Vino rosso e crema spalmabile alla nocciola oltre, naturalmente, ad agrumi, verdure di stagione, yogurt e cereali. E, per gli irriducibili della pausa pranzo “mordi e fuggi” dalla condotta alimentare sregolata e squilibrata, una giusta integrazione di multi-vitaminici e multi-minerali a specifico carattere protettivo e immunostimolante che, secondo un report dell’Osservatorio PoolPharma Research, sono sempre più utilizzati dagli italiani, sia in inverno che durante gli altri periodi dell’anno.
Sono infatti quasi 14 milioni i consumatori che manifestano la loro propensione verso gli integratori alimentari venduti in farmacia, un “esercito” capace di acquistare in un anno circa 137 milioni e mezzo di scatolette di bustine e compresse effervescenti, con una fortissima componente di multivitaminici e anti-influenzali, segmento cresciuto, dal 2011 al 2012, del +8,7%. L’influenza, che minaccia quest’anno di costringere sotto le coperte fino a 6 milioni di italiani, ha già scatenato i suoi primi focolai nel Nord Italia, “ma -assicura il Professor Giorgio Calabrese, Docente di Nutrizione Umana all’Università di Alessandria- con un’alimentazione a base di cibi di stagione, a chilometro zero e ricchi di vitamine, è possibile prevenirla”. Più che una “ricetta” contro virus e batteri, quindi, ecco dai nutrizionisti un vero e proprio menù anti-influenza, in cui, un po’ a sorpresa, trovano spazio anche piccoli piaceri enogastronomici, golosità e rimedi complementari. Bando, quindi, a sciroppi, antiinfiammatori e cure palliative, e via libera, già dalla prima colazione, a latte e yogurt che, spiega Calabrese, “ricchi di vitamina B12, favoriscono l’aumento di globuli rossi e proteine nobili e la produzione di immuno-anticorpi”. E, raccomanda ancora il nutrizionista, “fette biscottate integrali, ricche di fibra – che limita l’assorbimento di grassi – e di amidi – che riforniscono di energia le cellule – ricoperte da un sottile strato di crema alla nocciola spalmabile, che garantisce un adeguato apporto di vitamina B e Omega 3”. Agrumi, ma anche kiwi e ananas, ricchi di vitamina C, per combattere i languori di metà mattinata, prima di pranzare “con un piatto unico a base di cereali, quindi riso o pasta, a cui legare legumi e verdure di stagione, da accostare a un buon bicchiere di vino, le cui molecole di polifenolo hanno un’azione antiossidante e ‘rinverdente’ delle cellule”. Concesso anche un break pomeridiano, secondo il menù di Calabrese, purché segua il ‘modello nutrizionale’ della prima colazione, con succo di frutta e uno snack al latte e cereali, abbinato, per chi lo vuole, a un caffè. Un pranzo completo ed equilibrato ma, forse, troppo elaborato per chi è costretto a pranzare sulle scrivanie dell’ufficio, “vittima” di panini frugali e piatti pronti o, nel migliore dei casi, del cosiddetto pranzo a sacco, la “schiscia” di milanese tradizione, “lunch-box” per i più cosmopoliti. Anche per i frenetici workaholic italiani, giocoforza impossibilitati dalla quotidianità lavorativa a seguire le preziose indicazioni dei nutrizionisti, però, è essenziale non rinunciare, soprattutto in vista della stagione fredda, a un contributo aggiuntivo di vitamina C. Largo quindi, in mancanza di arance fresche e legumi, agli integratori vitaminici, meglio se quelli storici come MG.K Vis. “Per chi, per motivi di tempo e praticità, non avesse la possibilità di avere i prodotti naturali ad alto contenuto vitaminico, allora si consiglia caldamente un integratore di vitamina, quella C in particolare. L’importanza della vitamina C contro i virus influenzali non è solo un ‘modus dicendi’” – spiega ancora Giorgio Calabrese – “la vitamina agisce aumentando l’azione dei macrofagi, delle cellule della famiglia dei fagociti che attaccano virus e batteri ‘mangiandoli’ e rendendoli, in questo modo, inattivi”. È a cena che l’apporto di vitamine della prima parte della dieta viene riequilibrata da un adeguato contributo proteico. “Durante l’ultimo pasto della giornata è importantissimo alternare proteine nobili di origine diversa” – spiega Calabrese – “e questo significa che, durante le cene di questa presunta settimana di prevenzione o di cura dall’influenza, bisogna far ruotare secondi piatti di carne bianca, carne rossa, pesce, formaggi freschi, prosciutto e uova, per concludere infine con la solita frutta fresca”. Il tutto, raccomanda Calabrese, accompagnato a “un cucchiaio d’olio extra-vergine d’oliva durante i due pasti principali e, soprattutto, tanta acqua, almeno un bicchiere ogni ora, per un equivalente di almeno due litri e mezzo-tre litri giornalieri. L’acqua infatti, sia per prevenzione che durante il decorso dell’influenza, contribuisce a drenare e a scaricare le tossine, evitandone un accumulo a livello renale”.
Il nutrizionista Calabrese: “Contro i malanni di stagione tante vitamine e almeno due litri d’acqua al giorno”