STRESS DA VACANZE, DALLA MASTER COACH IL DECALOGO PER GODERSI LE FERIE DALLA PARTENZA FINO AL RIENTRO
Dal sogno di vivere una meritata e spensierata vacanza in riva al mare, all’incubo di dover trascorrere intere settimane sotto stress anche sotto l’ombrellone. Un problema che colpisce sempre più italiani, oberati dagli impegni lavorativi e soggiogati dalla routine. Per superare questa ansia la master coach Marina Osnaghi fornisce 10 pratici consigli per vivere serenamente il periodo delle vacanze.
Stress, nervosismo, irritabilità. Dalla preparazione della valigia all’arrivo nella meta turistica tanto sognata, fino allo “spauracchio” del rientro al lavoro, lo stress da vacanza è sempre in agguato. Paradossalmente oltre alla “post vacation blues”, cioè la temuta sindrome da rientro che secondo i dati ISTAT colpirebbe oltre 6 milioni di italiani con bassi livelli d’umore e irritabilità, sono anche i giorni che precedono la partenza e gli stessi giorni di riposo a essere minacciati dallo stress. La preparazione di itinerari, trasporti e valigie, infatti, genera preoccupazioni e ansie, accumulando tensione che andrà a inficiare i benefici dei tanto agognati giorni di ferie. Ma non è tutto: le aspettative superiori alla realtà, il budget ristretto, l’ansia di chi prenota all’ultimo, le ragioni alla base dello stress da vacanza sono molteplici. Un problema studiato da illustri scienziati e massimi esperti delle performance sul lavoro a livello internazionale, ancora alla ricerca dei reali effetti di questo diffuso disagio tipico dell’era moderna.
Come fare, quindi, per arrivare al giorno della partenza senza questo inutile carico di stress? Secondo Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia: “All’inizio sembra di non poter partire e alla fine sembra di non poter ricominciare. La frenesia della partenza e la tristezza del ritorno sembrano una storia infinita che si ripete ogni estate. La nostra cultura in continua presa diretta, della “neverending connection” non ci aiuta a staccare. I cicli che compongono le attività quotidiane, conditi da pensieri legati agli insuccessi lavorativi o ai fallimenti aziendali, diventano addirittura un incubo con l’approssimarsi di una pausa lavorativa. La vacanza stessa è un ciclo fondamentale della nostra esistenza, aprirlo significa sospendere tutti gli altri cicli in essere e questo procura fortissimo stress. Prima delle vacanze tutto ciò che era sospeso ed in attesa, diventa importante. La preoccupazione di lasciare questioni in sospeso cresce, soprattutto per chi occupa delle posizioni di responsabilità che richiedono una continua reperibilità. Andare in vacanza con le cose a posto, invece, riduce lo stress e restituisce energia”.
Una problematica individuata anche da importanti studi scientifici, come quello pubblicato sulla rivista Tourism Analysis dal dott. John C. Crotts dell’Università di Charlotte e da Anita Zehrer del Management Center di Innsbruck, che ha rivelato come lo stress da vacanza riguardi sia la preparazione del viaggio, sia il viaggio stesso: tra le fonti di disagio maggiori sono stati individuati i viaggi internazionali in aereo accompagnati da bambini. Alla stessa conclusione è arrivato anche il prof. Gerhard Strauss-Blasche dell’Università di Medicina di Vienna, che ha rilevato come tra le principali cause di stress vi siano i lunghi viaggi con la famiglia. Tra le altre fonti di stress pre-partenza gli scienziati hanno individuato anche gli aspetti finanziari, la preparazione delle valigie, l’organizzazione del viaggio e dell’itinerario, mentre durante il viaggio queste derivano da condizioni meteo, qualità del cibo, interazioni con altri membri del gruppo e il dover concordare il da farsi. Secondo gli esperti sarebbero le donne a resistere meglio allo stress da vacanza.
“Per migliorare lo stato interiore è necessario decidere che la vacanza sia funzionale alla propria gioia, al benessere personale e dei cari, un vitale supporto alla salute – spiega Marina Osnaghi – Ci si deve mettere nell’ottica che la pausa estiva è parte delle attività organizzative, il giusto riposo dopo lunghe fatiche. Una forma di manutenzione obbligatoria da attuare per continuare ad apportare risultati efficaci per l’azienda, nel team e in famiglia. Pensando in termini di semplificazione, l’obiettivo è quello di sospendere le attività e limitarsi al minimo indispensabile durante le vacanze. Bisogna trasformare il senso di colpa dell’assenza in una consapevolezza di necessità e salute. Recenti studi hanno infatti dimostrato che limitare il numero di ore di lavoro giornaliero aumenta la produttività e l’efficacia delle persone. E’ obbligatorio ricordarsi del diritto ad un meritato riposo. Dopo di noi non c’è il diluvio universale: le persone possono gestire le situazioni anche in nostra assenza. Anzi, in queste occasioni saranno maggiormente aiutate e motivate ad accrescere la propria autonomia e responsabilità. PC e smartphone diventeranno strumenti primari di serenità: non siamo i loro schiavi, ma sono loro i nostri alleati e così la neverending connection diventa un vantaggio”.
Ma esistono anche rimedi concreti? Per contrastare lo stress, la Master coach consiglia una semplice tecnica: “La Riorganizzazione dello Stress Emozionale o R.S.E. è una tecnica utile a riorganizzare le risorse del nostro sistema corporeo in relazione ad un fattore stressante e debilitante, che cesserà di essere tale – conclude Marina Osnaghi – Per eseguire la R.S.E. occorre posizionare una mano sulla fronte, in corrispondenza dei lobi prefrontali del cervello, e contemporaneamente immaginare ad occhi chiusi la situazione fonte di stress con il maggior numero di dettagli possibili: suoni, odori, colori, persone, luoghi, stati d’animo. Più precisa è la visualizzazione altrettanto precisa sarà la risposta corporea. Non bisogna immaginarsi soluzioni, bisogna solo immaginarsi la situazione fonte di disagio. La tecnica può durare da un minimo di 40 secondi fino anche a 10 minuti. Di solito si comprende che si può interrompere perché qualcosa cambia nella prospettiva o semplicemente perché ciò che sembrava così stressante non lo sembra più così tanto. È possibile che nel frattempo si manifestino irrequietezza, pianto o reazioni simili, ma è regola basilare non staccare il contatto fino a che la tecnica non è terminata. Una volta completata, saremo in grado di vivere la situazione in questione in modo meno debilitante, più creativo e da diverse prospettive. Il nostro cervello rielaborerà lo stress senza bisogno che ci pensiamo troppo e ci aiuterà senza che noi dobbiamo fare troppa fatica. Ciò che di solito accade è che ad un certo punto nascono nuove idee, che prima non c’erano. Se la situazione di stress è particolarmente complessa, potrebbe essere necessario ripetere alcune volte in momenti differenti la tecnica, per arrivare ad un risultato soddisfacente. È possibile integrare la mano sulla fronte posta in corrispondenza dei riflessi della corteccia prefrontale, con una mano posta sull’occipite in corrispondenza dei riflessi visivi”.
ECCO INFINE IL DECALOGO DELLA MASTER COACH MARINA OSNAGHI PER BATTERE L’ANSIA DA VACANZA E GODERSI LE FERIE DALLA PARTENZA AL RIENTRO AL LAVORO:
FASE 1: PRIMA DI PARTIRE
FASE 2: DURANTE IL VIAGGIO
FASE 3: RIENTRO AL LAVORO