Dottor Carmine Di Gianfilippo
L’esigenza di rivedere la propria estetica è diventata nella società odierna un fenomeno di importanza crescente che non attiene più solo a determinate classi sociali ritenute benestanti. Per avere successo, oltre ai contenuti, sempre più frequentemente è necessario saper abbinare una buona presenza ed apparenza, intesa come cura del corpo, dell’abbigliamento ma, soprattutto, del proprio viso e del proprio sorriso, perseguendo un’aspirazione legittima che, pur se discutibile, riesce innegabilmente a trasmettere una sensazione di bellezza, salute, ordine e pulizia attraverso la sicurezza e l’autostima di chi lo espone. In pratica riuscire ad avere un bell’aspetto non è interpretato solo come cura di sé stessi, ma anche come sintomo di efficienza ed affidabilità, sia nelle relazioni lavorative che in quelle affettive, ragion per cui appare del tutto naturale ambire a migliorare il proprio sorriso e non inserire questo desiderio tra le mode consumistiche.
Se fino a pochi anni fa l’estetica in odontoiatria si focalizzava principalmente su una buona ricostruzione protesica o su otturazioni estetiche, ora si pensa e si interviene per migliorare l’ ”estetica del sorriso” interessando tutti i campi della odontoiatra, dalla ortognatodonzia alla chirurgia parodontale o alla protesi e così via.
Basta pensare che il 60% della popolazione sorride esponendo fino al secondo premolare, mostrando quindi circa dieci denti oltre che, molto frequentemente, la gengiva, ed è proprio una giusta proporzione tra l’estetica bianca (denti) e quella rosa (gengiva) che dà una buona “estetica complessiva” insieme alla labbra ed alle guance. In quest’ottica è molto importante per il medico saper ascoltare il paziente, capirne le esigenze e le aspettative, ma anche investire del tempo per far capire che i risultati esteticamente più belli non sono quelli che vanno a stravolgere, bensì a migliorare il loro aspetto al fine di conservare e garantire una naturalezza del risultato finale consona all’età del paziente, che rappresenta l’unico modo per affermare il successo di un trattamento.
In tema di odontoiatria estetica sono tanti i campi che agiscono sulla forma ed estetica del viso e del sorriso, prioritaria è l’ortognatodonzia: non c’e niente di più importante di un trattamento ortodontico (sia su bambino che su adulto, dove possibile) per fornire una corretta estetica dentale.
Sono infatti le malocclusioni che spesso hanno una profonda influenza sulla bellezza del viso nella sua interezza, soprattutto quando esiste una componente osseo scheletrica evidente; per esempio nel “cross byte” unilaterale si sviluppano notevoli asimmetrie della mandibola, degli zigomi, dei muscoli, con evidenti differenze fra parte destra e quella sinistra del viso e si può avere addirittura una posizione asimmetrica degli occhi. Nell’”open byte” c’e una incompetenza delle labbra che rimangono perennemente aperte, ciò dipende soprattutto dalle abitudini viziate, come la deglutizione infantile, che si accompagna ad una ipotonia dei muscoli masticatori e, spesso, ad una ipotonia labiale che può determinare un ridotto sviluppo del labbro capace di influenzare negativamente l’estetica del viso, non solo per l’esposizione degli incisivi e delle gengive ma anche per un notevole approfondimento delle pliche genio-labiali o di quella mento-labiale.
Alla deglutizione infantile scorretta sovente si accompagnano delle problematiche nell’articolazione e quindi nella pronuncia di alcuni suoni (fonemi), a tale patologia si può associare il palato ogivale che induce alla respirazione orale, labbra tendenzialmente aperte, ipertrofia tonsillare o adenoidea e, quindi, un viso allungato ed ipotonia dei muscoli mimici. Altri difetti scheletrici sono la III classe, nella quale si ha la sporgenza del mento e la rientranza del labbro superiore, e la II classe, che provoca la sporgenza dei denti superiori formando un mento minuscolo e sfuggente. Questi difetti, insieme alla biprotrusione ed alla biretrusione, determinano nettamente la forma del viso, possono contribuire alla comparsa di rughe ma, soprattutto, determinano volume e atteggiamento delle labbra, cosa che tanto sta a cuore alla maggior parte delle donne che poi ricorrono al bisturi del chirurgo. Possiamo quindi capire come un trattamento ortodontico o miofunzionale nel bambino o nell’adulto può contribuire enormemente alla bellezza e prevenire o ridurre successivamente altre terapie di natura estetica.
Per migliorare l’estetica e l’impatto del nostro sorriso è necessario anche intervenire sui denti e sulle gengive; con la chirurgia estetica parodontale possiamo diminuire la quantità di gengiva che si espone nel sorriso ricreando un andamento più lineare, gradevole e naturale, ma ciò che ci viene più frequentemente richiesto è il desiderio di poter cambiare forma ai propri denti e questo è a volte possibile, se ne riguarda pochi, ricorrendo all’uso di materiali (compositi) di ultima generazione i quali, aggiunti ai denti e con minimi ritocchi di fresatura consentono il rimodellamento e l’eliminazione di anomalie di forma o di posizione non eccessive.
Ma sono sempre più frequenti le richieste di modificare anche il colore dei denti perché risultano troppo scuri, abrasi, pallidi, macchiati, ecc., non in linea ai modelli di riferimento scintillanti e splendenti della moderna società. In questi casi, sempre nel rispetto della funzionalità, è possibile intervenire attraverso lo sbiancamento e l’uso di faccette o corone, contribuendo al riequilibrio psicologico di quei pazienti che sentono compromesso il proprio sorriso e quindi la propria sicurezza.
Di sicuro lo sbiancamento dentale è divenuta la pratica più diffusa, che non comporta particolari controindicazioni e si effettua attraverso l’uso di sostanze a base di perossido le quali, penetrando all’interno dello smalto del dente, riescono ad aggredire le macchie e sono anche in grado di donare un colore più chiaro di quello naturale. Quando invece si ha la necessità di ricoprire i denti è possibile ricorrere a ceramiche di ultima generazione e a materiali come lo zirconio e il disilicato di litio, che permettono di ottenere un notevole miglioramento nella costruzione di protesi sempre più naturali, biocompatibili e straordinariamente estetiche. Questi materiali, che superano anche il problema di eventuali pazienti con allergie ai metalli, si integrano perfettamente con la gengiva, riducono al massimo la risposta infiammatoria di questi tessuti ed hanno una straordinaria capacità mimetica capace di eliminare completamente l’effetto del “colletto grigio” presente nei restauri in metallo ceramica.
Per la fabbricazione dei manufatti in zirconia ci si avvale di tecnologie cad-cam avanzatissime in grado di consentire lo sviluppo della struttura che rappresenterà il guscio del nuovo dente e ne conferirà la resistenza. A differenza del metallo, gli attuali materiali non schermano il passaggio della luce e conferiscono ai restauri protesici un aspetto molto più naturale e luminoso che lo rendono perfettamente integrato nel sorriso del paziente.
La copertura dei denti, anche in caso debba avvenire per intero, è stata perfezionata grazie all’uso dei materiali tecnologici di ultima generazione, che comportano una limatura minima del dente in relazione ai loro spessori ridottissimi e garantiscono risultati estetici eccezionali, come nel caso delle faccette di ceramica, più performanti rispetto alle corone perché si applicano eliminando un sottilissimo strato di smalto sulla sola facciata esterna in modo che risulta praticamente irrilevante il bordo tra la faccetta e il dente e si evita il problema di irritazione gengivale causa della retrazione delle stesse.