Un italiano su cinque è allergico alla polvere e tra gli animali domestici il più pericoloso è il gatto: gli italiani e le allergie sono stati al centro di un Congresso nazionale.
A Genova il Congresso Nazionale Highlights in Allergy and Respiratory Diseases ha visto la partecipazione di oltre quattrocento specialisti. Focus del Congresso le malattie allergiche e respiratorie, i loro cambiamenti e le nuove terapie in arrivo.
Il Professor Giorgio Walter Canonica, Ordinario nella Clinica di Malattie Respiratorie nell’Università di Genova e organizzatore del Congresso spiega: «Negli ultimi anni stanno aumentando rapidamente i soggetti allergici alla polvere, sino ad arrivare al 20% della popolazione totale. Con l’arrivo della stagione invernale, inoltre, cambiano anche le allergie così come il nostro stile di vita: vivendo molto di più in luoghi chiusi, casa e uffici, cambia anche l’esposizione a particolari allergeni. Il riscaldamento, innanzitutto, crea dei moti d’aria che sollevano la polvere; non apriamo più le finestre; aumentano le temperature e di conseguenza l’umidità, che favorisce la crescita degli acari».
Con l’arrivo della stagione invernale bisogna prestare attenzione anche ai pollini: «Gli allergeni più importanti – spiega il Professor Giovanni Passalacqua del Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche di Genova – per i prossimi mesi saranno il cipresso, che inizia a fiore a fine anno, la betulla, per i primi mesi dell’anno. L’allergia al cipresso coinvolge sino al 15% della popolazione italiana».
La forte presenza degli animali domestici nelle case degli italiani porta con sé un amento delle allergie relative; in Italia tra i soggetti allergici il 10% è colpito da allergia agli animali domestici, con un incremento notevole negli ultimi anni per conigli e criceti. Gli animali più pericolosi sono: il gatto (almeno per un 5% degli allergici in Italia) che provoca sintomi importanti, il cavallo (nonostante interessi meno dell’1% della popolazione) e il coniglio. Il cane è molto diffuso ma è decisamente meno problematico rispetto al gatto, arrivando a interessare il 3-4% della popolazione allergica italiana.
Per gatti e cani si consigliano i vaccini appositi, ma sarebbe preferibile per i soggetti allergici evitarne la convivenza.
«Spesso una persona non ci pensa perché è sempre stata abituata a convivere con gli animali domestici, continua il Professor Giovanni Passalacqua. I problemi iniziano quando i sintomi diventano complicati, come rinite grave e asma, allora si richiede l’intervento di uno specialista. Ma potrebbero verificarsi anche casi da trattare con urgenza. È anche possibile che una persona non abbia sintomi per un lungo periodo della sua vita e poi questi si verifichino in maniera inaspettata e dirompente».