Il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri interviene sulle fake news chiarendo il perché di alcuni fraintendimenti che riguardano il nuovo Covid19
“Vedete quotidianamente il nostro impegno e all’interno delle 24 ore i contatti con i membri della task force sono molteplici – esordisce Sileri- . L’aiuto che chiediamo alle società scientifiche i cui membri affrontano il tema del Coronavirus dal punto di vista tecnico e scientifico è quello di far capire che è in atto una psicosi assurda, alimentata da informazioni non corrette. L’Italia infatti è in prima linea dall’8 gennaio; poche ore dopo la diramazione dell’allerta da parte della Cina eravamo già in azione e abbiamo attuato delle iniziative che, se comparate a quelle degli altri Paesi Europei, ci hanno posto fin dall’inizio in netto anticipo nella gestione dell’emergenza”.
La reazione dell’Italia infatti è stata estremamente tattica: il Consiglio dei Ministri italiano ha immediatamente dichiarato lo stato di emergenza che durerà per 180 giorni e chiuso i voli diretti dalla Cina; inoltre le équipe di ricercatori dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma si sono subito adoperate per studiare il virus contratto dai due individui prontamente ricoverati presso lo stesso ospedale, ponendo l’Italia tra i primi Paesi nel mondo a riuscire ad isolare il virus in laboratorio e rendendo i dati disponibili a tutta la comunità scientifica internazionale per agevolare la collaborazione.
“Abbiamo deciso di dichiarare immediatamente lo stato di emergenza non per allarmare i cittadini ma per affrontare l’arrivo del virus nel nostro territorio e per avere la possibilità di gestire in modo semplice e tempestivo le possibili situazioni di crisi, come nel caso della nave da crociera a Civitavecchia sulla quale, per fortuna, non erano presenti persone infette”.
Senza la dichiarazione dello stato di emergenza, infatti, non sarebbe stato possibile bloccare una nave con a bordo 6000 persone fino al completamento dei test sui due turisti di Hong Kong colti da febbre.
“Altra misura immediata è stata la riduzione dei flussi proveniente dalla Cina, parliamo di persone ovviamente e non di blocco commerciale. Abbiamo inoltre previso l’ausilio di scanner termici in tutti gli aeroporti a partire da quelli più importanti come Fiumicino per poi coinvolgere anche quelli più piccoli”.
Ma a rendere difficile la situazione è la propagazione di false notizie, le fake news, che proprio in un contesto di emergenza trovano facile presa.
“In questi casi– spiega il Viceministro -, la situazione evolve di giorno in giorno, spesso nelle stesse 24 ore, per questo le informazioni che diamo possono cambiare perché occorre aggiungere o modificare qualcosa rispetto a quello che sta accadendo ed è un processo inevitabile perché – ribadisco- la situazione evolve rapidamente. Per questo è utile collaborare tutti – istituzioni, stampa, società scientifiche – per combattere rigorosamente le fake news. Ho ascoltato e letto vere assurdità: che il virus si trasmette attraverso il cibo, che è stato sviluppato in laboratorio, che non si deve andare al ristorante cinese, che il virus è associato alla persona di origine cinese e che pertanto il virus è “cinese”: queste sono sciocchezze, non saprei come altro definirle. Il virus si è sviluppato in una zona molto popolata della Cina ma l’analogia finisce qui. Chiunque ora si trovi o provenga o abbia recentemente transitato in quell’area indipendentemente dalla nazionalità è un individuo potenzialmente infetto e come tale va monitorato. E quando dico recentemente mi riferisco ad un periodo di 14 giorni dalla dichiarazione di emergenza da parte della Cina, non certo a chi ci è stato mesi fa. Il vero virus oggi è l’ignoranza e ciò che di falso viene raccontato”.
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NUOVO CORONAVIRUS: FACCIAMO CHIAREZZA
Fonte Ministero della Salute
Cos’è un Coronavirus
I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. La sottofamiglia Orthocoronavirinae della famiglia Coronaviridae è classificata in quattro generi di coronavirus (CoV): Alpha-, Beta-, Delta– e Gammacoronavirus. Il genere del betacoronavirus è ulteriormente separato in cinque sottogeneri (tra i quali il Sarbecovirus).
I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Ad oggi, sette Coronavirus hanno dimostrato di essere in grado di infettare l’uomo:
Il nuovo Coronavirus
Un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato 2019-nCoV., non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019.
L’11 febbraio 2020 l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo Coronavirus è stata chiamata COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell’anno d’identificazione, 2019.
Il nuovo Coronavirus e la SARS
No. il nuovo Coronavirus (ora denominato SARS-CoV-2 e già denominato 2019-nCoV) appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma non è lo stesso virus.
Il nuovo Coronavirus, responsabile della malattia respiratoria ora denominata COVID-19, è strettamente correlato al SARS-CoV e si classifica geneticamente all’interno del sottogenere Betacoronavirus Sarbecovirus.
I sintomi di una persona infetta da un Coronavirus
Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Pericoli del nuovo virus
Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale.
Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.
La differenza tra i sintomi dell’influenza, di un raffreddore comune e del nuovo Coronavirus
I sintomi sono simili e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti, pertanto, in caso di sospetto di Coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.
Il Coronavirus e il nuovo Coronavirus: possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
Anche il nuovo Coronavirus reponsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso infetto.
La trasmissione del nuovo Coronavirus da persona a persona
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.
L’infezione da nuovo Coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)?
Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo Coronavirus prima che sviluppino sintomi.
Chi può contrarre l’infezione
Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree infette dal nuovo Coronavirus possono essere a rischio di infezione. Attualmente il nuovo Coronavirus sta circolando in Cina dove è segnalato il maggior numero di casi. Negli altri Paesi la maggioranza dei casi riportati ha effettuato recentemente un viaggio in Cina. Pochi altri casi si sono manifestati in coloro che hanno vissuto o lavorato a stretto contatto con persone infettate in Cina.
Come si diffonde il nuovo Coronavirus
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.
Il periodo di incubazione
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.
Il nuovo Coronavirus e la sua durata sulle superfici
Le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio. L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
Prevenzione
Mantieniti informato sulla diffusione dell’epidemia, disponibile sul sito dell’OMS e adotta le seguenti misure di protezione personale:
Trasmissione per via alimentare
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.
Raccomandazioni ai viaggiatori
Si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari in aree a rischio della Cina.
Le aree a rischio della Cina sono consultabili nelle pagine web dell’OMS.
Se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.
Vaccinarsi contro l’influenza almeno due settimane prima della partenza serve a rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra coronavirus e influenza, a evitare la coesistenza dei due virus in uno stesso organismo e a ridurre l’accesso al pronto soccorso per le complicanze da influenza.
È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori e lavare frequentemente le mani.
Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.
Al ritorno, se non si è cittadini che vivono in Italia, per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato del proprio Paese.
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale:
Cosa fare se si è soggiornato di recente nelle aree a rischio
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionalesi consiglia di: