Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata mondiale dell’acqua dell’ONU (istituita il 22 marzo di ogni anno), il Club alpino italiano – Commissioni centrali Tutela ambiente montano e Speleologia -, la Società speleologica italiana, Federbim e Federparchi hanno presentato a Milano l’edizione 2014 del progetto “L’acqua che berremo”, iniziativa promossa dal 2002.
Il progetto prevede l’organizzazione in varie regioni italiane (tra cui Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle D’Aosta e Veneto) di convegni, escursioni, workshop e iniziative nelle scuole per tutto il 2014, con l’obiettivo di rilanciare il tema dell’attenzione all’acqua, di rilevante importanza per il futuro del pianeta.
“L’acqua è un bene fonadamentale: noi, che ne abbiamo in abbondanza, diamo per scontata la sua disponibilità, ma nel mondo ci sono milioni di persone che ne hanno carenza e percorrono quotidianamente chilometri per procurarsela”, ha dichiarato il Presidente generale del CAI Umberto Martini. “Questo progetto intende avere quindi una valenza educativa: le montagne sono i principali serbatoi d’acqua e il Club alpino italiano mette la tutela dei giacimenti e la promozione di una cultura del risparmio idrico tra i suoi principali obiettivi”.
Entrando nel dettaglio, un primo ambito del progetto è la tutela degli ambienti carsici, nel quale si trovano cavità idriche e corsi d’acqua sotterranei che sono tra le principali fonti di acqua dolce. L’intento del CAI è sottolineare l’interdipendanza del sottosuolo con l’ambiente di superficie.
“A partire dal 1990 il CAI e la SSI hanno realizzato diversi strumenti didattici finalizzati alla protezione dell’ambiente carsico dal degrado e dalla distruzione, indicando le norme da adottare nella frequentazione delle grotte – hanno dichiarato il Presidente della Commissione centrale Tutela ambiente montano CAI Filippo Di Donato e il Presidente della Commissione centrale Speleologia Rosi Merisio –. Vogliamo far conoscere al più ampio pubblico il mondo sotterraneo e l’importanza della conservazione degli ambienti naturali e delle montagne che li comprendono. Sezioni, Commissioni e Gruppi regionali saranno gli attori di queste iniziative, con attenzione anche a sorgenti, fontane, acquedotti e potabilizzatori”.
Per il Sodalizio è infatti necessario, aprendosi al mondo della scuola e nei confronti delle giovani generazioni, promuovere il valore della “cultura dell’acqua”, basata sul legame uomo-ambiente e sulle implicazioni sociali ed economiche della civiltà e dello sviluppo dell’umanità che la coinvolgono.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente della Società speleologica italiana Giampietro Marchesi: “da sempre il mondo speleologico ha a cuore il tema dell’acqua, elemento fondamentale per la vita di tutti noi e per la formazione delle grotte. A cominciare dal prossimo 22 marzo, ogni realtà speleologica è sollecitata ad organizzare sul proprio territorio eventi specifici, come conferenze, visite guidate, mostre che mettano al centro il tema dell’acqua. Nel prossimo futuro le riserve idriche saranno abbondanti e di ottima qualità, se noi oggi sapremo preoccuparci della loro integrità. Tutti debbono farsene carico: i governi, la classe politica, le istituzioni i singoli cittadini”.
Marchesi ha anche ricordato che i risultati delle iniziative di “L’acqua che berremo” saranno presentati nell’edizione 2014 di Spelaion, meeting speleologico nazionale in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Villa Castelli (BR) e Grottaglie (TA).
Il Presidente di Federbim (Federazione dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano) Carlo Personeni, dopo aver ricordato che il rapporto tra la Federazione e l’acqua è prima di tutto economico, ha sottolineato: “intendiamo approfondire il rapporto tra i nostri Consorzi e le Sezioni CAI per avviare una collaborazione costruttiva per la tutela dei bacini idrici sul territorio”.
Concetti sottolineati anche dalla coordinatrice di Federparchi Lombardia Eleonora Frigerio che ha dichiarato come “L’acqua che berremo” sia importante per i Parchi “che hanno l’obiettivo di proteggere l’ecosistema e l’ambiente. L’elemento acqua è di primaria importanza, non è un bene infinito come si crede. Con questi progetti i Parchi intendono preservare le sorgenti e le falde idriche dall’inquinamento e dalla contaminazione”
Fino alla fine del 2014 sono in programma in diverse regioni italiane convegni, workshop, escursioni e iniziative nelle scuole per veicolare l’importanza dell’acqua per il futuro del pianeta.
L’iniziativa è organizzata da Club alpino italiano, Società speleologica italiana, Federbim e Federparchi.