“Regaliamo Futuro”: è lo slogan del XXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) che, dal 12 al 14 settembre, riunirà a Bari oltre 150 relatori, tra pediatri ed esperti nel campo dello sviluppo psicofisico dei bambini e della diagnosi e terapia delle malattie infantili. Vi parteciperanno più di 500 medici provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Al centro del Congresso il corretto e giudizioso utilizzo degli antibiotici.
“Lavorare per regalare un futuro migliore ai bambini e agli adolescenti significa mettersi al servizio delle nuove generazioni per la salvaguardia della loro salute psicofisica – dichiara il dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS. “Significa attuare strategie di interventi congiunti con tutti gli operatori di salute a favore della prevenzione e della promozione di un corretto stile di vita. Significa agire per la promozione attiva della condizione fisica, della crescita e dell’assistenza al bambino nelle varie fasi dell’età evolutiva. Significa contribuire allo sviluppo di una pediatria a 360 gradi, sempre più a misura di bimbo. Nel 1978, nel suo “Libro del riso e dell’oblio”, Milan Kundera scriveva che “I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell’innocenza magica del loro sorriso”: oggi più che mai il nostro augurio è proprio che da questo Congresso emergano numerosi ed interessanti spunti e temi che regalino ai piccoli un futuro migliore e ricco di novità e soddisfazioni”.
Tra gli argomenti che saranno approfonditi a Bari, l’endocrinologia, la dermatologia, la diagnostica molecolare, le allergie alimentari, l’immunoterapia, l’importanza del latte materno, le novità in tema di allattamento, l’alimentazione in età prescolare, le medicine complementari (tra cui i farmaci omeopatici), la luce solare e le allergie, i disturbi del sonno e le vaccinazioni.
Una tre giorni di riflessioni, incontri, dibattiti che animeranno i lavori del capoluogo pugliese, dove sono attese numerose ed importanti personalità.
Giovedì 12 settembre, alle ore 17.30, nel corso della cerimonia di inaugurazione, porteranno il proprio saluto l’On. Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, il Dott. Alessandro Ballestrazzi, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ed il Professor Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP).
Dopo la relazione del Presidente SIPPS, Dott. Di Mauro, seguirà il talk show “Regaliamo Futuro”, condotto dalla giornalista Francesca Senette. Parteciperanno:
· Francesco Albergo, Economista dell’Università LUM Jean Monnet
· Luca Bernardo, pediatra, Delega Stili di Vita EXPO’ 2015 (MIUR)
· Luigi Casero, Vice Ministro del Ministero dell’Economia
· Fabio De Nunzio, giornalista
· Romano Marabelli, Direttore di Dipartimento del Ministero della Salute
· Luigi Nigri, pediatra, Vice Presidente FIMP
I TEMI DEL CONGRESSO
Consensus conference sull’impiego razionale degli antibiotici nelle infezioni delle vie aeree in età pediatrica
L’obiettivo è quello di offrire, in modo sintetico ma esaustivo, alcune indicazioni generali sul razionale del trattamento antibiotico nelle più frequenti infezioni delle vie aeree nell’ambulatorio medico, alla luce delle raccomandazioni delle più recenti Linee Guida ed evidenze scientifiche internazionali, con lo scopo di offrire uno strumento agile ed aggiornato al pediatra di famiglia ed al medico di medicina generale che si occupa di bambini. La popolazione di riferimento è rappresenta da bambini di età compresa tra un mese e meno di 18 anni affetti da infezione acuta delle vie aeree.
Vitamina D e probiotici: nuova frontiera per asma e allergie?
La vitamina D sembra essere coinvolta nello sviluppo di numerose malattie della pelle (psoriasi, eczema) e allergie alimentari. Sono stati fatti studi di associazione tra asma infantile e/o sviluppo del sistema immunitario e assunzione materna di alcuni nutrienti durante la gravidanza (selenio, vit. E, acidi grassi polinsaturi). L’OMS definisce i probiotici come “microrganismi vivi di origine umana che, quando somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio alla salute dell’ospite”. Sono stati condotti studi sull’utilizzo dei probiotici non solo in modelli murini, ma anche nell’uomo. Uno studio randomizzato condotto su bambini in età scolare (tra 6 e 12 anni) con asma lieve/moderato persistente dimostra un significativo miglioramento di FEV1, capacità vitale forzata espiratoria, indice di Tiffenau e MEF 25-75 dopo il periodo di trattamento con probiotici. Inoltre, il trattamento con probiotici riduce l’iperesponsività delle vie aeree nei bambini asmatici, migliora la sintomatologia e il controllo dell’asma valutato mediante ACT.
Infezioni respiratorie ricorrenti: rinite, virus e asma
Nel valutare un bambino con disturbi delle vie aeree superiori e/o inferiori, il Medico deve sempre tenere presente che: a) una correlazione tra rinite ed asma e/o wheezing è spesso presente; b) esistono stretti rapporti tra infezioni respiratorie ricorrenti delle alte vie ed asma e/o wheezing, specie nei bambini in età prescolare; c) il trattamento precoce delle vie aeree superiori può prevenire e/o attenuare i sintomi a carico delle vie aeree inferiori. Gli agenti patogeni più spesso identificati da alcuni studi sono rappresentati dal virus respiratorio sinciziale (VRS) nei lattanti, e dai rinovirus umani (RV) nei bambini più grandi. Il VRS é l’agente eziologico più spesso coinvolto nella patogenesi della bronchiolite, l’infezione respiratoria che colpisce nelle stagioni più fredde i lattanti, ma è anche in causa nello sviluppo di wheezing ricorrente nei bambini in età prescolare. I RV sono gli agenti patogeni che vengono più spesso isolati in corso di riacutizzazioni di wheezing e asma nei bambini più grandi, negli adolescenti ma anche negli adulti. Sono virus molto diffusi e continuano a circolare e a produrre infezioni respiratorie in tutte le stagioni.
Disturbi pervasivi dello sviluppo: segni e sintomi per una diagnosi precoce
L’Autismo Infantile (DA) è una sindrome comportamentale che si realizza progressivamente nei primi 36 mesi di vita. Fondamentale è sensibilizzare e formare gli operatori di primo livello affinché siano maggiormente attenti a quei segnalatori comportamentali (sguardo, sorriso, gesti con significato comunicativo, interesse per l’altro), che possono fornire indicazioni sulla regolarità dello sviluppo comunicativo-relazionale. L’analisi dello sviluppo comunicativo-sociale dovrebbe essere effettuata nell’ambito dei periodici bilanci di salute, all’età di 18 mesi e all’età di 24 mesi al fine di favorire una diagnosi precoce dei Disturbi Generalizzati dello sviluppo. Gli strumenti attualmente utilizzati sono rappresentati dalla CHAT (Checklist for Autism in Toddlers), dalla M-CHAT (Modified – Checklist for Autism in Toddlers), dal PDDST ( Pervasive Developmental Disorders Screening Test-Stage) basati su una serie di domande ai genitori, relative ad alcuni comportamenti considerati patognomonici.
Anoressia a insorgenza precoce: fattori di rischio e prevenzione
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) hanno fatto registrare un aumento della prevalenza nella popolazione generale e un abbassamento dell’età di esordio. Si manifestano dalla prima infanzia all’età adulta. Sono stati descritti casi di Anoressia Nervosa a partire da 7 anni e di Bulimia Nervosa a partire dai 12. Questo lavoro presenta la clinica della Anoressia ad esordio precoce e l’Anoressia Infantile, analizzando i fattori di rischio per tali patologie. Inoltre, attraverso la presentazione di un modello di intervento preventivo, mostra quale potrebbe essere ruolo chiave dei pediatri nella individuazione dei DCA ad esordio precoce. Con sempre maggiore frequenza gli ambulatori pediatrici e quelli specialistici sono chiamati a valutare Disturbi della Condotta Alimentare. Si tratta di una casistica con problemi di ordine psicopatologico e relazionale che compromettono la salute fisica e lo sviluppo stesso del bambino. La diagnosi differenziale è complessa, sia dal punto di vista pediatrico (disturbi alimentari che insorgono in corso di patologie mediche) sia dal punto di vista neuropsichiatrico infantile (distinzione tra i vari sottotipi). Una accurata e precoce individuazione dei casi a rischio è indispensabile per attenuare il rischio di consolidamento del disturbo e richiede la stretta collaborazione tra pediatrie neuropsichiatri infantili.
I nonni visti con gli occhi dei bambini
In quale modo i bambini guardano i propri nonni? Da un’indagine ormai datata di circa 9 anni fa (l’identikit del nonno italiano, Eurispes 2004), ma ancora attuale, il nonno italiano viene percepito dal nipote (dai 7 agli 11 anni) come una figura che comunica affetto, che comprende le sue necessità, che trasmette esperienze. I nipoti che si sentono viziati dai nonni sono il 27% e quelli che invece si sentono trattati in modo autoritario sono circa 1/3 degli intervistati. I nonni sono di fatto coinvolti nella cura dei nipoti, specie in periodi di ristrettezze economiche, di conflittualità genitoriali con famiglie monoparentali e di scarsi servizi compensativi sul territorio. Di fatto anche il pediatra si confronta in ambulatorio in quasi metà delle consulenze con i nonni, che si sostituiscono per buona parte della giornata al genitore. I nonni sono in grado di trasmettere affetto e fiducia nei piccoli nipoti, ma in recenti ricerche e nell’esperienza del pediatra le competenze sanitarie e tutoriali dei nonni hanno lacune che dovrebbero essere colmate da maggior disponibilità dei pediatri, da incontri o corsi organizzati da istituzioni, in particolare da Società Scientifiche pediatriche.
Leucemia linfatica acuta
La lettura magistrale metterà in evidenza come nel corso di dieci anni si siano registrati netti miglioramenti nella diagnosi e nel trattamento della leucemia linfatica acuta del bambino, fino ad arrivare alla guarigione, nel 95% dei casi, di questo tumore oncoematico.
Meningococco B
La malattia meningococcica è una delle principali cause di mortalità e di morbilità nei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni e negli adolescenti (tra i 15 e i 19 anni). Anche se correttamente diagnosticata, l’infezione è in grado di evolvere rapidamente e può avere esito fatale, con una letalità compresa tra il 9 e il 12% e una morbilità che interessa fino al 25% dei casi (disabilità permanenti quali cecità, sordità o amputazione degli arti). In Europa, l’incidenza più elevata si registra nei lattanti (15.9/100,000) e in soggetti di età compresa tra 1 e 4 anni (5.4/100,000); un secondo picco di incidenza si osserva tra 15 e 19 anni (2.0/100,000). Il 27 maggio 2013 l’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) ha approvato l’uso del vaccino in Italia.
Formule per la prevenzione e la terapia dietetica della APLV
L’Allergia alle Proteine del Latte Vaccino (APLV) è la più comune allergia alimentare in età pediatrica: interessa circa il 1.9-2.5% dei lattanti. Nei paesi occidentali il latte vaccino (crudo, pastorizzato o in formula) ed i suoi derivati forniscono al lattante/bambino un adeguato apporto calorico e di minerali (calcio), assicurando al tempo stesso crescita e sviluppo ottimali. Le abitudini alimentari della popolazione, il rischio atopico del singolo soggetto, l’allergenicità dell’alimento, il timing e la dose della sua prima introduzione costituiscono i principali fattori di rischio di innesco dell’allergia alle proteine del latte vaccino. Le recenti linee guida statunitensi NIH, britanniche NICE e mondiali DRACMA confermano che ad oggi l’unico trattamento dell’APLV consiste nella stretta eliminazione delle proteine del latte dalla dieta.
Dal microbiota al probiotico: attualità dalla ricerca all’ambulatorio
Il corretto sviluppo del microbiota intestinale dalla nascita fino al raggiungimento di una composizione stabile a partire dai due anni di vita è importante per la salute del bambino negli anni successivi. Il colostro ed il latte materni possono svolgere un ruolo importante nel favorire la maturazione del sistema immune e nell’aumentare la risposta di difesa del neonato dalle infezioni enteriche. Studi sulle patologie allergiche hanno evidenziato una stretta correlazione tra precoce colonizzazione del tratto gastrointestinale e lo sviluppo i manifestazioni allergiche quali asma ed eczema. Le alterazioni del microbiota intestinale durante l’infanzia possono portare allo sviluppo di diverse patologie nell’età adulta. OMS e FAO definiscono probiotici quei microorganismi vivi che quando ingeriti in quantità adeguata sono in grado di conferire un beneficio all’ospite. I principali microrganismi utilizzati come probiotici sono i batteri, soprattutto lattobacilli, bifidobatteri e lieviti.
Presente e futuro della nutrizione tra genetica e ambiente
La nutrizione ha un ruolo di primo piano nella formazione del pediatra. Recenti studi di biologia molecolare hanno consentito di evidenziare come i nutrienti, sia direttamente che mediante attività ormonali, possano influenzare in modo significativo l’espressione di geni. Variazioni nel genoma sull’utilizzazione dei nutrienti possono inoltre essere all’origine di patologie legate all’alimentazione quali obesità, diabete di tipo 2, tumori e cardiovasculopatie.
Obesità e carenza di vitamina D nell’età evolutiva
L’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale che in Italia colpisce un bambino su quattro. E’ attualmente il problema nutrizionale più comune e potenzialmente costoso a causa delle sue complicanze. La sua prevalenza è particolarmente elevata in Campania e in Sicilia. Oltre ai geni e alle calorie, la carenza di vitamina D rappresenta l’altra problematica sempre più diffusa di salute pubblica sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati. Recenti studi hanno dimostrato come l’adiposità influenzi l’azione ed il metabolismo di tale vitamina, essenziale per la salute del sistema muscolo scheletrico e di altre funzioni. Da ulteriori studi è emersa la presenza di un rapporto tra carenza di vitamina D, sindrome metabolica e predisposizione al diabete.
Possibilità di utilizzo dei fattori di crescita low-dose. Esperienze cliniche nelle malattie neurodegenerative e nella paralisi cerebrale in età pediatrica
Le neurotrofine sono proteine a basso peso molecolare con un ruolo determinante nei processi di formazione del sistema nervoso. Si descrive l’utilizzo delle neurotrofine low dose ska in tre casi clinici: malattia di Pelizaeus-Merzbacher, malattia di Phelan-McDermid e paralisi cerebrale infantile, associate ad integratori di omega 3 e polivitaminici. I risultati sono incoraggianti per il notevole miglioramento delle competenze neuromotorie ed il miglioramento della qualità della vita dei pazienti e, conseguentemente, delle famiglie degli stessi.