La dermatite da contatto è una reazione infiammatoria di tipo eczematoso cronico con presenza di vescicole pruriginose, papule, desquamazioni e fissurazioni, colpisce la cute e le mucose ed è una delle patologie di comune riscontro con un’incidenza del 4% nella popolazione. E’ determinata da contatto con agenti ambientali di natura chimica, chimico fisica o biologica, manifestandosi in modo acuto, subacuto o cronico.
L’insorgenza di un‘allergia da contatto è condizionata da molti altri fattori, in grado di favorire, compromettendo l’integrità della barriera cutanea, la penetrazione dell’agente sensibilizzante quali sudorazione, umidità, caldo, frizione o occlusione. In condizioni di normalità, la barriera cutanea garantisce una selezione nei confronti delle molecole e sostanze chimiche che possono attraversarla e l’entità di tale penetrazione varia anche in base alla natura chimica della sostanza ed al suo stato fisico. Significa che le sostanze idrosolubili e polari, che sono cioè solubili nell’acqua, non riescono a penetrare, mentre l’assorbimento è agevolato per le sostanze liposolubili che passano tramite la componente lipidica di superficie. Particolare interesse suscitano le dermatiti allergiche da contatto provocate dall’applicazione di cosmetici, che possono dare origine sia a reazioni locali che generali, coinvolgendo tutto l’organismo. L’intensità e la localizzazioni delle manifestazioni sono influenzate da diversi fattori, dei quali il più significativo è il tempo di contatto della sostanza con la cute. Le reazioni allergiche sono infatti scatenate con maggior frequenza dai prodotti che non vengono risciacquati, e che quindi rimangono a lungo a contatto con la cute, come i deodoranti e le creme. Altro fattore di estrema importanza è la zona di applicazione. un’area particolarmente a rischio è, ad esempio, la zona perioculare dove la cute è particolarmente sottile e quindi dotata di maggiore capacità assorbente . Numerose le sostanze che possono scatenare una reazione allergica, alcune di queste introdotte come ingredienti dei prodotti cosmetici: conservanti, coloranti per capelli , tensioattivi. Altre, invece, entrano in questi ultimi come impurità o residui, come accade per il nichel, che ha un ruolo importante nella genesi di queste allergie, provocando sensibilizzazioni con elevata frequenza, data la sua ubiquitarietà e larghissima diffusione nei prodotti cosmetici. Il nichel possiede, infatti, tutte le caratteristiche dell’agente sensibilizante ideale: buona reattività chimica, piccola molecola, idrofobicità e ciò ne facilita la penetrazione attraverso cute e mucose. Come per molti altri allergeni presenti nell’ambiente, il nichel non riuscirebbe da solo ad innescare una reazione immunulogica: il suo legarsi a proteine organiche, formando allergeni completi, fa sì che risulti in grado di indurre reazioni allergiche. Il suo assorbimento può avvenire per via transcutanea, per via inalatoria, per via parenterale, per contatto diretto con tessuti profondi e mucose o per via digestiva. L’ induzione di uno stato di sensibilizzazione o allergia richiede in genere un contatto prolungato e si ottiene con dosi relativamente alte di allergene. La sensibilizzazione a questo metallo fa spesso seguito alla pratica di forare i lobi dell’ orecchio; l’ orecchino, contenente una certa quantità di nichel, rimane in contatto continuo e duraturo con la lesione di cute provocata dal suo inserimento, durante il processo di cicatrizzazione del canale che si sta formando, facilitando cosi la penetrazione del metallo e quindi la sensibilizzazione allo stesso. Il nichel è inoltre in grado di favorire localmente l’instaurarsi di fenomeni infiammatori che agevolano a loro volta, come già detto, l’insorgere di una dermatite da contatto. Questo metallo è inoltre responsabile del 35% delle dermatiti da contatto, sia in campo professionale che non professionale, essendo contenuto in numerosi oggetti utilizzati nella vita quotidiana e lavorativa, nonchè in alcuni alimenti, parte dell’alimentazione comune. Una patologia che sembra colpire per la maggior parte le donne, proprio perché un metallo contenuto , sottoforma di impurità, oltre che nei gioielli e nella bigiotteria, in molti prodotti cosmetici, quali ombretti, mascara, rossetti, fondotinta , detergenti, creme idratanti, lacche per capelli e tinture. Importanti studi su pazienti con dermatite da contatto al nichel, hanno rilevato che questi soggetti non mostrano reattività per concentrazioni inferiori a 1 ppm (1mg/kg), cioè il limite di tolleranza raccomandato per legge, il che legittima la presenza del nichel in prodotti di uso cosmetico. Considerata la sua difussione e la frequenza con cui questa dermatite allergica si evidenzia, l’unica terapia, una volta superata la fase acuta, consiste solo nell’ evitare il contatto con tale sostanza.
Dott.ssa Clara Rigo Specialista in Dermatologia
Dermatologia Estetica Verona
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