Ma prevenire si può, tutelati dall’art. 174 T.U. 81/2008
L’80% degli adulti è colpito da mal di schiena, per la maggioranza causati da atteggiamenti posturali non corretti protratti per lungo tempo. l’adozione di strumenti atti a eliminare le posture incongrue non è più soltanto una scelta estetica, ma soprattutto una questione di salute e autostima. si, perche’ questi strumenti correggono il portamento, prevengono i disturbi lombari, sviluppano un maggior potere e controllo su di sè, con positive ripercussioni sulla sfera sociale della persona. e da oggi il loro impiego è imposto dall’art.174 t.u. 81/2008. sul luogo di lavoro come a scuola.
Una delle cause primarie di assenteismo dal luogo di lavoro: il dolore lombare non specifico colpisce l’80% degli adulti. Con questa diagnosi si intende quel dolore o rigidità che si avverte nella parte più bassa della schiena, tra il fondo della gabbia toracica e la parte superiore delle natiche, causato da problemi a strutture della schiena come le superfici articolari, i dischi intervertebrali,i muscoli, i tendini e i legamenti. Le cause più frequenti dei dolori lombari sono: l’assunzione di atteggiamenti posturali scorretti per lungo tempo, e uno scadente tono muscolare spesso associato a sovrappeso corporeo. A volte basta un movimento del corpo sbagliato o un sollevamento eseguito maldestramente per evidenziare un problema purtroppo consolidato. Per mantenere elastici i muscoli della regione lombare ed evitare dispendiose sessioni di agopuntura, terapie con laser, ultrasuoni o massoterapie è sufficiente seguire settimanalmente corsi di stretching o ginnastica posturale e adottare strumenti utili a mantenere le posture corrette. Uno di questi può essere il leggìo: adoperato sin dall’antichità, anche oggi può accompagnare i momenti di studio a scuola, di lavoro alla scrivania, di lettura a letto, di svago al computer, di trucco per le signore. Il risvolto psicologico: Uno studio della Marshall University in California evidenzia, inoltre, che le persone abituate a mantenere una postura corretta, ossia la schiena dritta, non solo riducono il rischio di lombalgie ma avvertono un senso di potere e controllo di sé maggiore, cosa che comporta un approccio migliore allo sforzo fisico e all’autostima. Una postura corretta, infatti, apporta benefici anche quando non si sta bene: è evidente, ad esempio, che in presenza di dolore si tenda spesso a raggomitolarsi. Ecco, secondo gli studiosi, questa postura aumenta dentro di noi la convinzione di non avere il controllo della situazione, arrivando a potenziare la percezione del dolore. Gli esperti, in caso di malessere, consigliano di sedersi e spingere in avanti il petto, come per allargare il torace. Il rilascio di testosterone prodotto durante l’assunzione di tale posizione dominante aumenterebbe la tolleranza al dolore e ridurrebbe il cortisolo, rendendo l’esperienza negativa meno stressante e più sopportabile . Un vizio protratto per 20, 40 o 60 anni? Nella nostra società si studia in media 20 anni e si continua, nella stragrande maggioranza dei casi, una vita lavorativa con tante ore seduti alla scrivania, continuando a operare con l’ausilio di supporti cartacei o tecnologici. La vita sedentaria, già di per sè dannosa per l’organismo, lo è ancor di più se si assumono posture prolungate incongrue. L’obiezione più comune è che risulta difficile mantenere una schiena dritta se il testo di lettura, il notebook o l’iPad restano piatti sulla scrivania! L’utilizzo di dispositivi idonei a inclinare il piano di lavoro diventa quindi un elemento essenziale per consentire una corretta posizione e ridurre i rischi connessi alle posizioni prolungate incongrue. Tutela legislativa per “Videoterminalisti” Per tutelare la salute dei lavoratori la legge italiana obbliga a tutti i “datori di lavoro e dirigenti preposti” a conformarsi alle prescrizioni contenute nel TU 81/2008. Secondo questa disposizione di legge, le postazioni di lavoro di un impiegato che svolge almeno 20 ore settimanali con uso abituale del computer – identificato dalla legge con il termine “videoterminalista” – devono avere alcuni requisiti minimi descritti nell’allegato XXXIV. Tra questi: il supporto per documenti stabile e regolabile e il supporto per inclinare il computer portatile. Tali requisiti risultano quindi obbligatori per legge. Nel caso in cui il datore di lavoro e il dirigente non ottemperino a quanto prescritto dalla legge in materia di requisiti minimi, le sanzioni descritte Art.178 TU81/2008 puniscono i medesimi con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da euro 2.000,00 fino a euro 10.000,00.
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TESTO UNICO 81/2008
(estratti di legge relativamente alle prescrizioni minime di cui all’art. 174 TU 81/08)(Allegato XXXIV) lettere d,f: d.
“il supporto per documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi di testa e collo” .f. “l’impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura (…) di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo”. Vantaggi per il datore di lavoro e per il lavoratore dipendente. Tra i mali da debellare nel tempo della grande crisi dell’eurozona, c’è l’assenteismo dal luogo di lavoro, spesso causato anche dai dolori alla schiena. Un fenomeno che crea un aumento dei costi a causa delle indennità di malattia, le spese per coprire l’assenza di personale e la perdita in termini produttivi. Tra i costi indiretti si inserisce anche l’insoddisfazione di chi deve sostituire il collega assente e il gradimento in ribasso da parte dei clienti. In Italia il tasso di assenteismo nel settore privato è prossimo al 6%. Il costo diretto stimato dell’assenteismo è intorno a 7,5 miliardi di euro. Inutile dunque sottolineare quanto una migliore qualità lavorativa incida non solo sul benessere fisico e psichico del dipendente ma sull’efficienza dell’intera organizzazione aziendale e sul contenimento dei costi generati da assenteismo.