In base ai dati demografici la popolazione è sempre più anziana.
Questo perché le tecniche mediche sono sempre più efficaci nel tenerci in vita, e ciò ha spostato il baricentro delle attività umane.
L’aging (o invecchiamento) è un fenomeno naturale che inizia già dopo i 35 anni.
È la somma di tutte le modificazioni biologiche e psicologiche che accompagnano ciascun individuo lungo il cammino della sua vita.
È una complessa cascata di processi che portano alla riduzione progressiva della riserva funzionale.
L’invecchiamento umano, se pur generalizzato a tutti gli individui, si svolge con modalità, ritmi e conseguenze variabili da individuo a individuo, poiché è influenzato da molteplici fattori di diversa natura che, se tenuti sotto controllo, possono intervenire a ritardarlo e a contrastare gli aspetti negativi che lo caratterizzano.
La paura di invecchiare è un sentimento molto diffuso, esteso tanto alla popolazione femminile quanto a quella maschile, ed è sicuramente una paura umana.
La donna, che, per motivi di biologia, invecchia prima dell’uomo, si sente molto precocemente a rischio e , spesso, interviene già dopo i 40 anni se non prima, per rallentare i primi segnali del processo di invecchiamento.
In età avanzata, si assiste alla rarefazione dei peli pubici, alla scomparsa della pigmentazione del contorno vulvare e all’atrofia delle piccole labbra. In altre parole, se durante l’invecchiamento la pelle va incontro a una progressiva atrofia, secchezza, perdita di elasticità e fragilità, nella vagina si assisterà ad atrofia, secchezza, dispareunia e a livello della vulva, atrofia, prurito intenso.
Non a caso infatti, negli ultimi anni, è aumentata la richiesta di procedure per il ringiovanimento genitale.
Spesso la funzionalità e l’estetica degli organi genitali non viene presa nella giusta considerazione in quanto soprattutto la donna ha difficoltà a parlare di questo argomento anche con il proprio medico.
In prima linea vanno considerati problemi funzionali della mucosa vaginale soprattutto della donna in età menopausale con secchezza vaginale, calo del desiderio e fastidio nella penetrazione.
Il cambiamento può variare da individuo a individuo: alcuni sono consapevoli che sia necessario più tempo per poter cogliere l’eccitazione sessuale, altri non lo sono e hanno difficoltà ad accettare che l’orgasmo non possa raggiungersi o che si abbiamo problemi.
Nella donna, la cessazione dell’attività ormonale che si presenta in menopausa porta ad un invecchiamento, diminuiscono gli estrogeni e diminuisce repentinamente il collagene, un fattore che incide molto sull’invecchiamento generale, cutaneo e dei genitali esterni.
A 75 anni solo un uomo su quattro perde interesse per la sessualità.
L’invecchiamento dei genitali esterni femminili (piccole e grandi labbra) può influire sessualmente più da un punto di vista psicologico, che anatomico .
La moda gioca un ruolo importante nel generare una maggiore attenzione verso l’estetica di quell’area, portando a galla quelli che un tempo erano tabù. Oggi si riscontrano trend estetici come l’epilazione molto estesa, se non totale, delle zone intime e l’uso frequente di indumenti attillati, come i leggings, che portano i genitali e le loro imperfezioni ‘in primo piano’. Molte pazienti confessano di essere a disagio soprattutto in palestra.
Non tutte le donne la vivono allo stesso modo. Ciò dipende da diversi fattori, tra cui il livello di consapevolezza e di accettazione di sé ed il tipo di informazioni ricevute.
La propria idea di menopausa spesso è il frutto delle introiezioni materne, cioè del modo in cui la propria madre l’aveva raccontata e affrontata.
Comporta grossi cambiamenti nella propria identità e nel proprio ruolo sociale e familiare.
I sintomi e gli Aspetti Psicologici della Menopausa (confusione, incertezza, depressione, ecc) sono anche correlati a fattori psicosociali, in quanto la menopausa si inserisce in due delicate fasi del ciclo di vita: la prima detta “trampolino di lancio” (i figli sono ancora in casa ma si stanno preparando all’autonomia), la seconda detta “nido vuoto” (i figli sono ormai fuori casa).
Le donne che hanno iperinvestito sull’accudimento dei figli possono ritrovarsi sole e smarrite e chiedersi: E adesso a cosa servo? Durante l’invecchiamento l’identità sessuale della donna può entrare in crisi, perché mentre l’adolescenza e la maternità hanno un significato evolutivo e creativo, questa fase della vita è caratterizzata prevalentemente da elementi di perdita.
In un periodo di passaggio come è quello dell’aging e quindi di profondi mutamenti corporei, ormonali, del ruolo sociale e della famiglia è naturale che una donna provi tristezza e sensazioni di perdita, sentimenti questi solitamente associati alla depressione.
La vulnerabilità psicologica associata alla perdita della giovinezza e della fertilità e le alterazioni ormonali si influenzano in modo reciproco con impatto sulla regolazione dell’umore.
Tutto questo può provocare: Labilità emotiva, disperazione, impotenza, rabbia, perdita di controllo. Indubbiamente tutti i trattamenti farmacologici o chirurgici o di medicina estetica possono rappresentare un valido aiuto per contribuire a migliorare uno stato di benessere sia generale che genitale.
Tuttavia un supporto psicologico nei casi in cui si manifesti uno stato di disagio emotivo eccessivo con perdita di autostima è necessario, a volte anche per dare maggior risalto ai trattamenti estetici che eventualmente vengono effettuati
ASPETTI PSICOLOGICI DELL’INVECCHIAMENTO
L’entità del problema varia di donna in donna: in generale, ci sono tre tipi di condizioni depressive che si manifestano con l’invecchiamento.
• Umore depresso: un periodo breve di “assestamento”.
• Depressione come sintomo: un periodo solitamente breve, in cui la depressione appare conseguenza di problemi fisici ed eventi esterni (perdita di una persona cara, pensionamento, emancipazione dei figli). In questi casi è comunque necessaria attenzione, parlandone con il medico, per evitare l’evoluzione in una vera sindrome depressiva.
• Sindrome depressiva: un quadro patologico con un periodo prolungato di umore depresso, ansia, perdita di interesse verso qualsiasi forma di attività. È indispensabile non aspettare e affidarsi a un percorso terapeutico con un adeguato supporto psicologico.
La vulnerabilità psicologica legata all’Aging può condurre, a volte, anche all’uso di psico-farmaci, soprattutto se nello stesso momento accadano anche perdite dolorose come quella di un lutto, una separazione coniugale o semplicemente i figli che escono definitivamente di casa.
In questi casi è molto facile che si instauri un quadro depressivo a tutti gli effetti che genera un’alterazione dell’umore cronico e pervasivo. È necessario in questi casi di lasciarsi aiutare effettuando una visita specialistica.
Un sostegno psicoterapeutico può aiutare la donna a superare questo periodo di profondi mutamenti, evitando che la situazione possa invece peggiorare.
Durante la relazione terapeutica ci si concentra non solo sul problema attraverso la sua definizione in percorsi da intraprendere e obiettivi da raggiungere, ma anche e soprattutto sulle risorse inespresse dell’individuo affinché siano supportate e potenziate.
Attraverso il potenziamento delle stesse, attraverso la scoperta di risorse inespresse sarà possibile aumentare quel senso di fiducia verso se stessi. Il percorso sarà quindi teso ad uscire dalla crisi, a migliorare l’autostima e il senso di efficacia; a trasformare il dolore e la rabbia; ad accettare il cambiamento per poter acquisire un nuovo modo di vivere al meglio il proprio presente, la propria vita.
In definitiva.
L’invecchiamento è una fase naturale della vita. È un periodo di transizione che porta con sè confusione e insicurezza.
Ma come tutti i cambiamenti, se affrontati con serenità ed ottimismo, può diventare una parentesi evolutiva ricca e fertile. La donna può recuperare il “piacere di piacersi” dedicando finalmente tempo a se stessa e mettendo in primo piano i propri bisogni ed aspirazioni.