Vittorio è un uomo solo, dal cuore indurito, perseguitato dagli incubi di un’insonnia perenne,
dall’incapacità di dormire e pertanto di sognare. Anzi quelli come lui che non dormono sognano e
non se ne accorgono. Ha storie occasionali, non d’amore. È abitudinario, logico. Il martedì, la sua
serata di libertà, si concede un film al cinema. Sceglie sempre un film d’insuccesso.
Lei è Laura. E sta alla cassa del cinema. È bella e provata dalla vita, ironica e sognatrice. Sogna il
mare cristallino, la sabbia bianca, le donne sinuose dai lunghi capelli neri dipinte da
Gauguin e un chiosco da grattachecca. Sparire e ricominciare da capo. È l’unica cosa che importa.
Che sia lontano e che ci sia il mare. Fra i due scocca una scintilla e l’intreccio si fa allora
sorprendente. E tra sentimenti, passioni e colpi di scena ci conduce a un finale inatteso e
commovente, la grazia dell’inaspettato. Pagina dopo pagina Vittorio si fa sempre più
Flavio. E sentiamo nettamente la voce calda, emozionante, avvincente di Insinna raccontarci
questa storia ricca di umanità, questa fiaba romantica che parla un po’ di tutti noi.
FLAVIO INSINNA con il suo primo libro divenuto un best seller, Neanche
con un morso all’orecchio (2012), ha scoperto una nuova vocazione, dopo quella
dell’attore e della tv dei grandissimi ascolti, quella della scrittura.
La macchina della felicità
2014, 222 p., brossura
€ 17,00
Mondadori Editori