Il Top Talent del turismo termale Massimo Caputi
Fondatore e maggiore azionista della Feidos Spa, è una delle principali figure della Finanza Immobiliare italiana, avendo ricoperto cariche apicali in aziende private e pubbliche di rilevanza europea.
Nato a Chieti nel 1952, l’ingegnere civile Massimo Caputi, ha dedicato la maggior parte della sua vita lavorativa al turismo termale. Uno dei maggiori punti di riferimento del settore, il Presidente esecutivo e socio di Feidos Spa società di investimento, è anche presidente di Terme di Saturnia SPA&Golf Resort, oltre a guidare l’associazione confindustriale di categoria Federterme.
Attraverso il suo veicolo di investimento Feidos, nel febbraio 2020 l’Ing. Caputi ha acquistato il 47% di Terme di Chianciano spa.
Guida la Federazione animando una serie di iniziative, anche in collaborazione con Federturismo, con spirito costruttivo e di sistema, per risollevare l’intero settore, con spirito costruttivo ed unitario, dalla crisi innescata dal Covid19.
Ingegnere, il suo interesse nel turismo termale nasce da una passione per la salute o da una strategia business?
In Italia, le terme sono circa 300 e oggi abbiamo 3 milioni di italiani che vanno a curarsi alle terme, secondo i dati del 2022. Da secoli sono un grande patrimonio naturale del nostro Paese, ricco di acque straordinarie, di fonti terapeutiche e sono quindi una risorsa per la salute, il benessere, la cura del corpo.
Una ricerca di equilibrio psico-fisico, di armonia fra mente e corpo, salute e bellezza è oggi più che mai di estrema attualità. Fin dai secoli passati il principio delle cure termali consente il raggiungimento di questo equilibrio poichè è fondato sul mix sapiente di cura della persona e di benessere psichico.
Qual è il fiore all’occhiello delle strutture termali che ha acquistato e può racchiudere i principi che determinano il suo successo nel settore termale?
Non c’è una ricetta valida in astratto per ogni struttura. Il segreto, secondo me, è saper valorizzare i punti di forza di ogni realtà, uniti tra loro dall’unico filo conduttore dell’acqua termale.
Il futuro del turismo termale?
Il futuro del turismo italiano sarà in gran parte legato al benessere. Solo nel 2018 sono stati nel mondo 830 milioni i viaggi a scopo benessere e prevenzione, un balzo del 20% rispetto al 2015. Numeri che fanno sì che oggi il turismo del benessere conti per il 17% dell’intero mercato del turismo. Il turismo termale, combinazione di terapie dolci e di benessere, farà senz’altro la sua parte.
La crisi che il Covid ha creato nel settore turismo in generale può considerarsi superata?
Le terme sono sempre rimaste aperte durante il Covid perchè considerate un luogo sicuro per la natura delle loro acque, per essere strutture sanitarie e per i rigidi protocolli di sicurezza di cui si sono dotate fin da subito. Incredibilmente, questa tragedia del Covid, che purtroppo non è finita, per le terme alla fine ha segnato un punto di vantaggio perchè è un sistema di presidi sanitari territoriali che è stato riscoperto in tutta Europa.
La riabilitazione post-Covid alle terme segna un elemento di enorme interesse. Le possibilità di sviluppo del settore sono reali e molto ampie ma è necessario che l’industria termale italiana operi uno sforzo di sistema utile anche ad aumentare la qualità di tante strutture più basiche rimaste legate al mondo del pubblico.
In Abruzzo ci sono le Terme di Caramanico. Crede nel potenziale della struttura? Ha un interesse strategico nella struttura ?
La struttura ha senz’altro un grandissimo potenziale, oltre che per la qualità delle sue acque, anche per la collocazione in un territorio a forte vocazione turistica e la vicinanza ad un grande bacino di utenza potenziale che è Roma.
Il futuro del senior living?
Le terme offrono un benessere a 360 gradi e possono essere un vero aiuto per alcune patologie tipiche degli anziani, come reumatismi e dolori in generale. Dato il particolare bisogno di riposo che necessita una persona avanti con l’età, vengono proposti anche dei soggiorni termali adatti alle loro esigenze.
La green energy rappresenta ancora un settore di interesse?
Sicuramente sì. Ad esempio, le terme hanno risentito e risentono del caro energia. Mediamente il costo delle risorse umane è al 40% e circa al 20% i costi delle utilities. Oggi questi costi sono pareggiati, Gli aumenti del gas hanno messo in difficoltà moltissime aziende turistiche e termali. Le energie alternative sono quindi importanti, bisogna studiare seriamente un nucleare pulito, come fanno i francesi e sulle energie alternative possiamo fare ancora tanto per l’autoconsumo.