a cura del Professore Marco Gasparotti, Specialista in Chirurgia Plastica, Casa di cura Ars Medica – Roma
Il 40% delle donne oltre i 35 anni si rifarebbe qualcosa per rallentare i segni del passare del tempo o per rimettersi in campo dopo una separazione, perché cambia ambiente di lavoro o per un compagno più giovane.
E’ ciò che emerge da un’indagine condotta nel periodo 2010-2015 su 7000 donne che accompagnavano amiche per un consulto medico-estetico. Solo il 12% accettava il concetto secondo il quale il fascino è più importante della bellezza.
In un mondo in cui impera la forma fisica e i valori di studio e sacrificio sembrano dimenticati, è ovvio che la chirurgia estetica rappresenti per molte la soluzione più rapida a tutti i problemi. Ma la chirurgia estetica spesso rende queste donne più insicure di prima, perché non risolve problemi di carriera, di matrimonio in crisi, di accettazione da parte dell’altro sesso. Può aiutarle a sentirsi più sicure, se il reale motivo di insoddisfazione è un difetto oggettivo che si può correggere chirurgicamente. Ma un nuovo seno non deve essere solo bello, va saputo indossare, va valorizzato col fascino. Molti seni sono passati davanti alle telecamere in cerca di successo, pochi ci sono rimasti a lungo. Dietro ad nuovo seno ci deve essere la capacità di saperlo valorizzare con intelligenza e carisma personale. Il modello a cui si ispira la donna fino ai 35/40 anni è quello di un corpo androgino, strutturato muscolarmente ma con dei caratteri sessuali secondari forti: labbra carnose, seno aggressivo, glutei prepotenti. Lo zigomo alto e duro contribuisce all’immagine di ‘bella e trasgressiva imposto ormai dagli stilisti e dalle case di moda. Difficile per i chirurghi far capire che la chirurgia estetica efficace è quella che ‘non si vede’, che semplicemente valorizza le forme ed i profili di un corpo acerbo o sfiorito.
La voglia di ‘mostrare il rifatto’ come status symbol supera spesso la nostra volontà di correzioni minime ed eleganti.
Mastoplastica additiva, liposcultura tridimensionale, fillers per le labbra e lipofilling (riempimento degli zigomi col proprio grasso) gli interventi dunque più richiesti, assieme ai lifting del viso attorno ormai ai 35 anni, più per esigenze di carriera (professioniste, giornaliste del video, attrici, donne in politica sdoganate dal lifting di Hillary Clinton).
Le nuove protesi anatomiche (più di 300 forme e misure diverse) permettono di raggiungere equilibri di forme non raggiungibili solo pochi anni fa e di interpretare i sogni di ogni donna e l’impianto di cellule staminali prelevate dal proprio grasso permette oggi di aumentare seno, glutei e ringiovanire il viso senza ricorrere necessariamente alle protesi. è quindi possibile scolpire il corpo in tre dimensioni con il nostro proprio grasso.
Attenzione alle parcelle troppo basse e ai non specialisti in chirurgia plastica: esiste un far west di chirurgia estetica non sicura, fatta in ambienti non idonei da persone non preparate, senza gusto estetico e basi scientifiche.
Una chirurgia di buon senso, per chirurghi e pazienti di buon senso, è sempre una chirurgia difficile, un misto di tecnica ed arte, che aspira a curare prima l’anima e poi il corpo.
Un corpo viene infatti spesso guardato dagli occhi di chi ne è padrone in modo sbagliato, esagerandone i difetti.
Una chirurgia attenta da non considerare in un momento di depressione o di solitudine, ma solo con atteggiamento positivo e senza ricerca ossessiva di concetti astratti e spesso irraggiungibili di bellezza, con la consapevolezza dei propri limiti fisici, dei limiti delle tecniche e con un senso globale di armonia di forme e proporzioni.
Attenzione alle parcelle troppo basse e ai non specialisti in chirurgia plastica: esiste un far west di chirurgia estetica non sicura, fatta in ambienti non idonei da persone non preparate, senza gusto estetico e basi scientifiche.