a cura di
Dottor Massimo Spattini – Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport – Parma
Perché certe diete funzionano per certe persone e per altre no?
La risposta non è complicata, forse complessa: perché siamo diversi l’uno dall’altro. è in questa univocità biochimica che va trovata la ragione delle nostre predisposizioni ad ammalarsi di una malattia piuttosto che di un’altra.
Oggi con lo studio della genetica è possibile valutare l’eventuale presenza di polimorfismi a livello genetico che predispongono a certe disfunzioni e malattie e che fanno sì che i macronutrienti, carboidrati e grassi, vengano metabolizzati in maniera differente favorendo o meno l’aumento di grasso. Ma anche l’epigenetica, recente scienza che dimostra che in realtà noi siamo soprattutto la risultante dei nostri comportamenti e dell’ambiente che ci circonda, concetto che io sintetizzo con un aforisma che ho coniato: “Nasciamo come siamo, diventiamo come mangiamo, come ci muoviamo, come respiriamo, come pensiamo”. A mediare questi due punti di vista apparentemente opposti c’è la nutrigenomica, cioè la possibilità tramite un’alimentazione adeguata e l’assunzione di cibi in grado di agire come molecole di segnale, di poter modulare l’espressione dei nostri geni spegnendone alcuni ed accendendone altri; un po’ come le luci di un appartamento il cui impianto elettrico è fisso ma gli interruttori permettono di decidere l’illuminazione. Di Ippocrate è la suddivisione nei morfotipi costituzionali, che con la teoria degli umori unifica la concezione fisica dei quattro elementi fondamentali (aria, acqua, terra, fuoco) applicandola alla spiegazione della predisposizione delle malattie secondo le quattro costituzioni principali:
Linfatico – individuo tendente all’obesità, lento e pigro, predisposto alla ritenzione idrica, all’anemia, all’ipotensione
Sanguigno – individuo tendente all’obesità, al diabete e alla gotta
Bilioso – normopeso predisposto a problematiche a livello epatico e all’ipertensione
Nervoso – magro, pallido con tendenza a nevrosi, ipercolesterolemia e sclerosi.
Anche nella medicina cinese secondo la concezione energetica, ogni uomo è legato in modo particolare a uno dei cinque organi e ai cinque movimenti e tale legame condiziona la struttura fisica e psicologica.
Le costituzioni secondo la MCT sono
Legno o fegato – spalle larghe e ben proporzionato, più attivo alla sera piuttosto che al mattino
Fuoco o cuore – massiccio con spalle, anche e addome arrotondati, particolarmente caloroso
Terra o milza-pancreas – brevilineo e spesso obeso, con viso rotondo e mani grosse, ottimista
Costituzione metallo o polmone – longilineo e magro con spalle strette, dita lunghe e sensibile al freddo
Acqua o rene – magro e slanciato, spalle strette, movimenti nervosi e rapidi, si stanca facilmente ma è molto risoluto.
Anche la medicina indiana Ayurvedica considera l’individuo nella sua unicità, sulla base dei “cinque elementi” che compongono i tre DOSHA che si distinguono in VATA (Etere – Aria), PITTA (Fuoco – Acqua) e KAPHA (Acqua – Terra); questi tre Dosha possono essere tra loro combinati in porzioni diverse fino ad avere da 7 a 10 tipologie costituzionali in base alla prevalenza del Dosha.
“Come potete vedere il concetto della medicina personalizzata che oggi sembra una grande novità legata alle nuove medicine meno convenzionali come quelle Antiaging e quella Funzionale era in realtà presente già dagli albori della storia della medicina. Concetto che poi ha preso terreno rispetto al concetto “una medicina per una malattia” afferma il Dottor Massimo Spattini, Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Medicina dello Sport e Presidente dell’AFFWA – Accademia Funzionale del Fitness-Wellness-Antiagin, – “Essendo io uno specialista in medicina dello sport e scienze dell’alimentazione, per più di 30 anni ho lavorato per migliorare le prestazioni sia atletiche che estetiche dei miei pazienti. Ebbene, in tutti questi anni mi sono reso conto che la distribuzione del grasso differisce da persona a persona in relazione a sesso, età, comportamenti alimentari, atteggiamenti posturali, sport praticati e prevalenze ormonali – continua il Dottor Stattini – Siccome tutti questi fattori alla fine riconducono a modificazioni ormonali, mi sono dedicato a scoprire come, l’alimentazione e l’attività fisica che erano le basi del mio metodo di approccio clinico, potessero influenzare un dimagrimento personalizzato che tenesse conto della distribuzione del grasso soggettivo. Partendo dal concetto assodato che gli ormoni influenzano la distribuzione del grasso e sapendo che il sistema nervoso ed il sistema endocrino sono reciprocamente influenzati (PNEI) e che l’alimentazione è in grado di influenzare il sistema nervoso ed endocrino in un circuito integrato che alla fine regola i sistemi enzimatici, l’obiettivo era trovare una dieta che potesse ottenere questo effetto di modulazione, e di conseguenza una dieta che tenesse conto della secrezione secondo i ritmi circadiani della maggior parte degli ormoni”.
Nasce così la CronOrMorfodieta che distingue i biotipi costituzionali in 4 categorie a seconda della distribuzione del grasso causata da prevalenze ormonali che determinano una particolare conformazione fisica:
Ipolipolitico o a pera – accumula grasso nella parte inferiore del corpo; ipotiroideo, iperestrogenico nella donna e ipogonadico nell’uomo
Iperlipogenetico o a mela – accumula grasso nella parte superiore del corpo; ipercorticosurrenalico, iperinsulinemico e ipergonadico
Ipermisto o a peperone – tendenzialmente in forma, ma se accumula grasso lo fa in maniera omogenea; ipertiroideo e iperpituitario
Ipomisto o a banana – tendenzialmente magro ma se accumula grasso lo fa in maniera omogenea con un’accentuazione appena sopra le ginocchia; ipotiroideo, iposurrenalico, iposomatico e iperpitutitario anteriore.
Ogni morfotipo prevede una diversa ripartizione in pecentuale dei macronutrienti sempre comunque nell’ambito di un range di equilibrio e inoltre propone un diverso rapporto tra gli stessi nei diversi pasti della giornata, andando incontro o contrastando le secrezioni circadiane degli ormoni.