La Blefaroplastica Dinamica non Ablativa. Ottimi risultati senza rischi per il paziente
L’elettrochirurgia non ablativa nasce come logica evoluzione delle conquiste tecnologiche in fisica e in elettronica, che si affiancano all’esigenza da parte del chirurgo di ottenere risultati performanti, venendo incontro alle esigenze del paziente. Molte persone affette da quell’eccesso di pelle alle palpebre, che conferisce allo sguardo un’aria stanca e datata, non sempre sono propensi a sottoporsi all’intervento di blefaroplastica in chirurgia tradizionale sia per i rischi dell’anestesia sia per le possibili complicanze connesse all’intervento stesso. In particolare con gli interventi praticati con il radiobisturi la radiofrequenza può trovare un percorso preferenziale nel nervo ottico per scaricare verso l’elettrodo di massa; mentre con l’intervento mediante laser, visto che la luce può essere diffusa, diffratta, riflessa, trasmessa e assorbita i rischi non sono da meno. La Blefaroplastica Dinamica Non Ablativa si propone come metodica alternativa al bisturi o al laser evitando cicatrici o le cosiddette “orecchie di cane”. Con questa metodica si ottiene un accorciamento della cute in eccesso delle palpebre aumentandone lo spessore senza correre i rischi connessi all’intervento tradizionale. Questa tecnica è definita: 1) “dinamica” perché consente all’operatore di invitare il paziente ad aprire e chiudere gli occhi durante il trattamento, mettendo così in evidenza le pliche di cute ancora da trattare. 2) “non ablativa” in quanto si effettua senza incisione, senza asportare cute o grasso in eccesso e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre. Con questa nuova tecnica di Soft Surgery si ottengono risultati superiori a quelli della Chirurgia Tradizionale, per il fatto di non dover ricorrere ad anestesia, di non lasciare cicatrici, di non correre rischi inutili, consentendoci di abbreviare in modo significativo il post operatorio. L’intervento di Blefaroplastica Dinamica Non Ablativa si effettua con uno strumento particolare studiato appositamente per questo tipo di interventi: il Plexr. Con questo strumento privo di cavi e quindi molto maneggevole, si devono praticare dei piccolissimi spot distanti tra loro di uno spot stesso, per eliminare i corneociti per sublimazione (passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme), senza coinvolgere la lamina basale e senza causare danni necrotici ai tessuti circostanti e sottostanti. (vedi foto 1).
Questi “Spot” sapientemente posizionati, consentono un accorciamento della cute aumentandone lo spessore, ottenendo un effetto plastico estremamente naturale. Nella foto1 è possibile osservare come attraverso la tecnica a spot, si effettua un accorciamento della cute in eccesso della palpebra superiore che contrasta con la zona ancora non trattata. Questa tecnica consente di ottenere risultati progressivi, mantenendo la perfetta plasticità del movimento palpebrale e attenuando al massimo le rughe periorbitarie. La parte trattata è stata scelta per effettuare sia il lifting delle rughe periorbitarie, sia la blefaroplastica superiore, risultati non ottenibili con la tecnica tradizionali. Inoltre non si hanno cicatrici o asimmetrie e il colore rosato della parte trattata, visibile al controllo 28 giorni dopo, si normalizza nei giorni successivi, senza causare l’abbassamento del sopracciglio che conferirebbe il classico aspetto triste allo sguardo dopo una blefaroplastica tradizionale.
Un ulteriore vantaggio di questa metodica è quello di non causare mai lagoftalmo o quell’eccessiva apertura degli occhi che da allo sguardo un aspetto spiritato. L’immagine 2 spiega la tecnica punto a punto, per eliminare l’eccesso di cute dalla palpebra superiore, seguendo le linee di trazione. Gli spot di sublimazione dovranno essere praticati, come si vede sulla foto, seguendo rigorosamente un andamento a triangolo, in modo tale da creare delle linee di forza secondo l’asse idoneo a quel tipo di palpebra. In questo modo oltre ad eliminare i corneociti, si ottiene un effetto lifting che farà attenuare, fino a far sparire le piccole rughe periorbitarie (zampe di gallina). L’immagine 2 mostra la cute in eccesso dalla palpebra superiore che appare decisamente appesantita. In questo caso viene praticata la tecnica “point by point”. Nella foto al centro si vedono gli “spot” effettuati per liftare la cute evidenziati dai puntini di carbonio rimasti sulla parte.Se possibile si cercherà di evitare l’uso di anestetici topici, anche se i tessuti perioculari sono particolarmente sensibili e richiedono un’estrema delicatezza d’intervento. Ogni tanto si deve invitare il paziente ad aprire l’occhio per evidenziare le parti non trattate, altrimenti non visibili. Ecco perchè la nostra blefaroplastica è Dinamica!!! Nell’ultima foto si vede il risultato ottenuto, esteticamente naturale. Non si evidenzia alcun segno che possa far pensare ad un trattamento di blefaroplastica.
Cosa c’è di nuovo?
Chirurgia non Ablativa con PLEXR per donare una linea “occidentale” agli occhi asiatici. Attualmente è in forte crescita la richiesta da parte di pazienti asiatici che vogliono modificare la linea dell’occhio rendendo visibile la caruncola lacrimale coperta dalla plica nasale delle palpebre. Per ottenere questo risultato, sono disposti a pagare cifre considerevoli e sottoporsi a molti interventi chirurgici che in molti casi creano dei grossi problemi. Con la Chirurgia non Ablativa plexr (foto 3) si ottengono risultati eccellenti in modo semplice e privo di rischi, donando all’occhio trattato una linea occidentale priva di qualsiasi segno che faccia pensare ad un intervento di Chirurgia plastica. Prof. Giorgio Fippi, docente di Elettro-°© Laser Chirurgia. Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa (S.I.M.E.C.N.A.)
a cura di Prof. Giorgio Fippi, docente di Elettro-Laser Chirurgia. Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa (S.I.M.E.C.N.A.)