Prof. Mastropasqua, quali sono i mali che affliggono oggi la nostra sanità?
Uno dei difetti maggiori del nostro Sistema Sanitario Nazionale è sicuramente la mancanza di identificazione di ruoli precisi tra le strutture che lo compongono. Ciò porta ad un sistema piatto, pieno di strutture doppione e di dispersione di risorse. Manca cioè una rete, un insieme di strutture sanitarie che, giocando “di squadra” siano in grado di soddisfare in modo esaustivo e moderno le esigenze ed i bisogni sanitari dei cittadini.
Nel funzionamento della rete è cruciale il ruolo dell’Hub, ovvero della struttura di programmazione e controllo e di maggiore specializzazione che ha lo scopo di razionalizzare servizi e risorse.
è fondamentale che questa struttura centrale si
a certificata a livello nazionale ed internazionale come Centro di “Eccellenza” nella branca assistenziale di riferimento.
Che cosa significa oggi la parola Eccellenza nel settore Sanità?
L’Eccellenza di una struttura sanitaria risiede nella sua capacità di erogare prestazioni complesse ed innovative, nella vocazione alla ricerca di base ed applicata, nella qualità dell’organizzazione interna, nella capacità di diffondere il know-how alle strutture afferenti. Per raggiungere l’Eccellenza sono fondamentali una leadership forte e condivisa ed il concorso attivo e consapevole di tutti gli attori in campo (TEAM: Togheter Everyone Achives More). Fondamentale è anche la capacità di attrarre fondi pubblici e privati necessari al suo sostentamento ed al mantenimento di una offerta sanitaria sempre al passo con i tempi. In definitiva il paziente che si rivolge ad un Centro di Eccellenza deve ottenere la massima qualità nelle prestazioni sanitarie che in quel momento esiste a livello internazionale.
La parola Eccellenza è oggi sicuramente sovraesposta. Le strutture di Eccellenza non possono essere autoreferenziate, ma la qualifica deve derivare dall’acquisizione di riconoscimenti e certificazioni nazionali ed internazionali.
Le Direzioni Politiche Regionali ed Aziendali devono individuare le strutture all’apice della piramide sanitaria e devono provvedere ad una distribuzione della risorse umane e tecnologiche che rispettino il ruolo che le varie strutture sanitarie incarnano. Bisogna fare delle scelte ove concentrare ed indirizzare il massimo delle risorse.
Come è organizzato e qual’è la funzione del Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia da Lei diretto?
Il Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia (Exè) dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, istituito con Legge Regionale nel 2004, sede della Scuola di Specializzazione di Chieti-Pescara-L’Aquila e del Corso di Laurea in Ortottica ed Assistenza in Oftalmologia, è dotato di 4 sale operatorie dedicate per la chirurgia robotizzata, più una piattaforma diagnostica ad altissima tecnologia. Il Centro è riconosciuto e certificato come sito di Eccellenza Europeo (EVCR:European Site of Exellence) e come Polo di riferimento Nazionale della IAPB (International Agency for Prevention of Blindness)
Inoltre il Centro è dotato di una Aula Didattica con biblioteca scientifica computerizzata e collegamento mediante maxischermo con le sale operatorie per la didattica chirurgica. Le elevate qualificazioni del Centro sono testimoniate dall’alto numero di interventi (circa 4.000 l’anno) e complessità di interventi (in Italia il primo trapianto di cornea perforante con laser-robot a femtosecondi, è stato eseguito presso il nostro Centro già nel 2006).Il Centro Regionale di Eccellenza in oftalmologia ha un indice di attrazione extra regionale del 53%.
Che ruolo hanno le Istituzioni e le forze sociali ed imprenditoriali nelle attività dell’Exè?
Credo fortemente nella complementarietà pubblico-privato.
Non è casuale l’ottimo rapporto che il nostro Centro ha con Confindustria.
Ovviamente il ruolo dell’attore Pubblico è determinante. Il Governatore Gianni Chiodi ed il Direttore Generale della nostra ASL Francesco Zavattaro grazie alla loro formazione hanno avuto il coraggio e la lungimiranza di puntare sulla qualità e sulle Eccellenze. Per produrre buona sanità è fondamentale che tutte le componenti della piramide funzionino in armonia.
Tuttavia solo l’interazione con il tessuto imprenditoriale locale e nazionale, con le realtà produttive che hanno come mission la salute e con le organizzazioni no-profit può dare al Centro di Eccellenza quella “benzina” in più che garantisce servizi sempre all’avanguardia.
Tutto questo con costi per il pubblico molto contenuti (cofinanziamenti esterni) e ricavi molto elevati (alta mobilità extra regionale ed elevato numero di prestazioni diagnostico chirurgiche).