Infezioni, cicatrici deturpanti, possibilità di contrarre l’epatite B e C o, peggio, il virus Hiv, ma anche danni all’immagine o brutti ricordi legati agli ex compagni o compagne. Dilaga tra i VIP l’allarme contro i tatuaggi, che ha spinto molti di loro a ricorrere alla medicina estetica per cancellarli. I casi più clamorosi sono la “casalinga disperata” Eva Longoria, la vulcanica Angelina Jolie ed il “pirata” Johnny Deep; ma anche Jessica Alba, Megan Fox, Britney Spears e Paris Hilton sono ricorsi alla medicina estetica per rimuovere i loro tatuaggi. Melanie B, l’ex Spice Girl, che si era fatta tatuare il nome di Eddie Murphy, il padre di sua figlia, sull’anca, rimosso dopo la rottura fra i due. Poi, come rivela Brett Smiley nell’edizione USA di MTV, un altro pentito del tatuaggio è Charlie Sheen che, appena dopo il divorzio, ha fatto eliminare dal polso il tatuaggio con il nome della ex moglie. “I vip ricorrono sempre più alla medicina estetica per rimuovere i tatuaggi, ed il fenomeno prende piede anche in Italia, sia per cancellare un ricordo ma ora anche per avere più possibilità di trovare un lavoro – è il commento del Professor Alberto Massirone (Collegio delle Società Scientifiche Italiane di Medicina Estetica) – Oggi poi le tecniche sono molto migliorate, non sono dolorose ed il risultato finale è decisamente migliore rispetto al passato”.
A permettere tutto ciò un laser Q-switc ad altissime potenze, nell’ordine dei Megawatt, reso però molto attenuato dalla brevità (nanosecondi) di uscita del raggio laser, che evita quindi la bruciatura. I pigmenti sottocutanei del tatuaggio reagiscono come dei popcorn: si gonfiano sino ad esplodere, mantenendo però abbastanza sana la pelle intorno al tatuaggio stesso. Ma Fox News rivela che il tatuaggio ormai si elimina anche per motivi non legati ad affari di cuore, bensì al lavoro. “Uno studio USA condotto dalla Patient’s Guide – prosegue Massirone – mostra infatti che tra il 2011 e il 2012, il numero di trattamenti estetici per la rimozione dei tatuaggi tramite laser è aumentato del 32%; ed addirittura il 40% delle persone intervistate ha dichiarato di averlo fatto per “motivi lavorativi”, poiché il tatuaggio in posizioni evidenti era diventato un vero e proprio ostacolo alla ricerca di un nuovo impiego. In Italia la rimozione del tatuaggio è legata soprattutto a fattori della sfera affettiva e sentimentale: se cambio partner, allora rimuovo il tatuaggio con il nome. Ma non escludo che una parte sia anche volta ad avere più opportunità di trovare un nuovo impiego. Infatti, sono soprattutto gli uomini giovani che mi chiedono di togliere loro il tatuaggio, specie quelli di grandi dimensioni o particolarmente elaborati”. Inoltre, aggiunge Massirone “Più il tatuaggio è profondo e recente; e più è difficile da togliere. i tatuatori più bravi mandano il pigmento molto più in profondità rispetto ai meno esperti, che restano più in superficie. Molto dipende anche dal colore del pigmento utilizzato: giallo e verde sono molto più difficili da togliere rispetto a nero blu rosso e marrone, abbastanza facili da rimuovere; il bianco è praticamente impossibile da cancellare. Per ottenere buoni risultati senza arrecare troppo fastidio al paziente, consiglio di prolungare il trattamento con il laser non oltre i 10- 20 minuti per trattamento. In genere, per cancellare definitivamente un tatuaggio, si effettuano tra le 5 e le 8 sedute (dipende dal colore del pigmento), distanziate almeno 1 mese circa una dall’altra. Periodo ideale per poterli togliere va dal mese di ottobre ad aprile. Negli altri mesi, specie quelli estivi – conclude il Professore – può essere tolto un tatuaggio, ma bisogna tenere assolutamente coperta la zona, per evitare che i raggi solari provochino un danno alla porzione di pelle interessata dal trattamento laser, che ha bisogno di guarire”.