Nel suo studio presso l’Università di Miami, circondato da decine di dossier ben ordinati sulla scrivania, Camillo Ricordi ha una cordialità che fa dimenticare di essere davanti al numero uno al mondo nella lotta contro il diabete.
Il creatore della Ricordi Chamber, che permette di isolare e quindi trapiantare cellule pancreatiche, è anche professore di chirurgia, Direttore del Diabetes Research Institute e del Centro Trapianti Cellulari presso l’Università di Miami. Membro di numerose società scientifiche, fondatore della “Cell Transplant Society”, ed esperto per le aree diabete e trapianti del National Institutes of Health negli USA (corrispondente all’Istituto Superiore di Sanità), Camillo Ricordi è anche Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’ ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) e coordina la Diabetes Research Institute Federation sinergizzando progetti collaborative internazionali.
Professor Ricordi, cosa sappiamo oggi, che rende una cura per il diabete un obiettivo più raggiungibile?
Stiamo sviluppando una tecnologia che ci permetterà di prevenire il rigetto delle cellule pancreatiche trapiantate, e di manipolare la risposta immune dell’organismo, in modo da non distruggere l’intero sistema immunitario. Stiamo effettuando test clinici su sperimentazioni mirate ad impedire la progressione del diabete di tipo 1 al sorgere, e verificare se è possibile trapiantare organi e tessuti senza l’uso di medicinali immuno soppressori, tramite l’utilizzo di cellule staminali.
Nel Fuzhou General Hospital (Provincia del Fujian, in Cina), parte del nostro network di DRI Federation, il prof. Jianming Tan ha finora effettuato 220 trapianti con cellule staminali. Sia cellule staminali autologhe, prelevate dal midollo osseo per promuovere rigenerazione di cellule pancreatiche produttrici di insulina, che cellule staminali mesenchimali per promuovere immunomodulazione e tolleranza immunitaria, oltre che favorire la rigenerazione e processi riparativi dei tessuti .
Per via del loro elevato potenziale proliferativo e per la loro versatilità, le staminali inoltre, costituiscono una delle soluzioni più promettenti alla penuria di cellule pancreatiche per la produzione di insulina.
Attualmente le isole pancreatiche sono ottenute da organi di donatori deceduti. Ma questa procedura ha a disposizione solo 1500 organi all’anno – una frazione di ciò di cui necessitiamo per gli oltre 300 milioni di pazienti affetti da diabete nel mondo.
La situazione richiede una strategizzazione maggiormente globalizzata contro uno dei killer più accaniti dell’umanità.
Perchè ritiene necessario dichiarare una guerra così immediata e concenrtata contro il diabete ?
Più di 300 milioni di persone al mondo sono colpite dal diabete la cui crescita è esponenziale. Le sue vittime sono quasi 4 milioni di persone all’anno. Secondo il WHO, tra il 2005 ed il 2030 il numero di persone afflitte dalla malattia sarà’ raddoppiato.
Ed oltre alla tragedia umana, c’è il fattore della spesa sanitaria.
Negli USA il costo annuale del diabete supera i 210 miliardi di dollari, o la quasi la totalità del valore della spesa sanitaria statunitense del 1980.
Sono a favore della copertura sanitaria globale promossa dal Presidente Obama, ma l’aumento delle spese relative al diabete e alle malattie croniche degenerative rendono il suo modello economicamente insostenibile.
Negli USA, come nel resto del mondo, bisogna investire maggiormente nella ricerca per la cura e prevenzione, piuttosto che in trattamenti che prolungano leggermente la spettanza di vita in presenza di malattie croniche che sono tanto debilitanti quanto economicamente insostenibili.
Non ritiene sufficienti i fondi attualmente disponibili per la ricerca di nuovi medicinali contro il diabete ?
Gli investimenti mirati a prevenire o curare la malattia sono irrisori o inesistenti. Le case farmaceutiche capitalizzano con farmaci che non hanno lo scopo di curare le malattie croniche. Nel 2008 negli USA sono stati spesi 52 miliardi di dollari per 16 farmaci, nessuno dei quali ha lo scopo di curare.
Il sistema di approvazione di medicinali e cure dell’FDA inoltre è troppo complesso. La sua intricatezza costituisce un blocco all’innovazione. Solo grandi multinazionali si possono permettere di sostenere i costi richiesti per superare la procedura di autorizzazione.
Il problema della crescente macchinosità’ dell’FDA è favorito dall’assenza di performance indicator all’interno del dipartimento. L’auto-valutazione dell’organo governativo statunitense, basa la propria ragion d’essere solo sulla quantità’ di problemi che aiuta ad evitare.
E nel frattempo l’Europa al posto di fornire una valida alternativa, sta cercando di allinearsi.
Quali altre problematiche deve superare la ricerca medico/scientifica…
Oggi, in particolare in Occidente, la vita accademica è condizionata dai grandi quesiti di dove e come reperire fondi. L’orientamento delle scelte della ricerca è sempre più lontano dal desiderio di scoprire una cura.
La litigiosità del sistema statunitense, i ‘malpractice lawsuits’ rendono la realtà medico/scientifica ancora più complessa e scoraggiante per giovani ispirati dalla passione per la professione, e dal desiderio di trovare delle cure. Molte delle scoperte effettuate nei secoli scorsi non sarebbero possibili con le attuali regolamentazioni.
La conseguenza è che i paesi più deregolamentati aprono nuove possibilità. Attualmente molte cure vengono testate in Israele o in Asia e Sud America, dove esiste un’apertura che permette sperimentazioni altrove altamente improbabili.
Nel 2009, probabilmente grazie al fatto che si trattasse del periodo di ‘Thanksgiving’ –la festa del Ringraziamento negli Stati – riuscii ad effettuare una complicata procedura chirurgica nonostante il diniego del responsabile regolatorio.
Un soldato di 21 anni ferito in Afghanistan fu trasferito di urgenza presso il Walter Reed Medical Center di Washington DC, con il pancreas seriamente danneggiato.
Nei casi più gravi di pancreatectomia, non solo sono viene rimossa la fonte di insulina, ma viene a mancare anche l’ormone peptidico prodotto dal pancreas, il glucagone, che aiuta a proteggere da livelli bassi di glucosio nel sangue.
Riuscimmo a far inviare parte del pancreas danneggiato a Miami, ad estrarre 220.000 cellule pancreatiche, e a ri-inviarle a Washington DC. Tramite tele-conferenza riuscii ad istruire in diretta il team che operava, ad inserire tali cellule nel fegato del paziente. Fu il miglior modo di passare il giorno del Ringraziamento. Ridare la salute ad un soldato ferito, e la speranza a suo padre, un vedovo con 5 figli.
…e qual’è l’approccio che permetterà di sconfiggere il diabete ?
La rapidità e la globalità della comunicazione sono elementi vitali ai fini della ricerca.
L’immediatezza della comunicazione all’interno della DRI Federation, crea sinergie:
i centri DRI in Argentina hanno iniziato trattamenti con cellule staminali. La forza di altri centri si esprime nella fase finale di translational research. Presso il DRI di Malaga ad esempio, il dott. Cuetsas-Munoz opera su pazienti nati con mutazioni nella glucochina, che in alcuni casi porta a secernere troppa insulina.
Naturalmente non bisogna agire senza scrupoli, da cowboys ma calcolare adeguatamente i rischi. Senza effettuare i dovuti controlli della qualità, le cellule staminali embrionali possono conferire un notevole rischio tumori.
È fondamentale inoltre, avere il coraggio di abbandonare idee e studi che non producono risultati, e seguire con passione le proprie intuizioni, anche se giudicate al momento “eretiche” dall’establishment scientifico: nel 1986, per esempio, dopo un anno passato nel team di Paul Lacy (il ‘padre’ delle isole pancreatiche) alla Washington University di St.Louis, Missouri, ero finalmente riuscito a sperimentare una nuova tecnologia per estrarre le cellule che producono insulina dal pancreas umano, usando un pancreas che stavano per buttare via perché aveva troppe ore di “ischemia”.Mi è andata bene, e nel giro di poche settimane la nuova metodica aveva completamente rimpiazzato le tecnologie esistenti. Il metodo chiamato poi Metodo Ricordi e la Ricordi Chamber sono ora utilizzati in tutto il mondo. Mi ha fatto sorridere il fatto che una settimana fa la Ricordi Chamber e trapianto di isole abbiano debuttato in televisione nella serie Grey’s Anatomy.
Quali/quanti progetti di ricerca scientifica dirige al momento ?
Attualmente coordino circa 40 progetti, con lo scopo di ingegnerizzare la funzione endocrina pancreatica, tramite trapianto o con metodi vari per rigenerare le cellule pancreatiche.
Gli obiettivi delle ricerche correnti sono di tipo sequenziale integrato, ed includono:
• La sostituzione o rigenerarazione della funzione endocrina.
• Il trapianto/riprogrammazione di una fonte inesauribile di cellule insulino secernenti.
• La restaurazione della cosiddetta self tolerance, in modo da preservare le nuove cellule da malattie autoimmuni.
• La creazione di microambieti tramite cellule dotate di capacita’ immunomodulatrice locale – local delivery di immunomoduloartori.
• L’utilizzo di nanotecnologia ingegneristica, con la collaborazione di gruppi di ricerca in Svizzera a Losanna per lo sviluppo del nanoscale coating (microincapsulazione).
Se riusciremo ad ottenere, oltre al budget attuale che ci fornisce il DRI, 20 milioni di dollari americani all’anno per prossimi 7 anni, riusciremo con molta probabilità, a trovare una cura.