IMPACT 2013: presentati i risultati di TESEO, innovativo progetto di formazione rivolto al Medico di
Medicina generale promosso da SIMG con il grant educazionale di Angelini.
La sintesi di un successo: un anno di lavoro su scala nazionale, 335 MMG coinvolti nella
formazione, 3820 pazienti tipizzati di cui 2725 inseriti nel registro delle “early palliative care”.
Dall’esperienza di TESEO nasce ARIANNA, studio osservazionale su scala nazionale
promosso da Age.Na.S. per migliorare l’accesso alle cure palliative domiciliari
per i malati con patologie croniche, in fase evolutiva.
Firenze, 28 Giugno 2013 – Sono stati presentati oggi, in occasione di IMPACT, i risultati di TESEO,[1] innovativo progetto formativo destinato agli MMG promosso da SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) con il grant educazionale di Angelini.
TESEO ha sperimentato un nuovo modello formativo, centrato sulla figura del Medico di Medicina Generale “con particolare interesse in cure palliative e terapia del dolore” per dare concreta attuazione alle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) previste dalla Legge 38/2010 e migliorare la qualità di vita dei pazienti con dolore cronico. Ad un anno di distanza dal primo intervento formativo su un gruppo nazionale di 21 MMG “con speciale interesse in cure palliative”, incaricati della formazione di 335 colleghi sul territorio e di un’attività continuativa di valutazione dell’impatto formativo (Audit), TESEO si conclude con brillanti risultati. “Il medico di famiglia, prima figura di riferimento per il paziente con dolore,” – dichiara il Prof. Guido Fanelli Presidente Commissione nazionale cure palliative e terapie del dolore – “gioca un ruolo fondamentale nel modello di continuità assistenziale auspicato dalla Legge 38”. “La normativa ha un approccio così innovativo” – continua Fanelli – “da richiedere un cambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire”. “TESEO, pertanto, rappresenta un prezioso contributo per far sì che la Legge 38 diventi sempre più una realtà concreta nella pratica clinica, garantendo ai cittadini cure efficaci ed appropriate”. “Progetti formativi come questo” – conclude Fanelli – “permettono un sinergico lavoro di squadra tra Governo, Regioni, strutture sanitarie e medici per porre al centro il diritto dei pazienti a non soffrire”. Un primo importante traguardo raggiunto dal progetto TESEO è l’incremento di visite cliniche specifiche per il dolore, che prima del progetto non rientravano nella pratica clinica del Medico di Medicina Generale e che hanno portato a diagnosticare e a tipizzare il dolore a 3820 pazienti, grazie all’impegno e al coinvolgimento dei Medici di Famiglia formati (4 su 5 hanno aderito e completato il ciclo di Audit), somministrando una terapia appropriata. Nella metà dei pazienti visitati è stato diagnosticato un dolore di tipo infiammatorio, in un terzo un dolore di tipo meccanico strutturale e in 1 paziente su 5 è stato identificato un dolore neuropatico. Sul totale dei pazienti tipizzati, 2725 sono stati inseriti dai MMG nel registro delle “early palliative care” con l’obiettivo di identificare precocemente i malati con bisogno di approccio palliativo come raccomandato dall’OMS. Di questi, solo il 28% è malato oncologico, mentre gli altri pazienti sono affetti da altre patologie, in primis di natura cardiovascolare (16%): un dato che fa riflettere, se si pensa che oggi in Italia le cure palliative sono erogate quasi esclusivamente ai malati oncologici. “Essere seguiti da un medico specificatamente formato sul dolore” – dichiara il Dott. Pierangelo Lora Aprile, Segretario scientifico e Responsabile Nazionale Area dolore e cure palliative SIMG – Responsabile scientifico Progetto TESEO – “permette al paziente di essere sottoposto ad un accurato esame clinico dedicato e di avere una proposta di percorso terapeutico finalizzata al raggiungimento di obiettivi con lui condivisi”. “Questo percorso formativo” – conclude Lora Aprile – “ha dato la possibilità a 350 MMG di riconoscere il tipo di dolore, misurarlo, favorire un aumento dell’appropriatezza diagnostico/terapeutica e identificare, tra i loro malati, coloro che si stanno avvicinando alla fine della vita, dedicando loro uno spazio specifico per valutarne i bisogni”. TESEO è anche la concreta dimostrazione della forza e dell’efficacia della partnership tra pubblico e privato, caratterizzata dall’unione di competenze e di risorse per il raggiungimento di obiettivi comuni. “In un periodo storico in cui le risorse a disposizione del SSN si riducono e contemporaneamente aumenta la domanda di salute da parte dei cittadini” – dichiara Fabio De Luca, General Manager della Divisione Pharma Angelini – “crediamo siano necessari nuovi modelli di partecipazione alla spesa sanitaria che implicano il coinvolgimento dell’industria privata”. “Sulla base delle profonde trasformazioni in atto” – continua De Luca – “il mondo della salute è sempre più orientato ai bisogni dei pazienti e della classe medica, piuttosto che alle caratteristiche di prodotto”. “E la nostra Azienda, che da tempo ha compreso questo nuovo scenario,” – conclude De Luca – “intende continuare a giocare un ruolo attivo come partner del servizio pubblico ponendo al centro il paziente e lavorando a fianco della classe medica”. La centralità dei bisogni del paziente, elemento fondativo di TESEO, viene ripresa da ARIANNA, studio osservazionale promosso da Age.Na.S.[2] con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle Cure Palliative Domiciliari per i malati con patologie croniche in fase evolutiva attraverso la sperimentazione di un modello organizzativo integrato di Cure Palliative. “Il passaggio da TESEO ad ARIANNA” – dichiara il Dott. Gianlorenzo Scaccabarozzi, Vice Presidente Commissione nazionale cure palliative e terapie del dolore e Direttore scientifico Progetto ARIANNA – “ha l’obiettivo di valutare i percorsi integrati di cure palliative domiciliari, di base e specialistici, per individuare precocemente i malati che si avviano alla fine della vita, dando una risposta ai loro bisogni e a quelli dei familiari”. “La ricerca Age.Na.S.” – continua Scaccabarozzi – “vuole valutare la bontà delle scelte introdotte dall’Intesa Stato Regione del 25/7/2012 che, in attuazione della Legge 38, ha definito i requisiti minimi e le modalità organizzative necessarie per l’accreditamento delle strutture di assistenza delle reti di cure palliative”. “Tali requisiti” – conclude Scaccabarozzi – “devono condurre ad una nuova organizzazione che risponda alla complessità dei bisogni e rispetti le preferenze dei malati e delle loro famiglie”.