Era il 10 gennaio del 2005 quando in Italia entrava in vigore la legge anti fumo, meglio conosciuta come legge Sirchia, che vietava il fumo nei locali pubblici. Oggi a distanza di dieci anni sono stati ottenuti risultati importanti come la diminuzione del 18% della prevalenza dei fumatori (dal 23,8% del 2003 al 19,5% del 2014 secondo i dati ISTAT), la riduzione dei ricoveri per infarto del 5% ogni anno, la diminuzione del 25% delle vendite dei prodotti del tabacco. I risultati positivi ottenuti dipendono anche dall’ottima accettazione della legge da parte degli italiani (il 95% la ritiene utile e il 90% pensa che sia rispettata).
In questi giorni, il dibattito relativo ai nuovi possibili divieti che il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha intenzione di varare per cercare di combattere il vizio del fumo, ha permesso di sottolineare ancora una volta quanto il tabagismo sia dannoso non solo per i fumatori ma anche per chi sta loro intorno. Per quanto i dati ISTAT ci dicono che negli anni il numero degli ex fumatori (over 14) è aumentato, passando dal 19,8% del 2000 al 22,8% del 2013, il problema del fumo è ancora preoccupante e interessa in modo diffuso, un gran numero di giovani, soprattutto donne.
Per combattere il tabagismo, accanto all’importanza di campagne di promozione ai corretti stili di vita, un valido supporto a chi desidera smettere di fumare arriva dai farmaci di automedicazione, come ricorda ASSOSALUTE, (Associazione nazionale farmaci di automedicazione).
“Il primo passo per dire addio alle sigarette è rendersi conto di quanto queste siano nocive all’organismo e scegliere, con il proprio impegno, di abbandonare il vizio. Un aiuto, una volta presa questa decisione, può venire anche da sostegni farmacologici, che hanno l’obiettivo di ridurre l’intensità (peraltro soggettiva) della dipendenza da nicotina.” Spiega il Dottor. Walter Marrocco, Presidente S.I.M.P.eS.V. (Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita).
In questo senso, le linee guida del Ministero della Salute italiano raccomandano nell’ambito della terapia per la disuassefazione da fumo, l’uso dei farmaci di automedicazione, a base di nicotinica sostitutiva (TNS). Si tratta di farmaci a base di
nicotina che rilasciano la sostanza per contrastare i sintomi di astinenza da fumo, ma senza indurre in alcun modo i problemi legati al consumo di sigarette.
“Ad oggi” continua il Dottor. Marrocco “le terapie disponibili per aiutare il tabagista a smettere di fumare sono molte e i farmaci che vengono utilizzati hanno prevalentemente lo scopo di abituare il corpo in maniera graduale alla mancanza di nicotina, ma il primo e importante passo è la volontà di volerlo fare ed è fondamentale affiancare ai farmaci un supporto medico/psicologico.”
Le categorie di farmaci da banco disponibili come disassuefarti al vizio del fumo hanno diverse formulazioni: cerotti che rilasciano nicotina in quantità controllata per 24 ore e quindi liberano dalla necessità di doversi ricordare di assumere un trattamento, oppure compresse da sciogliere in bocca, gomme da masticare o inalatori, per chi invece preferisce controllare il desiderio di fumare al bisogno e ha necessità di “sostenere” il bisogno orale del gesto meccanico di portare la sigaretta alla bocca.
Per maggiori informazioni sui farmaci di automedicazione e i piccoli disturbi vai su www.semplicementesalute.it il nuovo portale dell’automedicazione.