Secondo lo studio di un’équipe israeliana dell’Università Ben-Gurion quasi la metà delle persone trattate con stimolazione magnetica al cervello abbandona il vizio dopo tre settimane, con un effetto che dura almeno 6 mesi
Uno studio israeliano ha dimostrato che la stimolazione magnetica del cervello può aiutare a smettere di fumare: fumatori irriducibili che hanno provato di tutto per smettere. Se i cerotti, le gomme o la meditazione sono stati inutili, presto potrebbe essere il caso di provare il magnete. Ad aiutare chi non riesce ad abbandonare le sigarette, potrebbe arrivare presto una nuova tecnica che utilizza la stimolazione magnetica cerebrale non invasiva. Un metodo che è stato appena sperimentato con successo da un gruppo di studiosi israeliani dell’Università Ben-Gurion del Negev. Il sistema è stato testato su un campione di 115 adulti, tutti fumatori incalliti con una media di un pacchetto al giorno e che in passato aveva cercato di smettere almeno per due volte, senza riuscirvi.
Lo studio. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi e sono stati sottoposti a tre settimane di trattamento con una stimolazione magnetica transcranica ad alta frequenza, o a bassa frequenza o ad una falsa stimolazione, con lo stesso effetto di un placebo. Gli impulsi elettrici del primo gruppo è un trattamento utilizzato anche nei casi di depressione. Quasi la metà (il 44%) delle persone che hanno ricevuto una stimolazione ad alta frequenza ha smesso di fumare dopo una cura di tre settimane. Dopo sei mesi un terzo di questo gruppo non aveva ripreso il vizio. Risultati positivi anche negli altri due gruppi di pazienti, dove i partecipanti hanno quasi abbandonato le bionde, arrivano a consumarne dalle 20 alle 26 in meno al giorno.
“E’ un nuovo approccio al problema -spiega il coordinatore dello studio Abraham Zangen della Ben-Gurion University. Nel gruppo c’erano fumatori incalliti che avevano provato di tutto. Abbiamo utilizzato una stimolazione non invasiva che riduce il desiderio di nicotina. E’ possibile modificare i circuiti del cervello collegati a questa dipendenza e ridurre il fumo”. E’ ancora presto per stabilire la validità del metodo, ma fra un paio di mesi verrà provato su larga scala in 15 centri medici.
Le sigarette elettroniche. Aspettando i risultati definitivi della sperimentazione di questo trattamento innovativo, intanto molti cercano di smettere con le sigarette elettroniche. Gli esperti del convegno sul tema a Londra, presso la Royal Society, le sigarette elettroniche potrebbero salvare milioni di vite in tutto il mondo, se prendessero il posto di quelle tradizionali. ‘Le sigarette uccidono 5,4 milioni di persone ogni anno in tutto il mondo – ha detto Robert West, professore di psicologia della salute e direttore del centro studi sul tabacco al Cancer Research britannico – e il passaggio alle sigarette elettroniche potrebbe salvare milioni di vite”.
Fonte Repubblica.it