Perché in certi tipi di frutta sono presenti alcuni componenti con un’elevata capacità fermentativa e, chi già soffre di meteorismo, dovrebbe quindi mangiare la frutta lontano dai pasti – spiega la dottoressa Beatrice Salvioli, gastroenterologa dell’ospedale Humanitas. – Infatti, la frutta al termine dei pasti può creare un accumulo di gas nell’intestino con distensione del lume intestinale. Quindi proprio nelle persone già predisposte a meteorismo e gonfiore addominale, e cioè quando l’intestino è già di base “infiammato”,mangiare la frutta può provocare o peggiorare il gonfiore addominale, noto anche come meteorismo. La capacità fermentativa della frutta dipende da alcune componenti come gli oligosaccaridi presenti in cachi e anguria, il fruttosio nelle mele, pere, pesche e mango, e i polioli nelle ciliegie e susine, ma anche dal tipo di pasto. Infatti, è più facile ritrovarsi con la pancia gonfia se si mangia la frutta dopo un pasto a base di carboidrati complessi come pane e patate associati o meno a proteine come carne e pesce, ovvero nutrienti con tempi di digestione diversi, che rallentano l’intero processo digestivo dando luogo ad una fermentazione intestinale maggiore. Non tutta la frutta mangiata a fine pasto provoca la pancia gonfia: generalmente l’ananas e la papaya migliorano la digestione per la presenza, rispettivamente, di bromelina e di papaina, due enzimi che favoriscono la degradazione delle proteine. Anche la vitamina C contenuta nella frutta come agrumi, fragole e kiwi, facilita l’assorbimento di ferro contenuto nei cibi proteici e le fibre solubili riducono l’assorbimento intestinale di colesterolo presente nei cibi proteici di origine animale.