Intervento di Antonella Quaranta, medico estetico e chirurgo generale a Firenze, al Congresso SIME 2018
L’anti-age del terzo millennio deve rispondere ad una serie di requisiti. Ma soprattutto deve conferire eleganza. Banditi gli eccessi e la troppa invasività; si ai trattamenti soft e socializzanti. La medicina rigenerativa al servizio della bellezza, con le nuove tecniche del ‘Baffi’, dello stem filler, del power filler
Le nuove terapie anti-age non devono essere invasive né lasciare cicatrici, per permettere l’immediato ritorno alle normali attività quotidiane. Ma soprattutto devono essere eleganti, come vuole la nuova estetica. Insomma è ora di voltare pagina. Gli eccessi degli anni passati ci hanno abituato a volumi eccessivi, a volti privati di mimica ed espressività e a risultati stereotipati. “Il benessere è legato anche alla bellezza – afferma Antonella Quaranta, medico estetico e chirurgo generale a Firenze – i pazienti desiderano terapie che rallentino le lancette del tempo con grazia, permettendo loro di avere un aspetto naturalmente più giovane. Ma soprattutto desiderano ritrovare la bellezza rapidamente e senza ‘down time’, ossia tempo di ‘impresentabilità’ sociale”.
Sembra impossibile soddisfare contemporaneamente queste esigenze, eppure esistono trattamenti estetici in grado di farlo. “I biofiller sono il trattamento ideale per i pazienti di oggi – spiega Quaranta – prevedono l’utilizzo di acido ialuronico strutturato e dinamico, che si miscela con il grasso autologo prelevato dal paziente e si re-inietta con specifiche micro cannule su tutto il viso”. E’ la tecnica del Biofiller Autologus Fat Filler Injection (Baffi), messa a punto dalla dottoressa Quaranta per eseguire trattamenti full face ambulatoriali dal risultato immediato, senza down time, che danno un effetto di naturale riempimento e rendono radiosa la texture cutanea.
L’azione dei biofiller è duplice: da un lato rigenerano i tessuti grazie alle cellule staminali mesenchimali pre-adipocitarie presenti nella frazione stromale vascolare del tessuto adiposo prelevato dal paziente, dall’altro ottengono un effetto ‘riempitivo’ –‘filler’ appunto – grazie all’acido ialuronico. “Grazie alle ricerche e agli studi sperimentali effettuati all’estero – continua Quaranta – abbiamo dato vita allo stem filler, un filler composto solo da un acido ialuronico a basso peso molecolare semi-cross linkato e da cellule staminali espanse, sospese in un pool di amminoacidi, vitamine e sali minerali. Con gli stem filler gli effetti dopo tre mesi dal trattamento sono sorprendenti e i risultati arrivano a perdurare fino a un anno: la pelle rimane idratata, elastica, tesa; le discromie si riducono; le rughe vengono cancellate; le ombre si attenuano”.
L’esigenza di avere risultati di naturalezza nelle forme e nella mimica ha fatto nascere anche il power filler: un lipo-filling arricchito di staminali adipose (adipose derived stem/stromal cells – Adsc) coltivate in laboratori esteri e appositamente espanse per un adeguato rilascio di fattori di crescita e citochine, che stimolano la naturale produzione di collagene ed elastina. “Tutti questi trattamenti devono essere eseguiti in strutture ed ambienti a norma e solo da medici esperti – avverte Quaranta – dopo un’adeguata formazione che prevede una corretta curva di apprendimento, con conoscenze di anatomia e pratica chirurgica. I professionisti del domani sono chiamati aportare avantila ricerca della medicina rigenerativa per ottenere uno stato dell’arte che mira alla bellezza long lasting”. La medicina rigenerativa rappresenta il futuro della medicina in genere e quindi anche della medicina estetica – commenta il presidente della Sime Emanuele Bartoletti – con trattamenti autologhi con cellule del portatore stesso, rigenerazione e biostimolazione autologa. Anche nella ricrescita dei capelli la medicina rigenerativa ha dato prova di essere efficace. Da anni la nostra società scientifica segue da vicino gli sviluppi di questo settore con sessioni up to date del nostro congresso”.