I mirtilli potrebbero aiutare a superare i traumi ed i brutti ricordi di eventi traumatici di cui si è avuta esperienza: è dimostrato in una ricerca su topi con ‘disturbo da stress post traumatico’ dovuto a un ‘pessimo incontro’ con il loro maggior nemico, un gatto.
Presentato al meeting Experimental Biology a Boston, il lavoro è stato condotto presso l’università della Louisiana.
Il disturbo da stress post-traumatico, di cui soffre fino all’8% della popolazione, è un problema rilevante e poco curabile: ad oggi gli unici farmaci autorizzati come terapia sono alcuni antidepressivi che, però, hanno un’efficacia solo marginale (sono parzialmente risolutivi in meno di un paziente su due). La psicoterapia aiuta ma spesso non in modo definitivo.
Un aiuto potrebbe dunque arrivare dai mirtilli, già molto apprezzati per il loro elevato contenuto in antiossidanti.
Messi nuovamente di fronte al loro peggior incubo, un gatto, i ratti nutriti per un mese con una dieta ricca di mirtilli sembravano aver superato il trauma relativo al brutto incontro col felino. Il consumo di mirtilli aumenta i livelli di serotonina – molecola importante come regolatore dell’umore – esercitando effetti simili a quelli di un antidepressivo.
Benché preliminare, lo studio è interessante perché indica una via alternativa agli antidepressivi nella terapia del disturbo post-traumatico, rileva in un commento all’ANSA l’italiano Graziano Pinna (University of Illinois a Chicago), esperto del disturbo. Oggi, spiega Pinna, è di vitale importanza la ricerca di nuovi farmaci o supplementi alimentari per facilitare, velocizzare e soprattutto mantenere nel tempo i vantaggi terapeutici ottenuti con la psicoterapia. © ANSA