il fumo, l’abuso di alcool, regimi alimentari poco sani e l’inattività fisica.
In che modo e con quale incidenza gli stili di vita possono condizionare la nostra salute? È quanto indaga l’annuale convegno promosso da UniSalute, dal titolo “Influenza degli stili di vita sulle malattie croniche non trasmissibili”, che si terrà venerdì 11 ottobre a Bologna.
L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Bologna, si svolgerà presso l’Auditorium della Torre Unipol.
Per il terzo anno consecutivo, UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, propone al mondo medico un’occasione di formazione e informazione su un argomento di grande attualità.
Il tema sarà affrontato da un punto di vista interdisciplinare, con contributi che vanno oltre l’approccio meramente sanitario e si aprono anche a punti di vista politico/sociale e ambientale/ecologico. Un corretto stile di vita è infatti imprescindibile per lo stato di salute dei cittadini ed ha un forte impatto sull’intera collettività, non solo dal punto di vista del benessere, ma anche da quello dei costi sanitari
La giornata di lavori, che vedrà tra i partecipanti numerosi specialisti delle varie discipline mediche ma anche sociologi, psicologi, economisti e politici nazionali e dell’Unione Europea, sarà organizzata in più sessioni, per poter affrontare al meglio i molteplici aspetti del tema. La mattinata sarà dedicata alla presentazione delle principali malattie croniche non trasmissibili e ai principali fattori esterni di rischio. La seconda parte del convegno verterà sull’incidenza degli stili di vita personali per concludere con un confronto sulle politiche da sviluppare per un’efficace attività di prevenzione primaria.
Se infatti un ruolo determinante hanno le scelte quotidiane dei singoli individui, non può certo essere trascurato il ruolo di istituzioni ed enti pubblici, privati e aziende nel promuovere e facilitare iniziative che permettano di condurre uno stile di vita virtuoso e regolare, che aiuti nell’attività di prevenzione.
La partecipazione al convegno permette l’acquisizione di 3,5 crediti formativi E.C.M.