Una correlazione tra muscolo, organo e meridiano corrispondente. Queste le fondamenta di una delle discipline più interessanti degli ultimi decenni.
di Alessia Addari
Nata negli Stati Uniti negli anni settanta, la Kinesiologia è frutto del lavoro del Dottor George Goodheart, chiropratico americano che cominciò ad usare il test muscolare per verificare l’efficacia dei suoi trattamenti. Le sue ricerche portarono ben presto all’individuazione di alcuni sistemi di rafforzamento muscolare attraverso la stimolazione di punti riflessi sul corpo e successivamente inaugurarono l’avvento di questa nuova disciplina rendendola fruibile su scala internazionale. Due, ad oggi, le grandi correnti della Kinesiologia: quella applicata, indirizzata essenzialmente alla correzione della sintomatologia e marcatamente attenta all’aspetto strutturale e quella specializzata, incentrata invece sull’individuo come sistema globale ed orientata verso un approccio di auto-responsabilità del ricevente.
Tecniche dolci e non invasive, dunque, votate al riequilibrio dell’organismo ed al ripristino di uno stato di benessere corpo-mente attraverso un percorso che, unitamente a test preliminari su postura, abitudini alimentari, stile di vita e livello di stress, consente di ottenere informazioni indispensabili sugli svuotamenti energetici della persona e i suoi squilibri a livello posturale. La Kinesiologia parte dal presupposto che ogni evento traumatico dal punto di vista strutturale (ma anche emotivo) venga “memorizzato” nel sistema fasciale che avvolge il muscolo. Un evento stressante altera il tono muscolare di base, coinvolgendo l’intera catena cinematica dei muscoli coinvolti e come conseguenza si ottiene un eccesso di acidificazione dei vari strati dei tessuti muscolari. Questo meccanismo coinvolge successivamente tutto l’organismo. Degli sviluppi e delle nuove frontiere di questa medicina naturale abbiamo parlato con il Dottor Ettore Manildo, esperto in Kinesiologia Applicata, Naturopatia e Medicina Classica Cinese, Osteopata, Posturologo ed autore del libro “Il Corpo Parla”.
Una pratica estremamente particolare quella Kinesiologica, che richiede un’elevata preparazione. Un linguaggio apparentemente semplice che si estende però a livelli complessi di ricerca. Dottor Manildo quali, nello specifico, i principi cardine di questa disciplina?
La Kinesiologia Applicata, viene definita: tecnica diagnostica non nosologica, cioè capace di interrogare il corpo e ricevere risposte inerenti lo stato di salute del soggetto, senza l’ausilio della diagnostica strumentale classica, quali: risonanze, tac, gastroscopia ecc. La valutazione del paziente, viene fatta attraverso l’uso del test muscolare e fiale test specifiche, capaci di capire se un alimento può generare un’ intolleranza, oppure se un farmaco è dannoso per la salute o, se un organo è in squilibrio. Questa tecnica sfrutta principi di medicina tradizionale cinese, attraverso i canali energetici (Meridiani) e concetti di fisica quantistica.
Sistematica ed Applicata: queste, in sostanza, le due branche della Kinesiologia. In cosa differenziano e quale la loro azione?
Kinesiologia applicata è quella ideata nel 1950 dallo statunitense Goodheart, quindi la tecnica è quella che sfrutta l’arte del test muscolare, abbinata all’utilizzo di integratori a base di estratti vegetali e l’alimentazione detossificante alcalinizzante. La Kinesiologia sistematica invece, utilizza gli stessi principi, ma assembla e sfrutta un insieme di tecniche come l’agopuntura, l’osteopatia, la naturopatia, l’alimentazione, la chiropratica, cioè tutto quello che serve per la risoluzione del problema. In sintesi tutte e due le metodiche risultano efficaci e soprattutto prive di effetti collaterali.
Tecniche dolci e non invasive per il riequilibrio dell’organismo e del sistema corpo-mente. Un valido supporto per molte patologie…
La Kinesiologia risulta essere una tecnica del tutto non invasiva, in quanto non utilizza farmaci, bensì integratori vegetali (fitocomplessi, olii essenziali, gemmoterapici, fiori di Bach, tinture madri ecc..) cioè tutto quello che si trova in natura. È validissima per tutta quella serie di disturbi definiti “funzionali” e non sulle malattie conclamate, quindi la sua azione è rivolta alle cause del problema e non sul sintomo . Offre un valido aiuto su disturbi come: emicrania, disbiosi intestinale, coliti, stipsi, reflusso gastroesofageo, parassitosi, candidosi, cicli mestruali irregolari, sovrappeso, allergie.
Alla base della Kinesiologia, una filosofia basata essenzialmente sulla prevenzione e sul mantenimento di un buon stato di salute del corpo. A tale scopo, quando e con che frequenza rivolgersi al Kinesiologo?
Al kinesiologo in genere si rivolgono persone che hanno provato a risolvere un problema attraverso la medicina tradizionale, ma che alla fine non ci sono riusciti se non attraverso l’attenuazione del sintomo. È logico che per approcciarsi alla medicina naturale, e quindi alla Kinesiologia, bisogna essere sicuramente delle persone aperte, creative e desiderose di scoprire un mondo nuovo, tenuto il più delle volte nascosto ma in grado talora di capire e risolvere disturbi il più delle volte invalidanti che rendono la qualità della vita molto scadente.
I percorsi elettromagnetici cui i muscoli sono collegati sono detti meridiani, punti nevralgici di intervento per questa disciplina…
Questa tecnica moderna, ma allo stesso tempo antica, sfrutta i meridiani (canali energetici) in quanto esiste una correlazione tra meridiano e organo, così come nell’agopuntura. La concezione della salute in Kinesiologia non è concepita come corpo e mente, ma come corpo, mente e spirito, quindi chakra, meridiani, prana o spirito santo. Il corpo viene considerato olisticamente (a 360*) come un qualcosa che vibra nell’universo e quindi in grado di essere influenzato da campi magnetici, così come succede per le maree, influenzate dalle fasi lunari, o dal magnetismo esistente tra pianeti e pianeti, oppure dalle scariche elettriche che i fulmini riversano sulla terra. Insomma il corpo è considerato immerso nel cosmo, quest’ultimo capace di influenzare la nostra salute.
Molto frequente il ricorso alla Kinesiologia applicata relativamente a problemi e disturbi legati all’età infantile. Quali i più frequenti?
In genere i bambini che si rivolgono alla Kinesiologia più o meno manifestano sempre gli stessi problemi, anche perché vista la giovane età, non potremmo certo trovare i disturbi classici dell’adulto. I disturbi maggiormente riscontrati sono le parassitosi intestinali e le candidosi, cioè quei microrganismi difficilmente riscontrabili dalla coprocoltura o dalle analisi del sangue. Inoltre spesso i bambini manifestano leggeri sbilanciamenti della tiroide, soprattutto in ipotiroidismo, oppure allergie e coliti varie frutto di un’alimentazione il più delle volte sbilanciata e povera di fibre (frutta e verdura).
L’alimentazione risulta ad oggi un validissimo strumento nella gestione ed addirittura nella cura di molteplici patologie, anche di grave entità. Quanto un corretto regime alimentare può influire nel buon esito delle terapie?
L’alimentazione risulta essere fondamentale in Kinesiologia e dovrà essere rigorosamente povera di proteine animali, generatrici quest’ultime di secrezioni enzimatiche di tipo putrefattivo. Sarà inoltre prevalentemente vegetale e quindi detossificante e alcalinizzante con l’esclusione per tutto il periodo della cura, di lieviti e lattosio e cioè due alimenti capaci di alterare la flora batterica intestinale con la conseguente manifestazione di gonfiore addominale.