Sono circa 400 i geni che determinano l’altezza degli esseri umani adulti. La ricerca è il frutto del lavoro di quasi 300 enti di ricerca riuniti nel consorzio “Giant” che insieme hanno contribuito alla scannerizzazione dell’intero genoma (genome-wide scan) di circa 250.000 individui di origine europea. Fra i partner dello studio, che è stato appena pubblicato sulla rivista “Nature Genetics”, c’è anche il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa.
“Il nostro laboratorio – ha spiegato Eleuterio Ferrannini, professore di Medicina interna dell’Ateneo pisano – ha contribuito mettendo a disposizione la base-dati “RISC”, che contiene la mappatura del Dna di circa 1.500 soggetti, accuratamente caratterizzati dal punto di vista metabolico. RISC nasce da un progetto finanziato all’interno del 5° programma quadro dell’Unione europea e coordinato a Pisa che si è concluso nel 2008. Sino ad oggi la base dati ha prodotto 48 pubblicazioni di primo livello, focalizzate sulla misura e sul significato patogenetico della resistenza all’insulina nell’uomo, che è insieme fattore di rischio e meccanismo per l’insorgenza del diabete mellito”.
I risultati dello studio pubblicato su “Nature Genetics” rappresentano un importante passo avanti per la messa a punto di test per svelare le possibili anomalie della crescita come ad esempio il nanismo. Ma oltre a ciò, consentiranno di capire meglio anche i meccanismi alla base di altre malattie come l’osteoporosi, il cancro o il diabete che appaiono legate alla statura perché derivanti anch’esse da alterazioni della crescita cellulare.