Merz Aesthetics e Sophie Charretour: il futuro etico della medicina estetica
di Allessai Addari
Sophie Charretour il suo approdo a Milano, dopo importanti esperienze internazionali in Merz Aesthetics, ha rappresentato sicuramente un momento di grande crescita professionale, ma anche di maggiore consapevolezza delle potenzialità di un settore in continua ascesa come la medicina estetica. Con quale filosofia, a suo parere, le multinazionali dovrebbero approcciarsi a questa evoluzione?
La bellezza ha sempre ispirato molti filosofi e grandi artisti. Per Merz Aesthetics la visione della bellezza è basata più sul riflesso dell’essere interiore: una persona serena, in salute ed in pace con se stessa sarà sempre più bella. E per sentirsi tale ognuno dovrebbe far di tutto per star bene, ma soprattutto, iniziare a volersi bene. Questa è un po’ la nostra filosofia.
Dopo anni di estremizzazione ed eccessi legati al concetto di medicina e chirurgia estetica, finalmente la volontà da parte sua e della sua azienda di una riconsiderazione dell’argomento, soprattutto in funzione di un approccio più “etico” e moderno, quasi anche più gratificante.
Potremmo parlare ad oltranza di bellezza, ma la prima cosa da dire riguarda i suoi canoni che, nel tempo, stanno subendo una netta evoluzione. Nel 16esimo secolo, ad esempio, l’ideale di bellezza per una donna raffigurava un aspetto formoso, cosiddetto “in carne”, morbido e rotondo sinonimo, a quel tempo, di agiatezza economica. Negli anni ‘90, al contrario, il codice imposto alle donne dalla società si riferiva ad un aspetto assolutamente magro, determinato e forte, accompagnato da un estremo controllo del proprio corpo. Tutto ciò all’interno di una società consumistica, con il mito del benessere inteso in senso assoluto. è dunque interessante osservare come, a distanza di tempo, i criteri possano modificarsi completamente, nonostante osservando la nostra società occidentale degli ultimi tempi si sia riscontrato, fortunatamente, un lento ma netto abbandono dei canoni estetici convenzionali. Si è finalmente arrivati a pensare che non esista più uno standard universale cui rifarsi, ma che sostanzialmente la bellezza abiti nelle differenze e non nelle conformità. Questo è il motivo per cui ad oggi le aziende utilizzano nelle loro campagne delle modelle “non convenzionali”. In questo contesto, Merz Aesthetics incoraggia la bellezza autentica che rispetta prima di tutto l’identità e l’unicità dei pazienti attraverso lo sviluppo e la promozione di un portafoglio di prodotti di medicina estetica che comprende una adeguata formazione per i medici che utilizzano i nostri prodotti, allo scopo di promuovere il concetto di bellezza individuale e soggettiva, non stravolgendo ma esaltando l’unicità di ognuno.
Quest’ultimo ha rappresentato per l’intero pianeta un anno di grande timore ed incertezza. L’emergenza sanitaria in atto ha modificato ed, in certi casi, completamente rimodulato interessi, preferenze ma soprattutto necessità.
Dall’alto della sua pluriennale esperienza, quali nuove esigenze prenderanno il sopravvento e quali i nuovi trend in ambito estetico?
La pandemia ha sostanzialmente modificato soprattutto l’uso delle piattaforme online: il maggiore utilizzo e le lunghe permanenze davanti al video hanno cambiato anche la nostra percezione del viso. Ore ed ore trascorse in video si rivelano infatti nettamente differenti dai pochi minuti trascorsi allo specchio la mattina per truccarsi o vestirsi. Inoltre, i recenti eventi sanitari ci hanno portato a riflettere sulla transitorietà della nostra vita, su una nuova consapevolezza che propone azioni veloci, senza attese né rinvii. Nel corso di quest’ultimo anno tutti abbiamo acquisito nuovi propositi, tra i quali quello di prendersi cura di sé, del proprio benessere al fine di migliorare anche la nostra bellezza esteriore, considerata esclusivamente come specchio di uno stato di grazia interiore. La medicina estetica ben fatta, come intesa e promossa da Merz Aesthetics, aiuta a riappropriarsi di tratti del viso più riposati, un corpo in piena forma. A tal proposito, come accennavo in precedenza, l’home office ha notevolmente incentivato il numero di interventi estetici da parte di pazienti di ogni età.
Il suo profilo personale parla di una donna cittadina del mondo, professionalmente gratificata, amante dell’Italia, del buon cibo, e soprattutto di un concetto di bellezza mediterranea non frivola ma “consapevole”. Cosa intende nello specifico?
Sostanzialmente a mio avviso la bellezza consapevole riguarda il sentirsi belli più che l’esser belli. Abbiamo appena affrontato il mutamento dei canoni di bellezza: molti anni fa esser belli non aveva nulla a che fare con la bellezza di trecento anni fa. L’esser belli in Corea in questo momento non ha la stessa corrispondenza di ideale negli Stati Uniti. La domanda è se esser belli non riguardi solo il sentirsi bene e la medicina estetica secondo Merz Aesthetics intende proprio rispondere a questa domanda e lo fa abbandonando la produzione di cosiddetti cloni e promuovendo la differenza come unico centro di bellezza ed interesse. Ed è in quest’ottica che la nostra azienda ha negli anni educato i suoi clienti al completo rispetto delle diversità, proponendo un approccio quanto più personalizzato possibile ai suoi pazienti.
Nude Beauty rappresenta un nuovo appuntamento promosso da Merz Aesthetics, ideato per il mondo del web e dei social network, il cui fulcro è rappresentato dal concetto di bellezza senza filtri. Qual è nello specifico il significato ed il messaggio affidato a questo format?
Questi appuntamenti sono una forma innovativa di comunicazione sulla bellezza. L’intenzione è quella di coinvolgere alcune influencer, utilizzando in questo caso un mezzo un po’ diverso dai nostri canali convenzionali, le quali, insieme alla Dottoressa Fiorella Donati, si occuperanno della bellezza e delle varie visioni che orbitano intorno a questo concetto. Uno dei temi riguarderà il famoso “nude beauty concept”, per il quale la bellezza di ogni donna si traduce nel suo aspetto più naturale, quello del risveglio al mattino, senza velature di trucco.
Ad oggi come descriverebbe la visione di Merz in campo estetico, i suoi nuovi obiettivi soprattutto alla luce delle nuove riaperture riferite anche alla rinnovata promozione e partecipazione ai numerosissimi eventi di settore?
Noi non vediamo l’ora di tornare a coltivare rapporti interpersonali con i nostri partners, ma anche con il nostro stesso team.
Le relazioni per noi sono sempre state estremamente importanti, al di là delle piattaforme digitali con le quali siamo stati costretti ad avere a che fare fino ad ora.
Il nostro futuro sarà dunque un misto tra nuove consapevolezze ed il ritorno alla vita normale, che convolge congressi, worshop e masterclass, nella misura in cui molteplici sono stati e saranno gli investimenti destinati da Merz Aesthetics alla formazione ed allo sviluppo della medicina estetica.
Parliamo invece di suoi progetti personali: dove la porterà il prossimo futuro? Spera in una lunga permanenza nel nostro bel Paese o si augura di cavalcare altre esperienze altrove?
Personalmente amo l’Italia e spero di rimanere qui fino alla fine del mio lavoro! è un Paese incredibilmente bello, in cui ho fatto degli incontri piacevoli, ho mangiato cibo sublime e sono stata accolta in maniera davvero calorosa, anche nonostante tutte le limitazioni dovute al Covid.
A suo avviso quanto è importante, non solo per Merz Aesthetics ma anche per tutte le altre multinazionali operanti nello stesso ramo, che sia una donna a rappresentarne le necessità o le visioni?
Per quanto mi riguarda, il mio è stato un percorso molto particolare, poiché il mio entourage professionale non mi ha mai fatto avvertire nessun genere di diversità, sia si trattasse di manager femminili chse maschili. Non ho mai avvertito questa differenza di genere, ma ho sempre pensato al rispetto delle professionalità della persona e delle esperienze, a prescindere dal sesso.
Questa è una cosa molto importante, poiché mi sono sempre domandata se dipendesse solo dal mio modo di pormi o se fosse una visione condivisa anche dai miei collaboratori e colleghi che mi hanno sempre e straordinariamente creato delle condizioni ottimali nelle quali lavorare ed esprimermi. Riflettendo, ho capito che si è trattato di entrambe le situazioni.