Chili di troppo? Capelli in meno. L’equazione è più che mai attendibile e non va assolutamente sottovalutata. Il sovrappeso grave, o obesità, infatti, non è solo uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche, quali malattie cardiache e respiratorie, diabete, ipertensione e alcune forme di cancro, ma può anche spianare la strada a malattie della pelle e provocare una importante caduta dei capelli.
A lanciare l’allarme è il Dott. Fabio Rinaldi, presidente dell’IHRF – International Hair Research Foundation – e docente alla Sorbona di Parigi. “Il tessuto adiposo è un vero e proprio organo del corpo con una serie importante di cellule – mette in guardia il dermatologo – che regolano molte funzioni dell’organismo. Negli adipociti, in particolare, le adipochine sono a tutti gli effetti ormoni che influiscono sul benessere del corpo e che, se prodotte in modo sbagliato, possono determinare malattie e disturbi anche gravi. E’ ben noto l’effetto devastante di una significativa riduzione di peso sulla salute del corpo e dei capelli, come nel caso di dimagrimenti eccessivi e dell’anoressia. Meno noto è invece che il problema opposto, cioè un peso eccessivo, dell’ordine di più di 5,2 kg rispetto a quello ideale, o l’obesità possono provocare allo stesso modo patologie dermatologiche e tricologiche da tenere in debita considerazione”.
Il Dott. Rinaldi rende noti a tal proposito i risultati di un proprio studio sugli effetti della nutrizione in dermatologia, realizzato a partire dal 2010, grazie al quale è stato proprio possibile appurare che il sovrappeso e, a maggior ragione, l’obesità devono essere controllati quando si vuole curare efficacemente l’alopecia androgenetica e la perdita dei capelli in genere. “Per 2 anni – spiega il medico – abbiamo studiato 106 soggetti in sovrappeso affetti da alopecia androgenetica e impostato un regime dietetico basato sui principi della dermatologia nutrizionale (scelta degli alimenti, scelta degli orari di assunzione per gruppi di alimenti, riduzione della massa grassa). Nell’82% dei soggetti testati abbiamo quindi riscontrato un buon miglioramento del problema dell’alopecia, dell’ordine del 26%”.
Il risultato, in questo caso, è stato ottenuto con il solo controllo della nutrizione del peso. In altri due gruppi di 50 soggetti l’uno, quindi, è stato valutato, di nuovo, l’effetto del controllo del peso da solo (gruppo A) e del controllo del peso abbinato ad una terapia specifica per curare l’alopecia androgenetica maschile e femminile (gruppo B). Lo studio ha dimostrato infine che una terapia specifica per l’alopecia androgenetica dà risultati migliori se abbinata al controllo del peso (miglioramento del 42,4%).
A ulteriore riconferma di questa tesi sono arrivati inoltre due lavori pubblicati lo scorso anno dal Journal of American Academy of Dermatology, il primo a cura dell’autorevole dermatologo americano Paradi Mirmirani (Università di San Francisco), l’altro a cura del cinese Chen (Università di Monaco di Baviera). L’attività dei ricercatori ha permesso di dimostrare che l’obesità era alla base degli squilibri metabolici che avevano provocato l’alopecia androgenetica in 189 uomini e che la modificazione delle cellule adipose in soggetti in sovrappeso era la causa stimolante l’ipertricosi e la calvizie, anche nei giovani.
“Anche in altre forme di patologia dei capelli, come ad esempio il defluvium telogenico e l’alopecia areata, il controllo del peso – conclude il Dott. Fabio Rinaldi – è fondamentale per ridurne la caduta. Da queste esperienze risulta infatti evidente che una corretta nutrizione, abbinata al controllo del peso forma, è indispensabile per la salute dei capelli e della pelle”.