Una delle ballerine più amate e stimate dal grande pubblico televisivo, non solo per la incantevole e sinuoso aspetto, ma anche per la prestanza e la grande professionalità mostrata con i suoi allievi in tutti questi anni di militanza televisiva.
Samanta Togni, umbra, classe 1981, ha incantato l’Italia con la trasmissione Ballando con le Stelle nella quale è impegnata dal 2009 come ballerina professionista e della quale sta preparando la 12° edizione. Figlia d’arte, Sandro Togni e Loredana Camilli sono entrambi insegnanti di ballo, a soli tredici anni conquista la finale al Blackpool Dance Festival, il concorso di danza più antico del mondo. Un’incontenibile passione e un innato talento sono le caratteristiche che le permettono di distinguersi da subito in una disciplina che prevede grande sacrificio e impegno. La smania nel perfezionare movenze e tecnica, le consente di raggiungere i massimi livelli e aggiudicarsi i primi posti nelle numerose e prestigiose competizioni internazionali. Non ancora maggiorenne, infatti, si trasferisce a Miami, dove incontra Maksmi Chmercovsky con il quale vince il premio coppia di Ballo USA, trofeo molto ambito. Successivamente si aggiudica il Miami Open Under 21, cui segue un’ulteriore vittoria, nel 2016, quando si aggiudica l’undicesima edizione di Ballando con le stelle in coppia con l’attore Iago García.
La tua infanzia è trascorsa all’insegna del palcoscenico e della danza, sulle orme di due genitori artisti. Quando hai deciso che questa passione sarebbe poi divenuta anche una professione?
Essendo cresciuta in questo ambiente, con genitori ed il resto della famiglia coinvolti professionalmente nella danza e l’insegnamento, il percorso è stato quasi inevitabile, tanto da non aver mai pensato di fare altro. Ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in lavoro con un percorso quasi naturale. Probabilmente è stato quando ho iniziato a far delle scelte importanti, quali abbandonare la scuola – per poi riprenderla in futuro – per trasferirmi prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, che ho iniziato ad aver piena consapevolezza di star facendo le cose seriamente.
Ancora minorenne hai scelto di trasferirti in Inghilterra e poi negli Usa. Cos’è cambiato dopo queste esperienze e quale il motivo del successivo rientro in Italia?
Queste esperienze fatte in un’età così giovane come la mia a quell’epoca, hanno rappresentato un tassello fondamentale del mio percorso crescita. Si tratta di importanti esperienze dalle quali ho tratto basi importanti, sia nell’ambito della danza che a livello umano, che mi hanno permesso di acquisire sicurezza ed indipendenza. Riguardo il mio rientro in Italia, è avvenuto solo ed esclusivamente per amore. Dopo aver incontrato il padre mio figlio, infatti, ho scelto di abbandonare momentaneamente la danza, e con lei il ballerino con cui lavoravo in quel periodo negli Stati Uniti. Da questa scelta qui è poi nato mio figlio, la cosa più bella della mia vita.
La danza è spesso intesa da chi la pratica come trasporto, eccitazione, dedizione ma anche e soprattutto sacrificio, rigore e grande coerenza. Pensi che questa definizione possa rappresentarti?
La danza è trasporto, passione, ma è anche tanto senso del sacrificio, forza di volontà, carattere, disciplina. Nella natura di un ballerino, infatti, convivono molteplici caratteristiche. Il talento è sicuramente un requisito imprescindibile, ma a mio avviso non sufficiente se non supportato da una buona testa e da un buon carattere.
Immaginiamo che la danza scandisca ed incalzi i ritmi della tua quotidianità. Quanto tempo dedichi agli allenamenti?
Le ore di allenamento sono davvero tante e quasi sempre legate ad impegni ed a progetti. Durante Ballando, ad esempio, riusciamo ad allenarci anche per sei ore al giorno, dunque il tempo in questo caso dipende molto dal lavoro previsto. In linea di massima, durante il corso dell’anno, oltre alla danza, mi alleno anche in palestra, con sessioni di attività funzionale, soprattutto per mantenere in tonicità la corporatura, stimolandone le potenzialità e la funzionalità, provare a far sempre di più, nonostante l’età che avanza.
Le gambe, per un ballerino “strumento necessario” del quale avere premura ed estrema cura. Una parte del corpo alla quale, in recenti interviste, ha dichiarato di dedicare molta attenzione…
Il corpo in generale è il nostro strumento di lavoro ed è per questo che è nostro dovere tenerlo in forma, tutelarlo ed allenarlo. Le gambe poi, rappresentano una parte fondamentale per un ballerino, così come i piedi ed il core, importante per mantenere l’equilibrio, la struttura e la postura. A tal proposito un allenamento completo diviene quasi necessario, e questo implica anche estrema attenzione dal punto di vista alimentare. Solitamente faccio una colazione molto abbondante, un buon pranzo ed una cena molto misera, consumata non in tardo orario. Cerco inoltre di fare molta attenzione, limitando soprattutto i dolci.
Solitamente nelle sessioni di allenamenti, la preparazione ed il vigore fisico divengono complementari ad un regime alimentare specifico ed adeguato al supporto di energie. Quali i suoi accorgimenti in tal senso?
Ad oggi ho un ottimo rapporto con il cibo, tanto da concedermi a volte anche qualche vizio di forchetta, sempre però rispettando i livelli di attenzione.
Ci racconti del suo rapporto con il cibo.
Come dicevo poc’anzi, ottimo il mio rapporto con il cibo… oggi . Ma non è sempre stato così. In giovane età, infatti, come tante altre ballerine, ho avuto qualche problema alimentare.
Come definirebbe il suo stile di vita al di fuori della danza?
Lo definirei uno stile di vita assai casalingo. Mi sveglio presto la mattina, amo fare sport, lunghe passeggiate con mia madre, accendere il camino e trascorrere serate in casa, con amici o sola con mio figlio.
Al di là della prestanza, quanto l’aspetto fisico può influenzare l’avanzare di una carriera nell’ambito della danza?
Un buon aspetto fisico può aiutare in ogni caso. Ho visto ballerini non particolarmente belli tramutarsi in adoni durante le loro esibizioni, con incredibile carisma ed estremo fascino. Così come ragazzi di gran bella presenza diventare sgraziati ballando.
Samanta ieri ed oggi. Come è cambiato in tutti questi anni il tuo modo di vivere ed intendere questa disciplina?
Potrei dire di essere in continua evoluzione. Oggi sono una donna con delle consapevolezze diverse. Agli esordi ballavo per essere ammirata, guardata, applaudita. Oggi invece ballo per raccontare quello ciò che ho dentro. Un approccio decisamente contrario rispetto al precedente.
Di cosa parla il tuo prossimo futuro?
Il mio prossimo futuro parla di danza, tanto per cambiare! A breve inizieremo con le prove della 12esima edizione di Ballando con le Stelle. Nel frattempo continuerò a partecipare da inviata al programma di Rai 1 “Buongiorno Benessere”.