Le malattie cutanee si prevengono e si curano a tavola con la dieta mediterranea
La dieta mediterranea non solo come alleata della linea ed elisir di lunga vita, ma anche come fattore di prevenzione, e cura, delle malattie cutanee. Perché curare la pelle a tavola si può.
Ne è convinta la professoressa Gabriella Fabbrocini, docente di Dermatologia e Venereologia presso l’Università di Napoli Federico II.
Ecco perché.
“E’ scientificamente dimostrato che una dieta ricca di olio extravergine di oliva, quindi di acidi grassi insaturi, ci consente di ridurre in maniera significativa l’invecchiamento cutaneo che, insieme al photoaging, è l’anticamera del cancro” spiega. “Di conseguenza, se curiamo bene questo aspetto, possiamo ridurre anche la possibilità di contrarre il melanoma”.
La tesi è stata sostenuta dalla dermatologa nel corso del convegno Dermart – Pelle e Dermatologia fra Scienza e Arte, svoltosi lo scorso settembre a Roma. Ecco, in sintesi, le linee-guida tracciate dall’esperta.
Prevenzione dei tumori.
– pesce (acidi grassi polinsaturi)
– agrumi (principali fonti di b-criptoxantina)
– carote (ricche di b-carotene)
– verdure di colore verde scuro (proprietà antitumorali)
– tè verde (foto-protezione)
– pomodori (licopene)
Ma un’alimentazione corretta, prima ancora che a prevenire i tumori della pelle, aiuta a curarne anche infiammazioni e malattie comuni, come l’acne e la psoriasi.
Alimentazione e acne.
Nello sviluppo dell’acne ha un ruolo determinante una protein-chinasi chiamata Mtorc, che media le conseguenze di una dieta ipercalorica regolando gli effetti dell’insulina, ovvero l’ormone che fa bruciare i grassi, e di alcune proteine, tra cui quelle ricche in leucina (sostanza presente, ad esempio, nel latte), che agirebbe favorendo l’ipersecrezione di sebo e, quindi, l’acne.
Quindi:
– no a grassi saturi (carne) e zuccheri
– si ad agrumi, mele e uva (alfa-idrossi acidi)
– si a soia, spinaci e birra (alfa-idrossi acidi)
Alimentazione e psoriasi.
“Studi condotti sull’interazione tra alimentazione e psoriasi” continua la professoressa Fabbrocini “consigliano di limitare il consumo di carne, nello specifico quella di maiale o rossa, evitare gli insaccati, eliminare il consumo dei fritti e delle spezie piccanti, ridurre il consumo di sale e tenere sotto controllo invece quello dei formaggi stagionati, del latte e delle uova”. Si, invece, a frutta e verdura, ma attenzione:
no a mele crude, che potrebbero essere persino un alimento scatenante
no a melanzane, peperoni, pomodori crudi e verdure ricche di amidi come le patate
si a carote, barbabietole, cetrioli, radicchio, cicorie e bietole
E inoltre:
si agli alimenti ricchi in fibre, come pane, riso e pasta integrale
– si a salmone e olio di fegato di merluzzo
no ai crostacei
no al caffè
si allo yogurt, ricco di batteri probiotici.