“Essere sovrappeso in Europa sta, purtroppo, diventando la normalità. La percezione del proprio peso corporeo è in gran parte falsata. I cittadini europei si ritengono più magri di quanto siano in realtà e ciò può rappresentare un problema. Dal punto di vista medico, perché sovrappeso e obesità provocano malattie cardiovascolari, diabete e molte altre condizioni; dal punto di vista sociale, perché genitori obesi o sovrappeso, che sottostimano il proprio peso, saranno portati a sottostimare anche quello dei propri figli, con tutto ciò che ne consegue”, dice il professor Paolo Sbraccia, Presidente della Società Italiana dell’Obesità (SIO), presentando il primo European Obesity Summit (EOS), congresso congiunto della Società Europea dell’obesità (EASO) e dell’International Federation for Surgery of Obesity (IFSO), che inaugurato a Goteborg in Svezia.
Sbraccia illustra i risultati di un’indagine condotta da EASO su un campione rappresentativo di cittadini europei – 2.000 italiani – da cui emerge come una persona su 5 ritenga il proprio peso “normale”, mentre è tecnicamente in sovrappeso, con indice di massa corporea (BMI) superiore a 25 kg/m2; addirittura uno su 3, che si autoclassifica come sovrappeso, è in realtà obeso (BMI superiore a 30 kg/m2). Dall’indagine emerge un quadro particolarmente preoccupante soprattutto per i paesi del nord Europa, in cui quasi la metà delle persone che si ritiene semplicemente un po’ in carne è in realtà obesa. Leggermente migliore la situazione in Italia, dove la percentuale di chi sottostima il proprio peso si dimezza: uno su 10 per il sovrappeso, 1 su 6 per l’obesità.
“L’obesità è una malattia importante, per troppo tempo sottovalutata anche dal mondo politico e istituzionale, tanto è vero che proprio in queste settimane è alla firma dei parlamentari europei un documento volto a chiedere al Consiglio d’Europa e alla Commissione Europea il riconoscimento dello status di malattia cronica per l’obesità”, ricorda Sbraccia.
La sottostima del problema è certificata anche da un altro dato della ricerca EASO, secondo cui solo il 46% degli europei intervistati considera l’obesità una malattia. Anche qui, l’Italia va controcorrente, poiché la quasi totalità (90%) degli intervistati ritiene, invece, sia una condizione che necessita di cure specializzate.
“Prevenire e curare l’obesità è possibile. Oltre alle necessarie modifiche dello stile di vita, alimentare e fisico, sono finalmente disponibili farmaci efficaci e sicuri come liraglutide 3mg, indicato per il trattamento di sovrappeso e obesità, e, per i grandi obesi, la chirurgia bariatrica. Soluzioni terapeutiche destinate ad affrontare e risolvere la malattia, anche grazie a un approccio multidisciplinare e integrato tra specialisti. Esattamente l’obiettivo di questo congresso che, per la prima volta, riunisce ricercatori di base, clinici e chirurghi per discutere e condividere soluzioni ed esperienze”, conclude Sbraccia.