Al via “Proteggi naturalmente la tua famiglia dall’influenza” la campagna informativa per promuovere la Medicina Naturale nella prevenzione e cura dell’influenza.
MOIGE, il Movimento Italiano Genitori, e A.I.O.T., l’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, raccolgono il grido d’allarme sull’abuso di farmaci (in particolare antibiotici) in età pediatrica, lanciato al recente congresso della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, e si fanno promotori della campagna informativa “Proteggi naturalmente la tua famiglia dall’influenza”. La campagna è iniziata il 30 settembre con la distribuzione di materiale informativo negli studi medici e nelle farmacie di tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di portare a conoscenza delle famiglie italiane l’opportunità di fare prevenzione e di affrontare l’influenza in modo naturale, efficace e senza effetti collaterali.
La Medicina Naturale offre valide possibilità di prevenzione e cura in un ampio ventaglio di patologie e consente di limitare l’uso di molti farmaci di sintesi (come per esempio gli antibiotici) ai casi in cui essi siano effettivamente necessari. L’ “uso ragionevole degli antibiotici” è stato dibattuto dai pediatri italiani al XXV Congresso della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) tenutosi a Bari dal 12 al 14 settembre scorso: i dati presentati mostrano che in Italia viene fatto un uso eccessivo di prescrizioni antibiotiche e il nostro Paese risulta essere tra quelli con il maggior consumo di antibiotici in Europa.
Al grido d’allarme dei pediatri italiani sull’abuso di farmaci si unisce dunque il MOIGE, che lancia questa campagna congiuntamente ad A.I.O.T., per portare a conoscenza di tutti i cittadini italiani, in particolare dei genitori, l’approccio naturale nella prevenzione e nel trattamento di una delle patologie più diffuse: l’influenza stagionale. Ogni anno, mediamente, vengono colpiti da sindromi influenzali o simil-influenzali da 5 a 8 milioni di persone e i bambini rappresentano la fascia di popolazione più esposta, con un incidenza pari a circa 30 casi ogni 1.000 assistiti proprio nella fascia d’età 0-14 anni.