Intervista al dottor Daniel Celli, che illustra le tecniche più all’avanguardia per regalarsi una bella bocca. Con una novità rivoluzionaria: l’attenzione per l’estetica non solo come finalità ma anche durante il trattamento, con sistemi correttivi invisibili.
è innegabile che da un bel sorriso dipendano una migliore vita sociale ed una maggiore autostima. Spesso però per conquistarlo si è, al contrario, vittime di “complessi” ed imbarazzi, che allontanano anche dalle relazioni interpersonali, a causa dell’invasività degli apparecchi dentali. Oggi invece l’obiettivo estetico può essere conquistato con un mezzo altrettanto “estetico”: è una rivoluzione dell’ortodonzia quella che propone ormai da anni, seguendone costantemente l’evoluzione più attuale, il dottor Daniel Celli, medico chirurgo specializzato in ortognatodonzia e in odontostomatologia, che dal 1988 esercita l’ortodonzia (sul paziente in crescita e sull’adulto) e la gnatologia nel suo studio nel cuore di Pescara dove, supportato da una costante attività di ricerca e didattica, tiene anche corsi teorico-pratico-clinici di ortodonzia, gnatologia ed odontoiatria infantile.
Un’eccellenza abruzzese–vanta, tra le altre, le due più prestigiose certificazioni di eccellenza in ortodonzia presso l’Italian Board of Orthodontics (1999) e l’European Board of Orthodontists (2003) – la cui attività ha però ampiamente varcato i confini regionali e nazionali. Il dottor Celli è l’ideatore della tecnica ibrida dual slot HSDC (Hybrid System Daniel Celli), marchio registrato e commercializzato dalla Leone Spa.
Nell’intervista che segue, ci svela i segreti di questa tecnica, ma anche di altre innovative metodiche per regalarsi un bel sorriso senza interventi invasivi ed invalidanti.
“Per noi è il paziente al centro della nostra attenzione e del nostro lavoro, e non i denti” è la sua premessa.
“Un lavoro di successo può definirsi tale solo quando sono state non solo soddisfatte le richieste funzionali e tecniche dello specialista, ma soprattutto accontentate le esigenze del paziente dal punto di vista estetico, perché noi curiamo non solo i denti, ma il sorriso ed il viso della persona che, non bisogna dimenticarlo, ha anche un cervello, gratificato dal nuovo aspetto esteriore. I miei obiettivi sono funzionali, perché deve funzionare bene la masticazione inserita in un contesto di postura cranio-cervico-mandibolare e somatica corretto; estetici, perché bisogna guardare all’aspetto dentale e facciale; e di stabilità nel tempo, perché voglio risultati duraturi negli anni, che accompagnino un bambino sino a diventare un adulto”.
Dottor Celli, iniziamo dal sistema che porta il suo nome, l’HSDC.
“L’Hybrid System Daniel Celli” è un sistema di apparecchi fissi che migliora il controllo tridimensionale dei denti, la forma delle arcate, la qualità dei trattamenti ortodontici e riduce i tempi di trattamento complessivi. Si tratta di una nuova ed innovativa metodica, che è l’ ultima evoluzione dell’ortodonzia con apparecchiature fisse Straight Wire, utilizzata sia nel paziente in crescita che nell’adulto per raggiungere risultati estetici e funzionali di eccellenza. In maniera predicibile ed in tempi terapeutici ridotti. è un sistema ibrido, come dice il nome, perché combina in maniera razionale differenti tipologie di attacchi e fili ortodontici”.
Al centro della sua costante attività di studio e ricerca è sempre stata l’attenzione per l’estetica non solo come fine ma anche come mezzo. Con quali altre metodiche è possibile garantirsi un bel sorriso senza dispositivi che creino vergogna ed imbarazzo?
“La tecnica linguale nasce proprio con questo obiettivo . Il sistema “Idea-L” in particolare, commercializzato dall’azienda Leone, nasce per trattare proprio i pazienti che desiderano migliorare il loro sorriso con un trattamento invisibile, veloce, poco ingombrante . Prevede l’applicazione delle apparecchiature sul versante linguale degli elementi dentali, risultando pressoché invisibile. Possono utilizzarlo tutti ma, poiché la gestione tecnica è più complessa rispetto ai trattamenti tradizionali visibili, è principalmente indicato per gli adulti, che hanno una vita di relazione importante. Ciò non esclude, comunque, che sia utilizzabile anche in età adolescenziale”.
A seconda delle necessità di ciascun paziente, esistono altre tecniche di ortodonzia pressoché invisibili?
“Un altro sistema è quello degli “allineatori invisibili”: si tratta di una serie di mascherine che, sostituite mediamente ogni tre settimane, determinano fase dopo fase l’allineamento progressivo dei denti. Con un mezzo appunto invisibile, che scaccia qualunque preoccupazione di tipo estetico, ed estremamente confortevole”.
Quando si ricorre ad una piuttosto che all’altra tecnica?
“La tipologia di lavoro da effettuare va sempre analizzata sulla base delle necessità del paziente e del rapporto costo/beneficio. è importante che sussistano le condizioni funzionali e strutturali per ricorrere ad una metodica piuttosto che all’altra perché non si può ridurre il tutto ad un capriccio estetico. Esistono, ad esempio, tecniche “intermedie”, a metà tra i sistemi tradizionali e quelli invisibili. è il caso degli attacchi ortodontici in ceramica trasparente come i “Ghiaccio”, con i quali si corregge il sorriso utilizzando apparecchiature meno visibili applicate sul versante labiale. Essendo incolori, soddisfano le esigenze cosmetiche con un minimo impatto visivo, senza nulla togliere all’efficienza del trattamento”.
In quali casi queste metodiche non sono sufficienti? L’ortodonzia da sola garantisce sempre risultati estetici?
“Bisogna dire che non sempre basta avere denti dritti. Se il profilo facciale ed il sorriso non appaiono gradevoli ed adeguati, è necessario correggerli ricorrendo anche a qualcosa di più radicale. Il rischio è che ad un buon allineamento dei denti non corrisponderà un’armonia facciale ideale. In caso di discrepanze scheletriche molto accentuate è inevitabile il ricorso alla
chirurgia ortognatica, che interviene su mascelle e mandibole eliminando la componente scheletrica della disarmonia estetica”.