Rughe, macchie scure, solchi intorno al naso, linee intorno alla bocca, labbra secche e colorito del viso potrebbero indicarci quanto ci manca da vivere? Lo ipotizza Jay Olshansky, biostatistico della università dell’Illinois di Chicago che, insieme a Karl Ricanek, informatico della university of North Carolina, ha messo a punto un sistema di riconoscimento facciale basato su una semplice fotografia e complicati algoritmi. Lo studioso anticipa i risultati preliminari del progetto in una intervista al Washington Post di oggi. Per adesso il sistema svela quanti anni si dimostrano davvero e spesso sentenzia uno scarto anche di 10 anni in più dall’età biologica ma l’obiettivo futuro e svelare la longevità e lo studioso punta ad aumentare il proprio archivio di fotografie raccolte fino ad oggi anche attraverso il suo sito (Face my age).
Una serie di puntini e linee, ricamati dal programma del computer sulle fotografie dei visi analizzati descrive una mappa e sentenzia il grado di invecchiamento del viso. “Gli algoritmi considerano anche il sesso e il gruppo etnico del soggetto – spiega Olshansky – in generale la pelle bianca invecchia prima della nera, e le donne più degli uomini perchè hanno una diversa distribuzione del grasso sottocutaneo e dei vasi sanguigni”.
Precisa lo studioso: “Il viso rispecchia le cattive abitudini che influenzano lo stato di salute delle presone, come il fumo di sigaretta che incide sulle rughe della bocca, il consumo di alcol che altera la pelle del naso, l’esposizione al sole che stimola la formazione di macchie e rughe fitte, così come lo stress”.
Commenta Leonardo Celleno, dermatologo all’Università Cattolica di Roma: “Sono numerosi gli strumenti elettronici usati dai dermatologi che, automaticamente, forniscono l’età della cute sulla base dell’analisi di molti parametri e capita spesso che il macchinario indichi un’età maggiore che non corrisponde a quella biologica del soggetto, proprio per lo stile di vita praticato e spesso a 40 anni se ne dimostrano anche 55”.
Conclude Celleno: “La pelle riflette lo stile di vita delle persone e può dare, nel suo complesso, indicazioni sullo stato di salute delle persone, è una spia anche per il medico che la valuta nell’insieme. Ma correlare i segni del viso con l’aspettativa di vita è impresa ardua. Esempi evidenti sono i contadini o i marinai con visi molto invecchiati ma longevi. Una pelle compatta e rosea, un bell’incarnato, indicano certamente salute ma, al contrario, un volto scavato non vuol dire vita meno lunga”.
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