Il Needle Shaping è una tecnica non invasiva che rientra in quel grande capitolo della Chirurgia non Ablativa messa a punto dal Professor Giorgio Fippi. Grazie a questa tecnica, oltre ad aumentare le volumetrie carenti con la ricostruzione volumetrica autologa, si possono sollevare per trazione quelle parti somatiche che, sottoposte alla trazione esercitata dalla forza di gravità o alle sollecitazioni meccaniche posturali, hanno ceduto assottigliando il derma.
L’aumento volumetrico autologo consiste essenzialmente in un microscopico auto trapianto (senza espianto) di tessuto per trazione, anche se forse sarebbe meglio parlare di auto impianto.
L’intervento si esegue mediante un sottile ago da agopuntura nel quale si fa scorrere una corrente programmabile nei parametri fondamentali (Pulse Width e Pulse Repetition Rate) miscelata con una galvanica ad alta tensione e limitata in corrente. Queste correnti miscelate, potenziate dalla loro azione sinergica, sono regolate a un’intensità tale da non essere percepite dal paziente anche se, in certi punti particolarmente sensibili e in pazienti agofobici, possono risultare leggermente fastidiose. Comunque, già dalla seconda infissione dell’ago, sotto la spinta emozionale per il bel risultato ottenuto, il paziente agofobico tollera meglio il trattamento che anzi vorrebbe in più punti.
Queste correnti miscelate, potenziate, hanno la funzione di disidratare leggermente le fibre elastiche del derma permettendo di agganciare all’ago fibrina elastina e collagene. Una volta agganciati, i componenti del derma, si avvolgono con estrema delicatezza fino a ottenere una sorta di fuso di materiale autologo che è visibile al movimento dell’ago. L’ago deve essere ruotato sia in senso orario sia in senso opposto fino a percepire la resistenza offerta dal derma alle nostre manovre. La trazione esercitata deve essere tale da ottenere il volume desiderato di fibre, assottigliandole, ma senza mai strapparle.
I liquidi devono essere eliminati osmoticamente per deprivazione salina mediata dalle correnti, per evitare lo srotolamento delle fibre elastiche e del collagene. La corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee a far migrare parte dei sali interstiziali che, se presenti, altererebbero la durata nel tempo dei risultati ottenuti.
Diversamente da altre tecniche di autotrapianto, che espiantano una parte di tessuto per poi impiantarle nelle zone carenti, con il Needle Shaping ci si limita ad assottigliare la parte donatrice che riprenderà i volumi iniziali nei ventotto giorni successivi al trattamento, mentre la parte ricostruita, raggiunge volume definitivo dopo circa sette giorni per mantenerlo a lungo.Tre sono le tecniche utilizzate con il Needle Shaping.
Arrotolamento: si infigge I’ago perpendicolarmente al solco, si ruota di 180’ e dopo una breve erogazione di corrente, si solleva la parte e dopo alcuni secondi si ruota di qualche grado in senso antiorario, quindi si sfila. La manovra va ripetuta in più punti in base alle necessità del caso. Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Per estroflettere la mucosa del labbro ruotandola verso I’esterno si deve premere delicatamente con un puntale a sfera in più punti il labbro fino a trovare quello che aumenta la convessità della mucosa. Quindi si infigge esattamente il punto trovato per creare il fuso.
Altra tecnica è quella della treccia: si utilizzano due aghi, si infigge il primo a quarantacinque gradi rispetto all’asse della ruga da trattare e dopo aver erogato le correnti miscelate, si arrotola il primo fuso senza aver sfilato il primo ago, si infigge il secondo esattamente al centro del fuso appena formato con il primo ago e si eroga corrente per poi arrotolare il secondo fuso intrecciando le fibre del primo.
Ora si sfila il primo ago per reinserirlo nel secondo fuso e così via. Con questi fusi perpendicolari tra loro si ottiene una treccia nel derma che permette di sollevare il fondo della depressione con un risultato duraturo nel tempo.
Ultima tecnica il piercing, l’ago va infisso sotto la parte da sollevare per poi fuoriuscire come un piercing.
A questo punto l’operatore ruota l’ago, dopo aver erogato corrente per alcuni istanti, fino a ottenere una specie di fuso nel derma, quindi ruota di alcuni gradi in senso opposto per sfilare l’ago sganciandolo dal fuso.
La tecnica piercing si utilizza per le volumetrie di labbra e zigomi. In molti casi si deve operare una sorta di trama e ordito per evitare che il paziente, appena terminato il trattamento, con la mimica del viso, sorridendo o ammiccando, possa far srotolare il fuso appena formato rendendo inefficace il trattamento.
Il volume che dura nel tempo è quello che si osserva appena sfilato l’ago dai tessuti, poi nei minuti successivi inizia una reazione infiammatoria dovuta al trauma dell’ago. Questi volumi un po’ arrossati sono la fisiologica reazione dei tessuti che scompare in poche ore, mentre il volume visto appena sfilato l’ago rimarrà per mesi o anni a seconda della mimica del soggetto.
Una seconda tecnica di utilizzo del Needle Shaping, permette di intrecciare le fibre elastiche del derma ottenendo dei fili di sospensione dermica con risultati strepitosi e duraturi.
Il Needle Shaping Twist & Wrap è una delle tecniche combinate per ottenere fili di trazione nel derma realizzati a partire dal derma stesso sfruttando l’intreccio e l’aggancio delle fini strutture dermiche realizzate grazie al nostro ago d’agopuntura e dalle correnti potenziate in sinergia.
Con questo impiego professionale del Needle Shaping eviteremo tutte le manovre che si fanno per inserire i classici fili di sospensione sia riassorbibili sia permanenti con tutte le difficoltà e i rischi connessi a questi materiali.
Eviteremo di incidere il cuoio capelluto, di inserire la cannula pilota e principalmente di lasciare nel derma corpi estranei riassorbibili e non.
La tecnica del Needle Shaping Twist & Wrap si applica sia per ottenere un lifting con aumento di volume (tecnica pinch)sia per liftare la cute in vari distretti.
I risultati ottenuti si mantengono per molto tempo tranne nei casi di parti soggette a sollecitazioni continue e ripetute.
Per questo i pazienti devono essere educati a evitare quegli atteggiamenti posturali e quelle abitudini che inficerebbero la durata dei risultati ottenuti.