Quando il medico deve dire di no. La medicina e la chirurgia estetica nascono come procedure e tecniche per il miglioramento di difetti fisici o dei segni del tempo. Tale miglioramento è possibile in presenza di una corretta indicazione.
Perché è importante la visita pre-operatoria?
Ascoltando il paziente attentamente, bisogna capire se ci sia una correlazione tra disagio avvertito e difetto: se il difetto è di piccola entità ma il disagio vissuto dal paziente è sproporzionato, l’ipotesi di un intervento chirurgico dovrebbe essere scartata o posticipata.
Ci deve essere una correlazione univoca tra percezione del disagio e realtà del difetto. Per spiegarmi meglio, se una donna ha un seno molto bello che viene percepito come un seno molto brutto o una piccola gobbetta sul naso che viene sentita come una caratteristica che non permette di vivere una vita normale, in questi casi la chirurgia non funzionerebbe in partenza. Perché il paziente sente questa imperfezione come un disagio sproporzionato che non porterà ad alcuna soddisfazione anche con il miglior risultato possibile.
Quando è necessario un colloquio psicologico?
In questi casi è compito del medico dire di no. Partendo dal presupposto che sia la medicina che la chirurgia estetica hanno dei limiti, in mancanza della corretta indicazione o in presenza di una probabile dismorfofobia, nessun medico o chirurgo estetico potrebbe essere d’aiuto veramente. Si deve a quel punto valutare insieme al paziente una strada diversa, curando l’aspetto psicologico con uno specialista. In caso contrario, il rischio è quello che anche il miglioramento più evidente venga vissuto come un’ulteriore sconfitta.
Quando i modelli di imitazione delle celebrities superano l’esame della realtà?
Un altro campanello d’allarme si presenta quando i pazienti – soprattutto di sesso femminile – arrivano dal medico con foto di un personaggio famoso dicendo “mi piacerebbe avere il naso piccolo come lei”.
I pazienti in linea di massima non conoscono quali parametri incidano per l’ottenimento di un risultato e come definire certe caratteristiche: proiezione, aumento del volume, definizione del contorno, etc. in questi casi le immagini possono essere d’aiuto per esprimere i loro desideri e farli comprendere meglio.
Compito del medico è fare una valutazione onesta e realistica per capire quanto questi obiettivi possano essere raggiunti, senza deludere le aspettative dei pazienti. è fondamentale discutere del miglioramento a cui è possibile aspirare e di tutte le fasi di questo cambiamento. Ma quando la persona in visita chiede di fare un intervento o una procedura di medicina estetica per somigliare a una celebrità – molti i casi riportati dalla cronaca – non bisogna assecondarla.
Oggi rispetto al passato si registrano delle differenze: da un lato abbiamo i pazienti ‘informati’ che arrivano in visita molto preparati sia sulla tecnica, sia sui tempi e i passi da svolgere. Documentarsi online è la prima fase e precede la consulenza. Grazie ai social, inoltre, molte persone che si rivolgono a noi, hanno la possibilità di confrontarsi con altri nostri pazienti per avere conferma di ciò che hanno letto e che avverrà. Dall’altro lato ci sono pazienti che sempre in seguito all’influenza dei social, hanno richieste distanti dalle soluzioni reali, con aspettative lontane dalla realtà.
Quando esistano problematiche fisiche o disturbi metabolici?
Il momento del primo incontro dura all’incirca un’ora ed è l’occasione per effettuare l’anamnesi del paziente e capire se ci sia anche l’idoneità fisica alla procedura chirurgica o di medicina estetica.
è sconsigliato procedere in gravidanza e allattamento (e se la paziente sta cercando di restare incinta), in presenza di allergie specifiche da valutare caso per caso – alle uova ad esempio per i trattamenti a base di Tossina Botulinica – patologie dermatologiche importanti, malattie autoimmuni gravi, infezione nei siti di iniezione (pensiamo all’herpes labialis controindicazione in caso di Filler Labbra) o malattie infiammatorie della pelle in atto in zone interessate dal trattamento.
La letteratura scientifica internazionale non riporta controindicazioni di nessun tipo per i trattamenti di medicina estetica sui malati oncologici, fatta eccezione per i periodi in cui si stanno sottoponendo a chemioterapia o radioterapia.
Infine, anche alcune malattie neurologiche importanti come la miastenia gravis possono rappresentare un impedimento per i trattamenti di medicina estetica.
Anche l’età e la fase della vita vanno valutate con attenzione.
Ultimamente si è abbassata l’età dei pazienti, ma per procedere è richiesto il raggiungimento della maggiore età. Sotto i 18 anni non si può procedere, ma ci sono alcuni casi che possono essere causa di problemi psicologici in adolescenza, in cui è consigliato trattare anche prima dei 18 anni. Il classico esempio sono le orecchie prominenti cosiddette “a sventola”: a 12-14 anni le orecchie hanno raggiunto la maturazione anatomica e possono essere sottoposte a chirurgia estetica. Il giovane paziente in questo momento delicato della sua vita può acquisire autostima, migliorando i rapporti con gli altri e la paura del giudizio. Il tutto ovviamente va eseguito con il consenso dei genitori.