Nel piatto nessun alimento escluso: anche la carne è parte integrante della Dieta Mediterranea
L’effetto benefico della Dieta Mediterranea è dovuto alle combinazioni sinergiche dei nutrienti contenuti negli alimenti, inclusa la carne, da consumare senza nessuna esclusione ma in quantità differenti.
Per ottenere la quantità necessaria di amminoacidi essenziali da una dieta esclusivamente vegetale, si rischia di introdurre allo stesso tempo una quantità eccessiva di calorie e di altri nutrienti, rispetto alle esigenze del nostro organismo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la Dieta Mediterranea è una delle strategie più promettenti per prevenire le principali patologie e migliorare la qualità della vita e anche la carne, che fa parte del modello mediterraneo, contribuisce positivamente agli effetti benefici garantiti da questo regime alimentare. In occasione del Convegno “Proteine animali e vegetali: luci ed ombre”, organizzato all’interno del programma di convegni “Spazio Nutrizione” che si è tenuto a Milano dal 5 al 7 maggio in collaborazione con l’Università Statale di Milano, la nutrizionista Elisabetta Bernardi mette in luce gli effetti benefici della carne all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata, evidenziando come gli allarmismi alimentari possano portare a scelte di consumo dannose per l’organismo.
“Demonizzare un alimento può contribuire all’insorgere di pregiudizi e false credenze in grado di influenzare negativamente le nostre scelte alimentari – sottolinea la dott.ssa Bernardi, autrice del libro ‘Oggi cosa mangio’ – Alla luce delle numerose discussioni che si sono accese negli ultimi anni sulla correlazione tra consumo di carne e insorgenza di malattie, è doveroso fare alcune precisazioni per ricordare che la carne (con i nutrienti fondamentali che apporta), e più in generale le proteine animali, consumate nelle giuste quantità e all’interno di una dieta varia ed equilibrata, sono indispensabili per l’organismo nonché parte fondamentale del modello alimentare mediterraneo”.
L’importante valore nutritivo della carne è dato dalla presenza di proteine (amminoacidi essenziali) e dalla forte concentrazione di microelementi ritenuti da sempre essenziali per la crescita e lo sviluppo dell’uomo. Le proteine sono i mattoni del nostro organismo e, insieme ad altri micronutrienti fondamentali della carne, sono preziose per il funzionamento del sistema immunitario, per il corretto sviluppo della struttura corporea (scheletro, pelle, tessuti, cellule), per le funzioni enzimatiche (digestione, metabolismo, sintesi) e fonti preziose di energia.
Il pesce e la carne hanno la più alta efficienza proteico calorica (proteine/kcal*100), vale a dire che per porzione apportano una quota più elevata di proteine di ottima qualità ma con un ridotto apporto calorico, un vantaggio notevole in termini di prevenzione del sovrappeso e dell’obesità. “Se volessimo coprire il nostro fabbisogno di proteine con alimenti di origine vegetale –spesso raccomandate come alternativa alle proteine di origine animale – rischieremmo di introdurre allo stesso tempo una quantità eccessiva di altri nutrienti, rispetto alle esigenze del nostro organismo, assumendo da 3 a 5 volte più calorie rispetto a quelle ottenute con alimenti di origine animale, in particolare tagli magri di carne o pesce” – Aggiunge la dottoressa Bernardi.
E’ quindi fondamentale non privarsi di nessun tipo di alimento in quanto se gli alimenti proteici di origine vegetale contribuiscono maggiormente all’apporto di fibra alimentare, vitamine E e magnesio, quelli di origine animale contribuiscono all’assunzione giornaliera di nutrienti come ferro, zinco, vitamina B 12, fosforo e calcio. Un consumo moderato di carne all’interno di una dieta varia ed equilibrata è assolutamente consigliato, seguendo le quantità suggerite dai nutrizionisti che includono 1 porzione da 100 g di carni rosse e/o bianche 2-3 volte la settimana e 50 g di salumi 1-2 volte la settimana. In alcune situazioni speciali come la gravidanza e l’allattamento o la crescita si può arrivare a un consumo fino a 4 volte la settimana.
“Tutti i nutrienti sono essenziali ma ogni fase della vita e specifiche esigenze sono caratterizzate da un fabbisogno minore o maggiore di alcuni nutrienti. Le donne in gravidanza, ad esempio, presentano un aumentato fabbisogno di proteine, acidi grassi essenziali, ferro, zinco, calcio e vitamina B12, di cui gli alimenti di origine animale sono la fonte migliore – conclude la nutrizionista – In particolare, la carne si rivela davvero indispensabile per un corretto apporto di Ferro, la cui carenza può compromettere il funzionamento cerebrale, l’apprendimento e la memoria del nascituro, e di Colina, un nutriente essenziale che svolge un ruolo critico nello sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino e il cui fabbisogno aumenta anche durante l’allattamento”.
La Clessidra Ambientale
Un consumo di carne moderato non solo apporta benefici all’organismo, ma è anche sostenibile per l’ambiente come viene mostrato dalla Clessidra Ambientale, che rappresenta graficamente l’impatto ambientale del consumo di cibo per una settimana: la moltiplicazione degli impatti dei singoli alimenti per le quantità settimanali suggerite dai nutrizionisti, ad esempio per mezzo della piramide alimentare proposta dal CRA-NUT (oggi CREA), porta a far osservare come mangiare carne in giusta quantità non comporti un aumento significativo dell’impatto ambientale.
La Clessidra Ambientale è il fulcro del progetto Carni Sostenibili promosso dalle tre associazioni che rappresentano tutte le filiere delle carni in Italia (bovino, suino e avicolo) che ha l’obiettivo di trattare in modo trasversale tutti gli argomenti legati al mondo delle carni: un progetto senza precedenti in Italia che, con un approccio formativo e informativo, vuole contribuire ad una informazione equilibrata su salute, alimentazione e sostenibilità.
http://www.carnisostenibili.it