Iniezioni di botulino e acido ialuronico al posto dell’intervento chirurgico, o ad integrazione dello stesso. Dove è possibile. Il tema innovativo della riabilitazione del volto traumatizzato sarà uno degli argomenti al centro del 3° Congresso Nazionale “L’esperienza della bellezza” organizzato da AITEB – Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino – che si terrà a Venezia, alla Scuola Grande di San Rocco nei giorni 22 e 23 settembre.
“Gli iniettabili – afferma Massimo Signorini, presidente AITEB – nati per applicazioni puramente estetiche e visti da molti come frivolo strumento di vanità, si dimostrano capaci di contribuire assai validamente al recupero dei danni estetici e funzionali del volto. In mani specialistiche, questi prodotti offrono possibilità sorprendenti e meritano di essere rivalutati come strumenti terapeutici a tutti gli effetti”.
I traumi facciali sono causati principalmente da incidenti stradali, domestici, nello sport e nelle aggressioni, oppure da esiti di interventi chirurgici “demolitivi” per asportare tumori. Anche le malformazioni congenite rientrano nell’ambito delle patologie trattabili.
Un volto traumatizzato è un volto che in molti casi perde estetica e funzionalità. Fino a che punto è possibile recuperare ciò che rimane senza ricorrere alla chirurgia tradizionale?
“La scienza e i nuovi farmaci, laddove sia possibile, offrono nuove opportunità coinvolgendo la medicina estetica e nello specifico i farmaci iniettabili: botulino e acido ialuronico – spiega il prof. Dario Bertossi, chirurgo maxillo-facciale dell’Università degli Studi di Verona. In letteratura numerosi studi sembrano dimostrare che ora è possibile intervenire con sostanze iniettabili in casi di deficit strutturali cranio-facciali per rendere più armonico un viso: il botulino per dare simmetria all’attività muscolare, e i filler – quali l’acido ialuronico – per ripristinare i volumi mancanti. Questa sembra essere una potenziale nuova frontiera, che consentirà, ove possibile, di non riportare il paziente in sala operatoria e di abbattere i costi sanitari; di ridurre l’invasività chirurgica evitando i rischi di ulteriori interventi, con degenze prolungate, restituendo un buon recupero dell’estetica e della funzionalità, per un migliore reinserimento sociale e per riguadagnare il sorriso. Naturalmente, laddove ci siano importanti deficit ossei o di parti molli, la chirurgia resta “indispensabile”. Tuttavia, anche in questi casi, gli iniettabili sarebbero utilizzati con profitto a titolo di validissima rifinitura” .
Qual è il meccanismo d’azione di questi farmaci iniettabili? Il botulino è usato ad esempio per correggere le asimmetrie che si manifestano quando un muscolo è più vivace nella contrazione da un lato. Riduce temporaneamente (per 3-4 mesi) la capacità di contrazione delle fibre muscolari.
Il filler a base di acido ialuronico restituisce la struttura del tessuto molle formando nuovo collagene e può durare dai 4 ai 18 mesi. Le cicatrici inoltre possono essere trattate con il micro-botulino (iniezioni con bassi dosaggi di farmaco sotto cute).
“Questi pazienti – continua Bertossi – dovranno essere trattati ciclicamente ogni 10-12 mesi. Sono allo studio nuove sostanze che permetteranno, nel giro di pochi anni, trattamenti meno frequenti, più sicuri e duraturi”.