Intervento di Antonella Tammaro, dermatologa al S. Andrea di Roma, al Congresso SIME 2018
L’ultima moda è l’inchiostro bianco
Il tatuaggio, fenomeno di moda ampiamente sdoganato anche tra gli ‘anta’ è in alcuni casi una vera e propria opera d’arte
Ormai il tatuaggio non è solo un fenomeno estetico di tendenza, è riuscito a inserirsi a pieno titolo tra le espressioni di eleganza e sex appeal: ben lungi dal passare di moda, si tratta di una pratica sempre più sdoganata e ormai diffusa non solo tra i giovani e gli adolescenti ma anche tra i cosiddetti ‘adulti’, che non rinunciano più ad usare il proprio corpo come mezzo di espressione di sé.
Nel variegato mondo del tattoo ha di recente fatto la propria comparsa anche l’inchiostro bianco, che consente di realizzare tatuaggi delicati ed eleganti, ideali per chi non vuole ricoprire il proprio corpo con disegni troppo colorati o troppo scuri e per ottenere un effetto sofisticato, glamour e meno appariscente. Per rendere un tatuaggio bianco visibile e compatto serve il lavoro di tatuatori altamente specializzati, che passino più e più volte l’inchiostro sulla stessa zona, evitando al contempo di danneggiare i tessuti.
Attenzione però, tatuarsi non è mai una pratica completamente esente da rischi: “con l’esposizione al sole l’inchiostro bianco tende ad ingiallire – afferma la professoressa Antonella Tammaro, ricercatrice presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma – mentre quello nero può dare fenomeni di fotosensibilizzazione con conseguente effetto ‘rilevato’ della cute. Per non parlare delle complicanze ancora più serie che possono prodursi a livello cutaneo e non solo”. Nell’esecuzione dei tatuaggi esistono infatti numerose complicanze, che possono essere di natura non allergica (come la dermatite irritativa da contatto e le reazioni lichenoidi), allergica (come la dermatite allergica da contatto e le reazioni sistemiche) oppure entrambe (come l’orticaria da contatto e le reazioni granulomatose). “L’introduzione di pigmenti esogeni, a livello intradermico, inoltre – continua Tammaro – può causare reazioni cutanee eczematose, reazioni granulomatose, reazioni lichenoidi, lesioni sarcoidee, vasculiti, iperplasie pseudo-epiteliomatose”.
Cosa fare per correre ai ripari se il tatuaggio dà problemi? Sicuramente il primo step è quello di rivolgersi tempestivamente a degli specialisti “Per la diagnostica allergologica disponiamo, presso l’ambulatorio di dermatologia allergologica e professionale dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma, di Patch test della serie Sidapa e della serie North America, nonché di serie Speciale tatuaggi per identificare eventuali positività ai vari apteni contenuti nei pigmenti dei tatuaggi – prosegue Tammaro – qualora necessario, si può effettuare una biopsia incisionale nell’area alterata del tatuaggio, con esecuzione dell’esame istologico”.
“Come da molti anni al nostro Congresso, anche quest’anno il gruppo del Sant’Andrea, con la professoressa Tammaro e il professor Severino Persechino, ha organizzato una coinvolgente sessione sulla gestione medica dei tatuaggi – commenta il presidente della Sime Emanuele Bartoletti – Un interesse sempre crescente che, grazie al loro lavoro di altissimo livello, riempie l’aula di un numero sempre maggiore di medici desiderosi di approfondire l’argomento. Anche perché sempre in aumento è il numero di pazienti che si rivolgono al medico per la rimozione dei tatuaggi. Presso il Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina da quando abbiamo iniziato il trattamento dei tatuaggi con il laser il numero dei pazienti è aumentato sensibilmente”.