di Paolo Michetti
Madonna 12 volte, Cher 34 e poi Michelle Pfeiffer, Susan Sarandon, Cameron Diaz, Teri Hatcher, Julianne Moore, Angelina Jolie, Sarah Jessica Parker e tante altre, tute più preoccupate per l’aspetto delle loro mani che per quello di sedere e viso. L’ultimo incubo e nemico giurato delle dive di Hollywood sono le loro mani che, più di qualsiasi altra parte del corpo, rivelano senza pietà l’età non dichiarata e smascherano le piccole bugie dei vip sempre a caccia dell’eterna giovinezza. Soprattutto in quest’ultimo periodo la stampa estera (da noi il fenomeno non ha ancora una eco mediatica così forte) si è lanciata alla caccia delle mani “traditrici” delle celebrità, prima fra tutte Madonna a cui il tabloid britannico Daily Mail ha dedica un ampio articolo parlando dello Stylage, le particolari iniezioni a base di acido ialuronico associato al mannitolo, sostanza presente nella frutta e nella verdura, con le quali la diva avrebbe cercato di “togliere 10 anni alle proprie mani”. Di risposta, in Germania, il vendutissimo settimanale Gala si preoccupa della rivale Lady Gaga che odierebbe a tal punto il deterioramento delle sue mani tanto da contattare il famoso chirurgo Frederic Brandt, che le ha sistemato più volte il viso, per sottoporsi alla cosiddetta scleroterapia. I trattamenti non chirurgici sembrano però essere i preferiti dalle dive e tra questi spopola il Caci, una combinazione di micro derma, abrasioni, elettroterapia e terapia a luci led per rimuovere le cellule morte della pelle, stimolare la crescita del collagene e migliorare la circolazione sanguigna rendendo più morbida la pelle delle mani facendola sembrare più giovane. Per le star il problema delle mani intaccate dal tempo che passa è sicuramente più importante, soprattutto se rapportato alla possibilità di mantenere a lungo un fisico ed un volto che ne sembrano invece magicamente risparmiati. Ma il ricorso alla medicina estetica non è più appannaggio dei soli vip perché la possibilità di migliorare l’aspetto delle proprie mani è oramai alla portata di tutti grazie a metodi economici non invasivi ed efficaci come il Filler, un trattamento economico che deve essere ripetuto ogni anno ma che risolve il problema della perdita di grasso delle mani che porta al dimagrimento e a una maggiore esposizione delle vene. Sull’argomento, tecniche e controindicazioni, ha fatto chiarezza il prof. Emanuele Bartoletti, membro del Consiglio Direttivo del Collegio delle Società Scientifiche di Medicina Estetica, specificando che “bisogna considerare l’invecchiamento della mani non esclusivamente dovuto alla riduzione dei tessuti, ma anche ad un assottigliamento dell’epidermide, alla presenza di macchie e, infine, ad una lieve rugosità superficiale. L’aspetto fondamentale comunque, come in tutta la medicina estetica, rimane la prevenzione: conoscere la propria pelle per proteggerla e curarla al meglio”. Riguardo poi alle infiltrazioni degli acidi presenti nella frutta il prof. Bartoletti aggiunge: “il mannitolo ha la capacità di richiamare acqua nei tessuti e di proteggere l’acido ialuronico, che aumenta il volume, oltre ad essere anche antiossidante, ma la sua azione ha una durata limitata nel tempo. L’acido ialuronico non è che uno dei sistemi per poter riempire le mani, perché poi esistono sistemi come il lipo filling, che è un sistema chirurgico un po’ più invasivo, o l’idrossiapatite di calcio, un prodotto che oltre a riempire e, quindi, ridare un po’ di copertura ai tendini e alle vene, stimola la produzione di tessuto connettivo e permette un riempimento autologo, che peraltro ha una durata superiore rispetto all’acido ialuronico. Per quanto riguarda l’altro aspetto clinico di invecchiamento delle mani, le macchie, possono essere trattate – conclude il prof. Bartoletti – con laser, peeling e luce pulsata.”