Esposti a modelli estetici predefiniti, dalla camera dei giocattoli alla tv, passando per il cinema e le pubblicità, secondo gli esperti sempre più persone desiderano assomigliare a queste bellezze preconfezionate, senza conoscere i rischi dell’abuso della chirurgia.
Carlo Gasperoni, docente al Master di Chirurgia Estetica della Faccia dell’Università Tor Vergata di Roma, spiega come il medico dovrebbe agire in questi casi. “Alcune persone soffrono di un disturbo, la sindrome di Barbie & Ken, per la quale non riescono ad avere una loro identità ben definita – racconta – cercano di diventare come personaggi ammirati da tutti. In definitiva sono incapaci di affrontare la verità e preferiscono crearsi una vita irreale. Si tratta di un disturbo psichiatrico, perché la personalità in questi casi non si è evoluta”.
Gasperoni chiarisce che un medico ha il dovere di curare le persone malate e non di assecondare la loro malattia: “Se una persona chiaramente disturbata chiede di assecondare i suoi disturbi, il medico non deve farlo, ma deve indirizzarlo verso una cura. In altre parole, aiutare una persona a somigliare a quelle bambole è la negazione della missione del medico”.
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