Il 20 marzo si celebra la Giornata internazionale della felicità: l’occasione è perfetta per dare un’occhiata al World Happiness Report, la classifica che misura, prendendo in esame sei criteri, la qualità della vita e del benessere psicofisico delle popolazioni. Da anni sul podio, i Paesi del Nord Europa. E l’Italia?
Precede di un giorno la primavera, ma è in grado di migliorare l’umore di tutto il mondo ancor più della bella stagione: è l’International Day of Happiness, ovvero la Giornata internazionale della felicità, istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale dell’ONU e celebrata ogni 20 marzo. Pochi giorni prima di quella data, il Global Happiness Council rilascia il World Happiness Report. Una classifica che fotografa i Paesi più felici del mondo, misurando la felicità delle popolazioni, calcolata sulla base della qualità della vita e del benessere psicofisico.
Nonostante le poche ore di luce e il freddo pungente, non è una novità che, in termini di felicità, i Paesi del Nord Europa rappresentino un modello positivo. Era già così sette anni fa, ai tempi del primo “World Happiness Report”, che vedeva in cima alla classifica la Danimarca. Ed è così anche oggi, come si può leggere dal nuovo rapporto appena rilasciato. Nel 2018, a brillare per felicità è la Finladia (al secondo posto c’è la Norvegia, mentre la Danimarca scende al terzo posto).
Ma come si misura la felicità? Le variabili di cui tiene conto il rapporto annuale sono principalmente sei: il PIL pro capite, l’aspettativa di vita, il “supporto sociale” (inteso come reciproco aiuto nei momenti di difficoltà), la fiducia (misurata in termini di assenza di corruzione nelle autorità al governo e negli affari), libertà percepita nelle scelte di vita e generosità (misurata con le donazioni).
In questa edizione del report internazionale un’attenzione particolare è stata data al tema dei migranti, cercando di capire quali sono i flussi che portano alla ricerca della felicità, e quali sono i Paesi che meglio li gestiscono. È stata quindi stilata una speciale classifica che tiene conto della felicità delle popolazioni immigrate, che vede una piccola variazione sul podio ma che comunque assegna i primi tre posti, nell’ordine, a Finlandia, Danimarca e Norvegia.