«La luce ha un effetto fotobiostimolante per combattere in modo mirato le piccole rughe e cellulite. Non ci sono controindicazioni», spiega Patrizia Gilardino chirurgo estetico. «Sfruttando specifiche lunghezze d’onda è possibile stimolare la funzione di rinnovamento cellulare del nostro dna»
La tecnologia led come elisir di giovinezza: arriva in medicina estetica un nuovo trattamento per contrastare piccole rughe, rassodare la pelle e combattere la cellulite. Già conosciuti nel campo dell’illuminazione, i led – acronimo di Light Emission Diode – se utilizzati a determinate lunghezze d’onda hanno importanti proprietà ringiovanenti, con un grande vantaggio: «Non hanno alcuna controindicazione», premette Patrizia Gilardino chirurgo estetico di Milano.
La novità è nella nuova applicazione che sfrutta la tecnologia led. «Si utilizzano dei manipoli che, a differenza delle lampade led già conosciute in estetica, permettono di sfruttare appieno le proprietà benefiche di fotobiostimolazione indotte dalle lunghezze d’onda dei led, direttamente a contatto con la zona da trattare», sottolinea la dottoressa. «Una piccola rivoluzione che rende questo trattamento estetico estremamente semplice, efficace e adatto a tutti nell’attenuare piccole rughe, produrre un lieve effetto lifting e, se combinato alla carbossiterapia, combattere cellulite e piccoli accumuli localizzati di grasso».
Il principio di base è quello di una stimolazione mirata attraverso la luce. «Il nostro corpo è già abituato alla luce: non andiamo quindi ad utilizzare onde elettromagnetiche o sostanze particolari. Sfruttiamo specifiche lunghezze d’onda per stimolare la funzione cellulare del nostro dna. Quindi i led, opportunamente tarati, agiscono sui fibroblasti e sugli aspetti superficiali della cute attivando un ringiovanimento complessivo della pelle», aggiunge. La nuova tecnologia permette di avere due tipi differenti di lunghezze d’onda che hanno differenti effetti sui tessuti. «L’uso dipende dal tipo di zona da trattare e dalla situazione del paziente», spiega il medico. «C’è la luce rossa, che agisce a 630nm e ha un’azione di media profondità nel contrastare i processi di degenerazione cellulare e inoltre esercita sui tessuti un’azione tonificante e rassodante. C’è la luce infrarossa – invisibile – che opera a 870nm: questa è indicata per un’azione più profonda perché incrementa il metabolismo cellulare stimolando la produzione ATP e ha anche un effetto di drenaggio. Aumenta la produzione di collagene ed elastina, migliorando l’aspetto generale del tessuto e contrastando la cellulite in fase iniziale».
Il trattamento prevede il passaggio dei manipoli led direttamente sulla zona interessata con un leggero massaggio per circa 15 minuti. Per avere i risultati servono mediamente 7-8 sedute. «La comodità è che il trattamento led non richiede tempi di attesa tra un trattamento e quello successivo; non trasmettendo calore, è possibile pianificare anche 2-3 sedute in una settimana così da arrivare in un mese a poter avere una pelle più soda, tonica», sottolinea Gilardino. «L’utilizzo è su tutto il corpo: dalla pancia alle cosce fino alle braccia, ma anche sul viso. Qui i led possono per esempio ridurre le zampe di gallina e attenuare le occhiaie».