Attività fisica regolare e un corretto stile di vita sono armi preziose per contrastare l’avanzata del diabete, patologia che colpisce almeno quattro milioni di individui in Italia. è il messaggio che la Campagna BCD 2011, giunta alla sua quarta edizione, porterà nelle piazze italiane, con il suo roadshow di screening e informazione. Previste quest’anno anche iniziative di sensibilizzazione ed educazione nel mondo della scuola, del lavoro e dello sport, in partnership con la Fondazione Milan e il Team Type 1 di Phil Southerland, campione di ciclismo con diabete di tipo 1. L’iniziativa è resa possibile dal contributo incondizionato di Sanofi-Aventis.
L’obiettivo è quello di incoraggiare e stimolare i cittadini e tutti gli interlocutori che possono svolgere un ruolo attivo nella lotta al diabete a diventare Campioni di Controllo, adottando cioè un approccio di eccellenza nella gestione e prevenzione del diabete. Finalità che risulta essere pienamente coerente con le indicazioni di IDF (International Diabetes Federation), che saranno ribadite anche in occasione del Summit ONU di Settembre 2011, per far fronte a quella che viene classificata oggi come una vera e propria pandemia.
“Credo sia essenziale puntare sulla prevenzione come arma per combattere il diabete e per abbattere la spesa sanitaria – commenta la Sen. Emanuela Baio, Presidente del Comitato Nazionale per i Diritti delle Persone con Diabete – Il nostro SSN spende 9,22 miliardi di euro all’anno per i cittadini con diabete, di queste risorse più del 75% viene speso per curare il diabete in fase avanzata e le sue complicanze. Insieme possiamo fare molto per restituire ai pazienti diabetici la gioia di condurre una vita uguale a quella di tutti gli altri”.
In Italia si ha conoscenza certa di almeno tre milioni di persone con diabete, cui bisogna aggiungere almeno un altro milione di persone che non sa di avere la glicemia oltre i limiti. Preoccupa, inoltre, il progressivo calare dell’età di insorgenza del diabete di tipo 2; oggi quasi una persona con diabete su cinque ha meno di 55 anni, segno che la malattia una volta definita “diabete senile” è sempre più giovane.
“La Campagna BCD nasce nel 2005 dalla constatazione che in Italia vi fosse molta strada da fare per ottenere un buon compenso della malattia. A 5 anni di distanza, benché gli indicatori rilevati dal VI Report Health Search 2009-10 e dagli annali AMD accertino significativi miglioramenti, siamo tuttavia ancora lontani dall’obiettivo di un’ottimale gestione del diabete” – dichiara il Professor Massimo Massi-Benedetti, Presidente della Science Task Force di IDF – “A tal fine, come indicato anche dall’ONU, è fondamentale, anche in un’ottica di sostenibilità della spesa sanitaria, intervenire in maniera incisiva nell’educazione ai corretti stili di vita. Per questo nel 2011 la Campagna BCD entrerà anche nelle scuole, con la diffusione di kit didattici, e nel mondo del lavoro, con attività di informazione e screening all’interno di alcune grandi aziende in tutta Italia e nel mondo dello sport, in partnership con la Fondazione Milan e la squadra di ciclismo Team Type 1.”
Solide evidenze scientifiche confermano, infatti, come la sana abitudine alla pratica sportiva sia, insieme ad un corretto stile di vita, alla base della prevenzione e del buon controllo del diabete.
“Nella persona con diabete, che fa regolarmente sport, la pressione arteriosa tende a calare, migliora il quadro dei lipidi nel sangue con incremento del colesterolo HDL, quello ad azione protettiva dei vasi, e diminuzione delle LDL che favoriscono l’aterosclerosi, e più in generale cala la mortalità cardiovascolare – aggiunge il Professor Umberto Valentini, Presidente Diabete Italia – Insieme alla sana alimentazione e all’abolizione del fumo, l’attività fisica regolare è quindi un vero e proprio toccasana per la salute della persona con diabete”.
Ed è proprio sul progetto Diabete e Sport, che la Campagna BCD è affiancata da un partner d’eccezione, Fondazione Milan Onlus. “Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di collaborare alla Campagna Buon Compenso del Diabete. Insieme svilupperemo un progetto che coinvolgerà i Milan Junior Camp. Offriremo l’opportunità a bambini e ragazzi con diabete e appassionati di calcio, di partecipare gratuitamente ai nostri campi estivi, consentendo loro di vivere una bellissima esperienza insieme ad altri coetanei” – spiega Laura Masi, Consigliere di Amministrazione di Fondazione Milan – I nostri allenatori riceveranno una formazione specifica, a cura degli specialisti del BCD, per conoscere più da vicino il diabete e le esigenze dei ragazzi con diabete nel corso dell’allenamento. Saranno inoltre distribuiti a tutti i partecipanti ai Milan Junior Camp materiali educativi per spiegare ai ragazzi l’importanza di un corretto stile di vita per diventare campioni, non solo in campo, ma anche nella cura della propria salute”.
La Campagna BCD vede il coinvolgimento di tutti gli attori che entrano in gioco nella lotta a questa malattia, dalla classe medico-scientifica alle Istituzioni, dagli operatori sanitari fino alle associazioni di volontariato e ai media. “La Campagna Buon Compenso del Diabete ha saputo in questi anni promuovere il dialogo tra medici, pazienti, Istituzioni e media, per affrontare in modo sinergico la pandemia del secolo. BCD ha soprattutto saputo parlare alla gente, nelle piazze, sul posto di lavoro, informando i cittadini su cos’è il Buon Compenso del Diabete e come ottenerlo – aggiunge il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – “Particolarmente meritevoli di attenzione saranno, in questa edizione, i progetti relativi al tema dell’educazione ai corretti stili di vita, che saranno realizzati in collaborazione con il mondo dello sport e con le istituzioni scolastiche. Educare le nuove generazioni è l’unica strada per garantire una sostenibilità al Servizio Sanitario e in questo, per la Campagna BCD, le Istituzioni sono il miglior alleato”.
“Sanofi-Aventis sostiene questa iniziativa fin dall’inizio, nella certezza che il buon compenso del diabete possa essere raggiunto esclusivamente grazie all’alleanza di quanti si impegnano nella prevenzione e nell’assistenza della persone con diabete – afferma Arturo Zanni, Direttore Generale di Sanofi-Aventis – Siamo e vogliamo continuare ad essere un’azienda “responsabile” che si impegna non solo ad offrire innovative soluzioni terapeutiche e diagnostiche ai pazienti ma anche a contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre i costi per il sistema sanitario nazionale attraverso il sostegno a iniziative di educazione e programmi che incentivino l’adozione di buone abitudini e corretti stili di vita”.