ADI, Associazione Italiana di dietetica e nutrizione clinica, insiste nella campagna di sensibilizzazione contro l’abuso sempre più frequente di pubblicità ingannevole nell’ambito nutrizionale e la tendenza diffusa a ricorrere ai consigli di sedicenti nutrizionisti: troppo spesso vengono prescritte diete “su misura” senza che ne sia verificato l’effettivo bisogno da un vero specialista. La recente sentenza della corte di Cassazione (Cassazione Penale – Sez VI; Sent. n. 15006 del 02.04.2013), che conferma la condanna inflitta in appello nei confronti dei responsabili di un centro estetico di Frosinone per esercizio abusivo di professione (art. 348 del Cod. Pen), rappresenta un ulteriore autorevole riscontro alla posizione sostenuta da ADI.
Con l’attuale normativa porre una diagnosi e prescrivere una terapia (la dieta è a tutti gli effetti una terapia) è compito esclusivo del medico
La prescrizione non può essere generica, ma deve essere dettagliata specificando le quantità delle varie componenti, per permettere al professionista non medico di formulare la dieta in modo corretto.
Non affidarsi a consigli o prescrizioni forniti da personale non accreditato. L’esercizio abusivo di professione è un reato: chi propone controlli e diete senza essere a tutti gli effetti un medico è penalmente perseguibile e mette a rischio la salute.
L’ADI, che come Società Scientifica con più iscritti in ambito nazionale deve operare perché il cittadino non venga ingannato e danneggiato, è disposta a vigilare ed eventualmente denunciare situazioni di pubblicità ingannevole e abuso di professione medica.
ADI sostiene che le diete “autosomministrate”, o prescritte da personale non autorizzato a farlo, sono potenzialmente nocive alla salute dell’individuo: solo quando un medico specialista accerta disturbi clinici ha senso ricorrere a determinati rimedi. In stato di buona salute è sufficiente seguire con discreta costanza poche utili regole: ADI presenta le più comuni regole dell’ “Autocontrollo alimentare”, per sottolineare che è semplice regolarsi in autonomia senza autoimporsi l’inutile e spesso dannoso giogo di presunte diete.
Le 8 Regole dell’ Autocontrollo alimentare
1. Una regolare e costante idratazione.
2. Consumare carboidrati (del tipo cereali, pane, pasta) in maniera regolare ma in quantità limitate a seconda di ogni singolo individuo e dall’attività motoria compiuta nell’arco della giornata.
3. Consumare regolarmente frutta e verdura.
4. Evitare l’eccessivo consumo di prodotti confezionati contenti conservanti e coloranti.
5. Alternare la tipologia di proteine assunte: variare tra carne, pesce, formaggi, uova, cercando di non consumare nello stesso pasto diverse tipologie di proteine
6. Limitare il consumo di cibi grassi o di pietanze fritte
7. Limitare il più possibile il consumo di bevande zuccherate, gasate.
8. Limitare il consumo di bevande alcoliche lontano dai pasti principali.